Se è solo un brutto incubo, svegliateci in fretta: la Roma di Fonseca, dopo l’umiliazione nel derby di venerdì scorso, stasera incassa anche l’eliminazione in Coppa Italia ed ancora per mano dello Spezia, dopo i fatti nefasti del 2015 che costarono la panchina a Garcia. Identico anche il punteggio delle due batoste storiche contro i liguri: 4-2 per i bianconeri, stavolta vittoriosi però sul campo nell’arco dei 120′. Ma la Caporetto romanista non finisce qui, perchè a condire la torta avvelenata ci sono altri due fatti degni di nota: le due espulsioni dei giallorossi in soli 30 secondi e soprattutto il fardello di un altro sciaguratissimo 0-3 a tavolino per via del sesto cambio effettuato nei supplementari dalla Roma. Insomma, in questi giorni dalle parti di Trigoria non ne imbroccano una neanche per sbaglio e se fossimo in Fonseca non dormiremmo sonni tanto tranquilli…
Per il debutto dei giallorossi nella seconda competizione nazionale, Il tecnico portoghese attua un pò di turnover, con Cristante a guidare la difesa e preferito a Fazio, mentre alla sua sinistra si rivede Kumbulla. Sulla fascia destra c’è poi spazio per Bruno Peres, con Pellegrini che torna nella sua posizione di interno al fianco di Villar e con davanti Pedro e Mkhitaryan a supporto di Borja Mayoral. Turno di riposo dunque per Smalling, Veretout e Dzeko. Sull’altro fronte Italiano se la gioca a viso aperto col 4-3-3, pur all’interno di un ampio turnover. Davanti, a cercare di complicare la vita ai capitolini, ci sono Agudelo, Galabinov e Saponara.
PRIMO TEMPO – Dopo il fischio d’inizio di Ghersini, la gara dellìOlimpico potrebbe già svoltare per la Roma dopo soli 30 secondi: Borja Mayoral sfrutta un’incertezza difensiva e si inserisce bene ma, dopo aver superato Krapikas in uscita, non riesce a trovare la porta e spreca. Non si può dire invece lo stesso per gli ospiti, che capitalizzano al massimo la loro prima occasione: Cristante si frappone a Maggiore in area e l’arbitro indica con decisione il dischetto del rigore. Dagli 11 metri Galabinov fa 0-1 dopo soli 5 minuti. La squadra di Fonseca prova allora a riorganizzarsi, ma al 15′ l’harakiri della Roma può dirsi decisamente a buon punto: Kumbulla sbaglia il rinvio e lo Spezia si dimostra implacabile nel recuperare palla e nel confezionare in velocità sull’asse Galabinov-Saponara la palla dello 0-2, con l’ex empolese bravo a battere Pau Lopez ed a far tornare vividi tutti i ricordi incubosi del derby. Che la Dea Bendata stasera non abbia puntato le sue fiches sui giallorossi lo si capisce poi già un minuto dopo, quando Villar viene toccato in area da Ismajli e finisce giù, ma per Ghersini non c’è nulla. La Roma prova a reagire al 22′ con Pellegrini, che calcia a lato dopo un buon lavoro a centro area di Mayoral. Quindi è la volta di Spinazzola, l’esterno va via in area e poi calcia col sinistro fuori di pochissimo sul 2° palo. Tra i padroni di casa il più determinato a sovvertire l’esito del campo è naturalmente il romano e romanista Pellegrini: il numero 7 prova la sua conclusione anche al 28′, ma Krapikas vola e respinge in angolo. Prova a lasciare il segno sulla gara anche Bruno Peres, che crossa per Mayoral, ma lo spagnolo non trova la porta. Quando poi la Roma riesce finalmente a prendere le misure agli avversari, ci pensa Krapikas a chiudere ogni varco: buoni i suoi interventi ravvicinati in uscita su Pedro e Mkhitaryan. Il ventiduenne lituano non può nulla però sui goffi interventi della sua difesa: al 42′ Ismajli stende Pellegrini in area e l’arbitro assegna correttamente il penalty. Dal dischetto poi lo stesso Lorenzo spiazza Krapikas ed accorcia le distanze col goal dell’1-2.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con la Roma all’attacco dell’area avversaria: Pedro e Mayoral provano a pungere, ma lo Spezia regge bene dietro e, non appena può sciorinare calcio in avanti, lo fa con grande naturalezza e pericolosità: Saponara al 54′ cerca la sua doppietta personale, ma Pau Lopez para. Italiano si gioca intanto il suo primo cambio: dentro l’ex romanista Verde, che rileva Agudelo. Al 67′ la Roma ha la palla del possibile pareggio con Borja Mayoral, ma lo spagnolo da ottima posizione sbaglia tutto sul cross di Pedro e grazia lo Spezia. Il tecnico dei liguri intuisce che la Roma è ormai sul punto di intensificare il suo forcing, così per gli ultimi 20 minuti canonici inserisce Piccoli, Dell’Orco ed un altro ex romanista, Ricci. Fonseca risponde allora inserendo Veretout e Karsdorp per Villar e Spinazzola. Ora la squadra capitolina crede fermamente al pari ed intensifica il suo ritmo offensivo, nel tentativo di chiudere gli avversari dentro l’area. Mkhitaryan al 71′ ci prova col destro, ma manda alto. Non va molto meglio neanche a Mancini, che ci prova di testa ma non trova la porta. Dai e dai però, il fortino avversario viene giù: al 73′ Mkhitaryan va all’1-2 con Mayoral e poi calcia col pallonetto ad eludere l’uscita di Krapikas, 2-2 e rimonta completata. E’ indubbiamente il momento migliore per i giallorossi, che un minuto dopo hanno anche la palla del sorpasso: Karsdorp fa partire un tiro-cross velenoso, Pedro si frappone e la palla schizza alta. Le due squadre ora sono lunghissime e così le occasioni fioccano. Per di più, a dare maggiore imprevedibilità alla gara ci si mette anche una certa leggerezza nel reparto difensivo dei romanisti: proprio su uno di questi palloni lavorati male in fase di disimpegno, Deiola raccoglie e da fuori area calcia, mandando a lato di poco. Entrano in questo finale ancora tutto da scrivere anche Acampora negli ospiti e Carles Perez nella Roma. All’86’ si apre poi un’altra sliding door decisiva per le sorti della Roma: stavolta è la difesa dello Spezia a sbagliare clamorosamente con Vignali e Borja Mayoral si ritrova davanti alla porta una gigantesca palla-goal che l’attaccante però fallisce invece in modo ridicolo, calciando a lato un pallone che meritava invece di finire solo dentro, senza se e senza ma. Le emozioni forti di questo match surreale ed infinito non sono però che all’inizio, nonostante i 90 regolamentari sono ormai giunti al termine: al 94′ infatti Piccoli si ritrova dal nulla un pallone spalle alla porta, girata di sinistro e Pau Lopez salva la Roma dalla capitolazione in estremis con una bella respinta in angolo. Si va così ai supplementari inchiodati sul 2-2.
TEMPI SUPPLEMENTARI – Fonseca decide di giocarsi l’extratime con Dzeko al posto di Mayoral, ma neanche il tempo di riposizionarsi in campo che la gara arriva ad un’altra svolta: Mancini si fa cacciare al 91′ per doppio giallo, dopo una brutta entrata a centrocampo su Acampora. Lo Spezia batte la punizione in profondità e, neanche mezzo minuto dopo, Pau Lopez sbaglia il tempo dell’uscita, manca totalmente l’appuntamento col pallone e finisce per franare inesorabilmente addosso a Piccoli: espulsione diretta del portiere e Roma che si ritrova in un batter d’occhio con 2 giocatori di meno. Fonseca sacrifica allora Cristante per permettere a Fuzato di prendere il suo posto tra i pali. Nel tentativo di dare però un nuovo equilibrio tattico alla Roma, la panchina romanista eccede in pressappochismo, facendo entrare anche Ibañez per Pedro: peccato però che la Roma abbia già effettuato i suoi 5 cambi consentiti, con la conseguenza che, a prescindere dall’esito del campo, a causa di questo sesto cambio questa gara verrà comunque data persa a tavolino ai giallorossi. Un’ennesima ed assurda caduta per lo staff giallorosso, dopo il già ingombrante caso-Verona… Le proteste di Pellegrini non frenano l’anomalia regolamentare, peraltro non ravvisata neanche dall’arbitro, fatto sta che si continua a giocare come se nulla fosse e lo Spezia al 97′ va vicino al goal col solito Saponara, ma il suo colpo di testa è fuori. Ci prova anche Maggiore dalla distanza, ma Fuzato alza in angolo.
Rapida inversione di campo, con la doppia inferiorità numerica e soprattutto con la consapevolezza ormai forte dell’errore reglamentare commesso, la Roma ormai aspetta solo il fischio finale di un’altra partita sciagurata, ed allora è lo Spezia a dare un senso all’ultimo quarto d’ora: al 107′ Dell’Orco crossa e l’ex Verde di testa infila Fuzato per il 2-3. L’agonia romanista si chiude definitivamente al 119′, quando Saponara con un pallonetto in stile Totti infila Fuzato per il 2-4 finale. In settimana il giudice sportivo assegnerà di fatto lo 0-3 a tavolino, ma cambia poco: quello che importa è che la Roma si è smarrita. A fine gara summit notturno all’Olimpico tra i Freidkin e Tiago Pinto: la panchina di Fonseca trema paurosamente…