La Roma chiude in testa il girone C di Conference League, superando per 3-2 a Sofia i padroni di casa del CSKA e scavalcando al contempo il Bodø/Glimt, fermato sul pari dallo Zorya. Grazie a questo successo ed al conseguente sorpasso, i giallorossi di Mou si qualificano dunque direttamente agli ottavi della coppa, risparmiandosi anche la doppia fatica dello spareggio. La Roma ha avuto gioco facile contro i bulgari per praticamente tutta la partita, con i giallorossi avanti di 3 reti già in apertura di ripresa, grazie ad una doppietta di Tammy Abraham ed al ritorno al goal di Borja Mayoral. Poi, visto che il match sembrava ormai in archivio, i capitolini nell’ultimo quarto d’ora hanno tirato decisamente i remi in barca, spianando di fatto la strada al ritorno del CSKA, capace di segnare ben due reti nel finale alla Roma, prima con il subentrante Catakovic e poi in pieno recupero con l’altro innesto Wildschut. Ma la Roma stavolta non è riuscita a mandare tutto nuovamente alle ortiche, un pò per il netto dislivello tecnico in suo favore, e poi perchè la prospettiva di chiudere da primi nel girone era troppo ghiotta per gettarla al vento. Unica nota stonata della serata, l’infortunio muscolare occorso a Zaniolo dopo pochi minuti dal suo ingresso. Tra le cose invece da sottolineare in positivo, oltre alla ritrovata vena realizzativa dei suoi attaccanti, c’è sicuramente da elogiare l’ottima prestazione di Edoardo Bove, all’esordio dal primo minuto con la Roma.
Per la gara di Sofia Mourinho vara un turnover soft, con riposo assoluto per i soli Rui Patricio, Smalling e Mkhitaryan, mentre Zaniolo parte inizialmente dalla panchina. Tra i pali spazio dunque a Fuzato, mentre in difesa capitan Mancini guida il reparto insieme ad Ibañez e Kumbulla. Sulle fasce ci sono Karsdorp e Viña, mentre al centro ecco Veretout, Cristante e la novità Bove. Davanti poi c’è il tandem composto da Abraham e Borja Mayoral. Sull’altro fronte, Mladenov si affida al 4-3-3, con davanti Yomov, Caicedo e Bai.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio dello scozzese Walsh ed è la Roma a dirigere subito le operazioni: Veretout dopo 3 minuti calcia una punizione dalla trequarti, Busatto respinge coi pugni e Mayoral prova subito la ribattuta, ma la difesa libera. Il forcing della squadra di Mourinho porta i giallorossi a cingere d’assedio l’area del CSKA, con la conseguenza che nei primi 8 minuti di gara la Roma conquista ben 5 angoli. Poi al quarto d’ora arriva il primo squillo perentorio: Borja Mayoral apre molto bene sulla destra per Karsdorp, cross puntuale dell’olandese e palla al centro per Abraham, bravo a sua volta a farsi trovare pronto ed a colpire per il vantaggio della Roma. L’episodio sfavorevole sveglia i padroni di casa: prima Caicedo prova ad approfittare di uno scivolone di Mancini, ma Ibañez è prontissimo nel raddoppiare su di lui; poi al 19′ i bulgari ci provano su azione da calcio d’angolo con Caicedo, che colpisce di testa, ma Fuzato para senza problemi. La Roma a questo punto torna a prendere saldamente il comando delle operazioni, in modo da non correre rischi inutili. Da Zaporizzja arriva intanto la notizia che la Roma stava aspettando: Il Bodo è sotto con gli ucraini dello Zorya, di conseguenza la squadra di Mou è attualmente prima nel girone. La news deve arrivare evidentemente anche alle orecchie dei giocatori, fatto sta che la partita torna immediatamente ad animarsi, con Karsdorp che manda al tiro Mayoral e con lo spagnolo che viene fermato da una respinta in tuffo di Busatto. Al 34′ poi sale sugli scudi Bove: il giovane prodotto delle giovanili romaniste salta Geferson sulla destra e la mette in mezzo, dalla parte opposta Viña la rimette al centro per l’accorrente Mayoral, che è poi bravissimo col tacco ad infilare sul 2° palo per lo 0-2 della Roma. Dopo uno svarione di Fuzato (per fortuna senza gravi conseguenze…) e dopo un colpo di testa ravvicinato di Veretout (neutralizzato da Busatto), prima di scendere negli spogliatoi c’è infine ancora il tempo per un’altra notida palla-goal dei giallorossi: fa tutto Borja Mayoral, con l’attaccante che al 43′ va via centralmente molto bene, ma poi si allunga troppo il pallone e, pressato dall’uscita di Busatto, calcia alto, vanificando il goal del tris.
SECONDO TEMPO – Mladenov si gioca la ripresa con Wildschut al posto di Yomov. Nell’intervallo le parole del tecnico bulgaro devono essere state abbastanza incisive, fatto sta che nei primissimi minuti è il CSKA Sofia a far girare la palla ed a creare occasioni: Muhar ci prova da fuori area, ma calcia a lato da posizione centrale. Poi però al 53′ la Roma chiude definitivamente la faccenda: ancora Borja Mayoral a dare il là all’azione, poi Abraham libera sulla destra Karsdorp, che a sua volta restituisce il pallone all’inglese, stop a centro area, finta e tiro di Tammy per lo 0-3. Sesto centro personale in Conference League per Abraham: non male per un attaccante giovanissimo, al primo anno in Italia e finito fin troppo spesso al centro delle critiche mediatiche… Sotto di tre reti, i bulgari provano a rispondere con una bella iniziativa di Wildschut, ma l’olandese praticamente predica nel deserto e l’occasione sfuma. Lo stesso Wildschut tenta quindi anche la giocata personale al 59′, ma il suo destro a giro finisce alto. Il CSKA almeno però prende coraggio e due minuti dopo Caicedo ci prova di testa su invito di Vion, ma Fuzato alza in angolo. La Roma allora torna ad amministrare il pallone in mezzo, in modo da non correre ulteriori rischi. Mladenov dalla sua si affida invece alla panchina: dentro Krastev e Catakovic. Mou intanto fa turnover in attacco: fuori Abraham e Mayoral, dentro Zaniolo e Shomurodov. Nonostante gli avvicendamenti, in campo il ritmo di gioco è ormai calato in modo vistoso. A rianimare allora una partita che sembra non avere più storia ci pensa il Bodø: dall’altro campo giunge la notizia del pari norvegese, con la Roma che vede nuovamente in bilico il suo primato nel girone. Come se non bastasse, ad un quarto d’ora dalla fine giunge anche il goal del CSKA a mettere maggiore apprensione alla Roma: Bai crossa dalla destra per Catakovic, che ha tutto il tempo di calciare col sinistro all’angolino per l’1-3. La Roma non accenna reazioni ed anzi finisce per chiudersi ulteriormente a difesa della propria porta, lasciando campo libero al CSKA. Va tuttavia anche detto che il giro palla bulgaro è alquanto macchinoso e provoca solo il solletico alla squadra di Josè Mourinho. Tutt’altra musica invece quando è la Roma a pungere: all’83’ Mancini trova con un bel lancio in profondità Zaniolo, ma Busatto esce ed anticipa il talento romanista. L’episodio passerebbe del tutto inosservato, se non fosse che sullo scatto Nicolò accusa un dolore inguinale ed è costretto a lasciare il campo dopo meno di un quarto d’ora dall’ingresso, dentro Darboe. La partita attende ormai solo il suo fischio finale, Walsh assegna 4 minuti di recupero, ed è proprio nell’extra time che la partita torna ad accendersi, con la Roma che rivede vecchi fantasmi: prima ci prova Muhar di testa, ma Fuzato para; poi al 93′ Mazikou serve al centro Wildschut e l’olandese firma il 2-3 con un tiro potente e con la complicità involontaria di Fuzato, che si tuffa goffamente, mettendo brividi evitabili ai compagni; infine, a tempo ormai scaduto Catakovic ci prova ancora, ma viene murato dalla difesa e la Roma può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Finisce 3-2 per i giallorossi una partita che la Roma ha controllato tranquillamente per 75 minuti, salvo poi sbandare nel finale. L’importante pero’ era vincere e chiudere in testa, e Mourinho ha raggiunto entrambi gli obiettivi. Ora pero’ sotto con lo Spezia: ci sono altre pagine nere da cancellare…