Finisce 2-1 tra Roma e Lecce, con i capitolini che, grazie a questi 3 punti, tornano momentaneamente al 5° posto in classifica, aspettando il risultato della Lazio, attesa dalla gara del Franchi di domani. Le cose di mettono subito bene per la squadra di Mourinho, già in goal al 6′ con Smalling, al suo terzo centro stagionale. Poi però, nonostante la situazione favorevole e la superiorità numerica sui salentini dovuta all’espulsione di Hjulmand, nel finale del primo tempo la Roma si siede ed incassa il pari di Strefezza al 39′. Stesso copione anche nel secondo tempo, con la Roma che torna subito avanti grazie ad un rigore di Dybala al 48′, per poi però accontentarsi dello status quo e rischiare anche la seconda rimonta di un Lecce mai domo. Alla fine la vittoria arriva, ma decisamente con troppa sofferenza, considerando che, per più di 70 minuti, la Roma ha giocato anche con un uomo in più…
Per la gara dell’Olimpico ed a cavallo tra le due sfide europee col Betis, Mourinho cambia un po’ il volto della sua creatura: ecco allora sulle fasce Zalewski a destra ed il redivivo Viña a sinistra, mentre a centrocampo lo Special One concede un po’ di riposo a Matic ed arretra Pellegrini, con davanti Dybala e Zaniolo ad innescare Belotti. Panchina dunque per Tammy Abraham. Sull’altro fronte, Baroni se la gioca col 4-3-3 con in difesa l’esperienza di Umtiti, mentre davanti l’ex romanista si affida al trio Strefezza-Ceesay-Banda.
PRIMO TEMPO – Al fischio di Prontera la partenza della Roma è fulminante: c’è evidentemente nei giallorossi di casa la voglia di voltare subito pagina, dopo l’opaca serata in Europa League di giovedì scorso. Fatto sta che al 4′ Zalewski calcia già in porta dalla lunghissima distanza, ma il pallone finisce a lato. Dopo due minuti però è già tempo di esultare perchè, sugli sviluppi di un angolo. Pellegrini pennella dalla trequarti destra per la testa di Smalling e Chris si slancia alla sua maniera, battendo Falcone per l’1-0 con un perentorio stacco di testa. Smalling, gasatissimo, ci riprova poi anche al 9′, stavolta di piede, dopo un buono spunto di Zaniolo non sfruttato da Belotti, ma il pallone finisce alto. La squadra di Mou in questa fase sembra una batteria di fuochi d’artificio ed al 12′ torna nuovamente a pungere dalle parti di Falcone: Pellegrini chiude un triangolo con Cristante e si presenta al tiro in area, ma il pallone esce a lato. Poi, dopo il primo quarto d’ora esclusivamente romanista, al 17′ anche il Lecce prova a mettere il muso fuori: Askildsen su punizione trova la testa di Baschirotto, ma il pallone finisce abbondantemente a lato. Al 20′ brutto contrasto a centrocampo tra Hjulmand e Belotti: ne fa le spese il Gallo ed il Var richiama Prontera, col direttore di gara che opta poi per un rosso al centrocampista leccese. Salentini dunque sotto anche di un uomo, oltre che di un goal. La Roma a questo punto gioca sul velluto ed al 24′ ha una doppia occasione, prima con Dybala direttamente dall’angolo, e poi anche con Zaniolo di testa, ma il pallone esce a lato. Il maggiore spreco tuttavia la squadra giallorossa lo realizza quattro minuti più tardi, quando Belotti serve un grandissimo pallone a Pellegrini ed il capitano, da ottima posizione, spreca tutto, sparando alto. Scavallata la mezz’ora di gioco, la squadra di Baroni, anche in 10 contro 11, inizia a prendere le contromisure agli avversari, e soprattutto comincia anche a prendere coraggio: prima Smalling riesce a metterci una pezza all’ultimo su una insidiosissima combinazione in area tra Banda e Ceesay; poi però, nonostante la Roma provi ad addormentare la gara col suo palleggio a centrocampo, sul finire della prima frazione il Lecce trova il pari con Strefezza, bravo ad infilare in rete sugli sviluppi di un angolo, dopo un batti e ribatti in area. La Roma, punta nell’orgoglio, prova a reagire nell’immediato con un bel tiro di Zalewski (sventato con abilità da Falcone) e poi con una combinazione tra Dybala e Zaniolo (stavolta è Umtiti a metterci una pezza). Il primo tempo si chiude con una punizione dal limite per gli ospiti, ma Askildsen non impensierisce più di tanto Rui Patricio.
SECONDO TEMPO – Non c’è naturalmente grande soddisfazione in Mourinho per il momento, ed infatti l’uomo di Setubal ad inizio ripresa ne cambia due: fuori Viña e Zaniolo, dentro Spinazzola ed Abraham. Un solo cambio invece per Baroni, che inserisce Blin per Gonzalez. La Dea Bendata premia subito le scelte dello Special One, con Tammy che entra subito nel vivo ed al 46′ guadagna già un calcio di rigore: il Var conferma l’irregolarità dell’entrata di Askildsen sull’inglese e dal dischetto Dybala firma il nuovo vantaggio della Roma. L’esultanza della Roma tuttavia viene strozzata in gola perchè, proprio nell’esecuzione del penalty, la Joya romanista si infortuna alla gamba sinistra ed è costretto al cambio immediato: dentro Matic, con Pellegrini che avanza e torna sulla trequarti. Zalewski prova poi a cercare una soddisfazione personale al 54′, ma l’ottimo Falcone gli dice ancora di no. Si fanno poi male in uno scontro Pellegrini ed Umtiti, con entrambi che rimangono doloranti a terra, per fortuna senza gravi conseguenze. La partita però ormai è scesa ampiamente di livello, sia sul piano del ritmo, che per quanto riguarda le occasioni. Baroni prova allora a rivitalizzare la sua creatura con gli inserimenti di Helgason e Di Francesco e proprio il figlio del ”Difra” romanista tenta subito la giocata dalla distanza, ma Rui Patricio è attento. Si entra così nell’ultimo quarto d’ora ed è il Lecce che prova a stanare la Roma col suo giro palla. Mou capisce l’antifona ed allora rilancia subito, con l’inserimento del fresco Shomurodov per uno sfinito Belotti. La Roma prova ora ad amministrare ed a giocare col cronometro, ed allora Baroni inserisce anche Colombo per tentare il tutto per tutto. Ai -8 tuttavia è la Roma a sprecare una ghiotta palla-goal, con Abraham che cicca clamorosamente a centro area. Tammy ci riprova poi 6′ dopo con un colpo di testa a schiacciare, ma Falcone alza il muro e si salva in angolo. Sull’altro fronte non va meglio neanche al Lecce, con Di Francesco che ci prova di testa, ma Rui Patricio para senza problemi. Per il finale entrano anche Kumbulla ed Oudin, ma ormai la partita ha già emesso i suoi verdetti, ed allora prima del triplice fischio c’è tempo solo per assistere ad un goal di Abraham annullato per un netto fuorigioco di Pellegrini (90′) e per vedere ancora Abraham divorarsi un tap-in dopo un tiro di Shomurodov respinto da Falcone. Finisce 2-1 per i giallorossi di Roma. Giovedì, ça va sans dire, a Siviglia servirà ben altro…