La Roma batte 1-0 la Juventus all’Olimpico grazie ad un siluro di Mancini al 53′ e torna al quarto posto Champions, ad una sola lunghezza dalla Lazio ed a soli 3 punti dal secondo posto dell’Inter. La squadra di Mou tiene bene il campo al cospetto di una Juventus battagliera, soffre un pò sul piano del palleggio a centrocampo ed anche sul piano delle occasioni da goal, ma poi alla fine ne esce con tre punti d’oro per il prosieguo del suo campionato, rispedendo al contempo i bianconeri a -12. Da domani mattina però in casa giallorossa sarà già ora di guardare avanti in fretta, perchè giovedì c’è un’altra battaglia impegnativa da affrontare, contro la Real Sociedad di Silva e dell’ex Sadiq.
Per la gara dell’Olimpico Josè Mourinho (al proprio posto grazie alla sospensione della squalifica) schiera il suo 3-4-2-1 con Zalewski e Spinazzola confermati sulle fasce, mentre al centro si va sul sicuro con l’inossidabile coppia Matic-Cristante. Davanti invece si cambia, con Pellegrini e Wijnaldum a supporto di Dybala vertice avanzato. Parte dunque dalla panchina Abraham, fresco di paternità. Nella Juventus Allegri disegna un 3-5-2 da battaglia con Cuadrado e Kostic esterni di centrocampo e davanti Di Maria a dare supporto a Vlahovic.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Maresca ed è la Juve a prendere subito in mano le redini del gioco: al 4′, sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti sinistra, Vlahovic trova già la deviazione in porta, ma Rui Patricio para a terra. Le cose sembrano non cominciare sotto una buona stella per la Roma, con Mancini che già al 7′ accusa un problema muscolare, Mourinho manda subito a scaldare Llorente, ma poi il Mancio stringe i denti e resta in campo: decisamente meglio per la Roma, visti gli sviluppi successivi del match… L’avvio dunque è solo bianconero, con Kostic che trova Di Maria in area, ma Pellegrini tempestivamente chiude tutto. La squadra di Allegri in questa fase imbastisce lunghissimi giri-palla, che mettono a dura prova i nervi e la tenuta difensiva della Roma, senza tuttavia che la squadra torinese riesca mai a sfondare. Al 16′ poi inizia a farsi vedere anche la squadra giallorossa con Dybala: la Joya porta a spasso la difesa della Juve, ma poi viene murato al momento del tiro. Due minuti dopo è invece Spinazzola a trovare un varco sulla sinistra, ma poi il suo cross in mezzo all’area viene allontanato dalla difesa. In una gara molto tattica e molto bloccata a centrocampo, senza sussulti si arriva così al 27′, Cristante manda al tiro Dybala, che calcia a giro col suo sinistro, Szczesny si allunga in tuffo e respinge la prima vera palla-goal del match. La risposta juventina arriva solo al 42′: Locatelli ci prova da fuori, Rui Patricio para facile. Se però invece si vuole vedere un’occasionissima anche per gli ospiti, basta attendere solo due minuti: Danilo la mette dentro in area e pesca Rabiot, colpo di testa ravvicinato dell’ex PSG e Rui Patricio salva la Roma respingendo col piede e mandando il pallone sul palo. Il primo tempo si chiude con un guizzo in area di Wijnaldum imbeccato da Matic, ma si alza la segnalazione di offside ad annullare tutto. Si va dunque all’intervallo fermi sullo 0-0 ed al termine di 45 minuti in cui a prevalere sono stati le difese e la prudenza.
SECONDO TEMPO – Allegri si gioca la ripresa con Bonucci al posto di Alex Sandro: il messaggio ai suoi è chiaro, serve dunque in campo la juventinità più guerresca che ci sia. La squadra sabauda sembra recepire il messaggio e già al secondo giro di lancette Rabiot la crossa in mezzo per Fagioli, ma il pallone è troppo lungo e la Roma la fa franca. La Juve riprende intanto a fare possesso sulla trequarti avversaria, ma l’equilibrio delle forze in campo cambia di colpo al 53′: Mancini da fuori area fa partire un siluro col destro al incrociare sul 2° palo, il tiro è secco ed angolato e Szczesny stavolta non può farci nulla. E’ il vantaggio della Roma, siglato da un difensore che non segnava da due anni e che per giunta stasera rischiava anche di dover uscire solo soli 7 minuti… La squadra capitolina a questo punto prende coraggio e due minuti dopo Pellegrini serve in area Spinazzola, ma Cuadrado allontana la minaccia e tiene in partita i suoi. Lo stesso ex Lecce si fa vedere anche in fase offensiva quattro minuti dopo, direttamente su punizione, ma il suo destro colpisce il palo esterno.
Siamo ormai all’ora di gioco e la Juve, venuta chiaramente a Roma per vincere, si trova invece sotto nel punteggio, così Allegri si gioca anche la carta-Chiesa: fuori Fagioli. Nessun cambio invece per la Roma, che sembra in questa fase avere il controllo totale della situazione: Spinazzola trova la testa di Pellegrini nel cuore dell’area, ma il numero 7 non riesce a trovare la deviazione giusta. A risvegliare bruscamente i tifosi rimanisti ci pensa poi Zalewski: l’esterno alleggerisce di testa all’indietro verso Rui Patricio, ma il passaggio di Nicola è debole e molto rischioso, perchè nelle vicinanze c’è Vlahovic, che infatti si fionda come un rapace sul pallone, ma Rui riesce ad anticipare l’intervento dell’attaccante e rimedia così alla leggerezza del compagno. Mou tuttavia non gradisce l’episodio ed infatti un minuto dopo entra Karsdorp, proprio per Zalewski. Con la Juve alla ricerca del pari e con la Roma sempre a difesa del punteggio, lo Special One poi inserisce anche Bove ed Abraham per Wijnaldum e Dybala, nel tentativo di ridare un po’ di freschezza. Ed in effetti la cosa sembra funzionare, visto che tre minuti dopo Pellegrini pennella in area per la testa di Smalling, che la rimette in mezzo di sponda aerea proprio per Abraham, ma Szczesny con un’uscita coraggiosa riesce a spezzare la trama romanista. Entrano intanto anche Pogba e l’ex Paredes nei bianconeri, con la squadra di Allegri che va vicina al pari al 78′: Di Maria dalla lunga distanza fa partire il suo sinistro a giro, ma Rui Patricio vola e respinge in angolo con un bell’intervento da fotografi. La pressione della Juve tuttavia non si ferma ed ai -9′ ecco arrivare il terzo legno bianconero, anche se stavolta per demerito di Mancini, che rischia l’autogoal su angolo di Paredes, nel tentativo di allontanare il pallone. Il forcing della Juve intanto non accenna a fermarsi, anche se il tempo ormai è sempre di meno. Per gli ultimi minuti i due allenatori si affidano a Belotti e Kean, tuttavia la scelta di Moise si rivela un vero boomerang per la squadra di Allegri, con l’attaccante che dopo solo una trentina di secondi dall’ingresso non trova di meglio che rifilare un calcione plateale a Mancini col pallone lontano: rosso diretto e Juve che si trova in 10 nel momento peggiore per lei. La battaglia in campo tuttavia si chiuderà solo al 98′, dopo un tentativo alle stelle di Chiesa e con Danilo che da fuori tenta il tiro della disperazione, ma Rui Patricio para in due tempi e blinda in cassaforte la vittoria. Finisce con l’esultanza della Roma. Ora però testa all’Europa League…