La Roma trionfa ed alza al cielo la prima Conference League della storia: la squadra di Mourinho supera infatti in finale il Feyenoord per 1-0 con un goal di Zaniolo e può così tornare a scrivere il proprio nome in Europa, riportando nella Capitale un trofeo internazionale che mancava in bacheca dal lontano 1961, anno in cui Giacomino Losi alzò al cielo la gloriosa Coppa delle Fiere. Detto, fatto: con l’arrivo di Mou a Roma, in casa giallorossa sono finalmente tornati i successi ed anche i più scettici sul portoghese devono arrendersi all’evidenza e celebrare la grandezza di un tecnico che ha la vittoria scritta nel proprio DNA. A distanza di 12 anni dal successo in Champions dell’Inter, l’Italia torna dunque a primeggiare in una competizione continentale, ed in tempi in cui anche andare ai Mondiali sembra un sogno quasi irrealizzabile per il Belpaese, questo successo a tinte giallorosse fa ben sperare in un rilancio del nostro calcio, a tutti i livelli.
Per la gara dell’Air Albania Stadium, Mou si affida ai suoi fedelissimi e schiera il 3-4-2-1 col rientro di Smalling in difesa, mentre sulle fasce a centrocampo ci sono Karsdorp (grande ex dell’incontro) e Zalewski, mentre al centro al fianco di Cristante torna Mkhitaryan, dopo un mese di assenza e con un solo allenamento nelle gambe. Davanti poi ecco Pellegrini e Zaniolo, a supporto di Abraham. Sull’altro fronte, Slot se la gioca col 4-2-3-1, con sulla trequarti Nelson, Til e Sinisterra a supporto della punta avanzata Dessers.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Kovacs ed è la squadra olandese a prendere subito in mano le redini dell’incontro: la squadra di Slot parte molto aggressiva ed imprime il suo giro-palla veloce a centrocampo, costringendo fin dalle prime battute la Roma sulla difensiva, in un atteggiamento attento e scrupoloso. Poi, dopo i primi sette minuti vissuti sul chi va là, i giallorossi prendono un po’ di coraggio e provano ad imbastire le loro manovre in mezzo al campo. Al quarto d’ora pero’ arriva già la prima grana per Mou: Mkhitaryan non ce la fa e deve arrendersi, a causa di un problema allo stesso flessore che già l’aveva costretto a dare forfait nell’ultimo periodo. Al suo posto entra dunque Oliveira, con la Roma che si gioca già il primo slot dopo soli 17 minuti dal via. Con la squadra di Mou ancora in fase di riassestamento, il Feyenoord intanto ne approfitta per tornare a pungere in avanti: Dessers serve Kokcu, il quale però colpisce male e svirgola. Al 24′ arriva anche la prima potenziale palla-goal per la Roma, Pellegrini con l’esterno serve in verticale Zaniolo dentro l’area, ma Nick non riesce ad arrivare sul pallone e Bijlow può così uscire e chiudere. La partita ormai si è scaldata ampiamente ed un minuto dopo, su una ripartenza rapida dei capitolini, Abraham si invola verso l’area e costringe al giallo Trauner. Lo stesso Tammy l’azione successiva gioca poi di sponda per Pellegrini, che finisce giù, fermato da uno dei tanti interventi ruvidi del Feyenoord, ma Kovacs lascia giocare. Tre minuti dopo tocca invece ai biancorossi rendersi pericolosi con Dessers, il cui destro viene pero’ deviato e Rui Patricio puo’ così intervenire in presa alta. La partita è ora molto equilibrata ed allora a darle uno scossone decisivo in favore della Roma ci pensa Zaniolo, il Predestinato: al 32′ Mancini fa partire un lancio dalla trequarti che va a pescare proprio Nicolò in area, il Golden Boy la stoppa col petto ed il pallone gli si allunga, ma Nick è comunque bravo nell’anticipare il ritorno di Trauner e nel battere sul tempo anche l’uscita di Bijlow, calciando col sinistro per l’1-0 della Roma. Sulle ali dell’entusiasmo, tre minuti dopo Abraham prova poi ad andare via di forza sulla destra, ma Senesi all’ultimo riesce a fermare la furia di Tammy. Si scaldano intanto anche gli animi in campo e tra Smalling e Dessers sono scintille, a rimetterci però è Pellegrini, che rimedia un giallo. Passata la prima fase di sbandamento, sul finire del primo tempo poi il Feyenoord torna a macinare gioco in avanti, alla ricerca del pari: Kokcu ci prova da fuori area, ma Rui Patricio para in due tempi (41′); quindi, al 45′ è Nelson a calciare dal limite, ma Mancini alza il muro. Si entra negli ultimi 4 minuti di recupero con la squadra di Rotterdam alla ricerca del goal, ma i difensori della Roma sono attentissimi, Rui Patricio fa buona guardia e l’unico vero tiro in porta arriva proprio poco prima del fischio di chiusura, con Aursnes che ci prova dal limite con un tiro di controbalzo, ma Rui para ancora. Si va così all’intervallo con la Roma avanti di un goal.
SECONDO TEMPO – Al nuovo pronti-via il copione è lo stesso, col Feyenoord che riparte di slancio all’attacco, mentre la Roma continua nel suo attentissimo assetto difensivo, cercando di capitalizzare al massimo il guizzo di Zaniolo. L’inizio tuttavia è molto difficoltoso, perchè i biancorossi di Slot sbucano da tutte le parti e sembrano correre per tre: al secondo giro di lancette, sulla pressione avversaria, Mancini rischia l’autogoal e colpisce un clamoroso palo, il pallone arriva poi sui piedi di Til che calcia a botta sicura, ma Rui Patricio fa una grandissima respinta e salva la Roma. C’è poi anche un piccolo brivido per i tifosi giallorossi per una chiamata del Var, ma Kovacs dice che non c’è nulla e si può giocare. Il Feyenoord tuttavia non si perde d’animo e continua ad assediare l’area romanista: al 49′, sugli sviluppi di un corner, Malacia sfodera il suo sinistro e Rui Patricio para ancora. Ma non è finita, perchè un minuto dopo Til libera col tacco ancora Malacia e Rui Patricio torna a vestire i panni di San Patricio, con una deviazione decisiva che manda il pallone a sbattere sulla traversa. Pericoli scampati per un pelo dunque dalla Roma, con la squadra di Mou che dopo sei minuti di fuoco torna finalmente a respirare con Abraham, che prova a partire, ma Senesi lo trattiene. Siamo ormai quasi all’ora di gioco e la gara continua a pendere dalla parte romanista, così Slot si gioca il primo cambio: fuori Til e dentro Toornstra. Un minuto dopo Smalling, perfetto fino a quel momento, scivola ed involontariamente lancia Dessers in area, ma Ibañez tempestivo va a chiudere, prima che un fischio dell’arbitro annulli il tutto per un tocco di mano di Dessers. La squadra olandese però ormai ha ripreso ad insistere nel suo forcing, così Mou, vedendo la sua squadra stanca, al 66′ si gioca un doppio cambio: fuori Zaniolo e Zalewski, dentro Veretout e Spinazzola. La doppia mossa dà coraggio ai capitolini, con Abraham che cerca la porta da posizione defilata, ma la palla finisce alta sul 2° palo. Sull’altro fronte ci prova invece Sinisterra, ma la difesa impenetrabile della Roma alza il muro. Quando invece c’è poi da ripartire, Spinazzola mette il turbo e regala metri preziosi alla sua squadra. Al 73′ è invece l’altro nuovo entrato, Veretout, a mettersi in luce: l’ex viola fa partire una gran botta e Bijlow in tuffo respinge, tenendo a galla il Feyenoord. Per l’ultimo quarto d’ora del match Slot tenta il tutto per tutto ed inserisce anche Linssen e Pedersen. Al di là però di un rinvigorito giro-palla sulla trequarti, non si può dire che con questi nuovi innesti gli olandesi creino serissimi grattacapi ai romanisti… All’81’ in effetti un brivido arriva, ma è per una disattenzione di Ibañez, con Dessers che prova ad approfittarne, ma sbatte sul solito muro di Smalling. Poi un minuto dopo ci prova Sinisterra da fuori, ma Rui Patricio para senza problemi. La partita ormai scorre veloce verso il fischio finale, ma l’esito, seppur favorevole ai giallorossi, rimane ancora aperto ad ogni scenario, così all’86’ la Roma prova a scrivere un finale anticipato sulla combinazione Veretout-Pellegrini, ma il tiro di Lorenzo viene respinto da Bijlow. Ai -2 dal 90′ poi ecco gli ultimi cambi: nel Feyenoord fanno il loro ingresso Walemark e Jahanbakhsh, mentre Mou si cautela con Shomurodov e Viña. Ormai siamo però agli ultimi 5 minuti di recupero di una gara controllata benissimo dalla Roma. La squadra olandese le prova comunque tutte e nel forcing finale anche il portiere Bijlow sale in area su un calcio piazzato. Ormai però è troppo tardi per le speranze olandesi e la Roma non ha nessunissima voglia di farsi rovinare la festa proprio sul più bello. Finisce così 1-0 per i giallorossi, la Roma è la prima squadra ad alzare al cielo la Conference League. Si apre dunque la maxi festa romanista, con capitan Pellegrini che alza la coppa e con Josè Mourinho che si commuove, nonostante la sua lunga esperienza di tecnico plurivincente. Il tutto in un tripudio di cori e di festeggiamenti, con due stadi, quello di Tirana e quello di Roma, che sono un’esplosione di gioia e di esultanze. E nella Città Eterna può allora partire l’entusiasmo dilagante, per una lunghissima notte fatta di cori, di clacson e di festeggiamenti… Sembra di essere tornati di colpo al 17 giugno del 2001…