Pareggia 1-1 ad Oporto la Roma di Ranieri nel playoff di andata per l’accesso agli ottavi di Europa League. I giallorossi vanno in vantaggio con Çelik al 5′ di recupero del primo tempo, poi al 67′ Francisco Moura pareggia il conto per i padroni di casa, grazie anche ad una sfortunata deviazione della difesa giallorossa. Per la qualificazione dunque à tutto rinviato alla gara dell’Olimpico di giovedì prossimo, ma la Roma stasera ha dimostrato ampiamente di potersela giocare.
Dopo la deludente vittoria di Venezia ci si attendeva tutt’altra prestazione per la gara del Dragāo e la reazione mentale dei capitolini puntuale è arrivata: la squadra di Ranieri ha tenuto in mano il match per un’ora, affrontando a viso aperto i ragazzi di Anselmi. Poi, una volta incassato il pari, la pressione dei padroni di casa è salita di intensità e l’espulsione per doppio ”giallo” di Cristante ha complicato poi ulteriormente i piani giallorossi, che a quel punto hanno alzato le barricate e sono comunque riusciti a portare a casa un pari prezioso.
Per la sfida del Dragão Ranieri conferma il 3-4-2-1 con Çelik ancora titolare al posto di Hummels, mentre sulle fasce ci sono i soliti Angeliño e Saelemaekers, con Konè-Cristante in mezzo. Davanti poi ecco Dybala e Pellegrini in appoggio a Dovbyk. Sull’altro fronte Anselmi se la gioca col 3-4-3, con davanti il trio composto da Borges, Aghehowa e Rodrigo Mora.
PRIMO TEMPO – Al fischio di Stieler è la Roma ad andare subito all’attacco, tanto da conquistare anche il primo angolo della gara dopo soli quattro minuti, purtroppo per la Roma senza conseguenze. Si fa poi vedere anche il Porto, con Varela che si fa anticipare al tiro da N’Dicka. All’11’ arriva la prima conclusione: Dovbyk ci prova dalla distanza, ma il suo tiro è debole e sbilenco. Molto meglio invece Konè un minuto dopo: la sua percussione in area viene sfruttata a rimorchio da Pellegrini, ma Diego Costa in uscita chiude tutto. La prima grossa palla-goal dei Dragoes arriva invece al 14′: Aghehowa la serve sulla sinistra in area a Rodrigo Mora, che poi pero’ perde l’attimo per calciare e la rimette in mezzo, permettendo così alla Roma di allontanare la minaccia. Il Porto inizia poi ad imbastire il suo giro-palla, ma è ancora la Roma ad arrivare al tiro con Dybala al 18′, Costa para. Visto che la Joya è in giornata, Varela ”pensa bene” allora di abbatterlo al 20′, colpendolo al ginocchio. Ciononostante la Roma continua a spingere ed alla mezz’ora Angeliño la crossa proprio per Dybala in area, ma arriva di gran carriera Pellegrini e calcia lui, sprecando pero’ a lato. La partita poi procede senza particolari sussulti, fino a che a ridestare tutti ci pensa Dybala: la botta ricevuta mostra le sue conseguenze ed al 39′ la Joya è costretto a lasciare il campo, dentro Baldanzi. La prima frazione sembra destinata a chiudersi con la pressione insistita del Porto, ed invece al quinto giro di lancette dell’extratime proprio il nuovo entrato accende la luce e la colora di giallorosso: il talentino ex Empoli va via centralmente e poi manda al cross Saelemaekers, la difesa la rimpalla per anticipare Dovbyk e la sfera finisce dalle parti di Çelik, bravo a fiutare l’aria e ad inserirsi rapace per il vantaggio della Roma.
SECONDO TEMPO – Ranieri non vuole correre rischi ed allora, visto il ”giallo” facile di Stieler, il tecnico di San Saba lascia negli spogliatoi gli ammoniti Konè e Saelemaekers ed inserisce Pisilli ed El Shaarawy. La seconda frazione si apre pero’ subito con un brivido per la Roma: Rodrigo Mora serve un bel pallone in area per Moura e Svilar è costretto a salvare la baracca con una pronta respinta a tu per tu col portoghese. Nel complesso comunque ora la squadra di Anselmi appare più incisiva e più determinata nel raggiungere il pareggio. Nella Roma intanto Baldanzi continua ad essere ispirato e la difesa biancoblù deve intervenire all’ultimo su di lui. La squadra giallorossa poi prende anche in mano il gioco a centrocampo per blindare il risultato, tanto che trascorsa l’ora di gioco Anselmi è costretto al doppio cambio: entrano Fabio Vieira e Pepè, ma a farsi vedere è ancora la squadra capitolina con Pisilli che ci prova dalla distanza, Diego Costa para. Al 66′ poi altra grossa palla-goal per la Roma: su angolo di Pellegrini, Cristante svetta di testa e Diego Costa deve salvare il Porto con una impegnativa respinta d’istinto. A questo punto la Roma si sente forse fin troppo tranquilla della situazione, fatto sta che subito dopo da un rinvio dello stesso portiere portoghese nasce il goal del pari: la gittata è lunghissima e va a pescare in profondità Pepè, che poi è bravo a giocarla all’indietro per l’accorrente Francisco Moura il cui tiro, deviato dalla difesa giallorossa, beffa Svilar per l’1-1 al 67′. Ranieri non sta a guardare e inserisce subito Soulè per non farsi schiacciare, ma ormai il Dragão è una bolgia e il Porto vuole il bottino pieno. La Roma alza le barricate, ma Cristante, già ammonito, al 72′ non riesce a trattenersi e Stieler gli sventola il secondo cartellino, costringendo la Roma in 10. Per l’ultimo quarto d’ora Ranieri si copre con Paredes, mentre Anselmi aggiunge un altro attaccante, dentro Namaso. Ora è tutta un’altra partita, col Porto indiavolato e con la Roma che spera solo nel fischio finale. Borges ci prova al volo al 78′, ma conclude alto. Ci prova quindi anche Fabio Vieira al volo dalla distanza, ma manda a lato (82′). Ma non è finita, perchè un minuto dopo ancora Borges si accende sulla destra e la crossa per la torre di Moura, con la Roma che spazza via in grande affanno. Per il forcing finale del Porto entrano anche Gül e Zaidu, anche se il più pericoloso negli ultimi minuti è Namaso, che prima conclude alto da fuori (88′) e poi al 92′ spaventa tutti con un destro a giro, che finisce pero’ ancora fuori bersaglio. Si gioca fino al 96′, con la Roma che al fischio finale puo’ tirare un bel sospiro di sollievo. Ranieri al ”rompete le righe” di Stieler entra subito in campo, gridando ai suoi di lasciare subito il campo e di evitare polemiche con l’arbitro: la qualificazione passa anche da questi dettagli…