Finale al cardiopalma per la Roma di Mourinho, che evita una bruciante sconfitta casalinga contro il Lecce negli ultimi minuti di recupero, annullando lo svantaggio a firma Krstovic e ribaltando il punteggio grazie ai goal-rimonta di Azmoun al 91′ e del ”solito” Lukaku al 94′. Il carattere di questa Roma stra-Mourinhana non ha davvero limiti e, anche quando tutto sembra perduto, questo gruppo ha ormai nel suo Dna la consapevolezza dei propri mezzi ed il cinismo dei forti, con quella concretezza del risultato che è proprio il marchio di fabbrica dello Special One.
Per la gara dell’Olimpico Mou deve fare ancora a meno di Smalling e Spinazzola, ecco allora Llorente a guidare la difesa, mentre sulle fasce ci sono Karsdorp ed El Shaarawy, con Bove-Cristante-Aouar a dettare i tempi in mezzo al campo. Davanti poi torna finalmente disponibile Dybala, al fianco dell’insostituibile Big Rom. Sull’altro fronte, D’Aversa se la gioca a viso aperto col suo 4-3-3 propositivo ed a tratti quasi sfrontato: in porta c’è il romano e romanista Falcone, mentre davanti a fare da guastafeste ci sono Almqvist, Krstovic e Banda, con Strefezza che parte ancora dalla panchina.
PRIMO TEMPO – Dopo un minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione in Toscana, la gara prende il via al fischio di Colombo ed al 2° giro di lancette la gara entra già nel vivo: Aouar serve al centro Dybala, che manda fuori da buona posizione, ma sulla traiettoria del tiro di Paulo c’è una mano di troppo ed è quella di Baschirotto: su richiamo del Var, Colombo decide quindi di assegnare il penalty alla Roma. Dagli undici metri va Lukaku, ma il suo tiro potente è troppo centrale e Falcone gli neutralizza il tiro, strozzando in gola l’urlo dell’Olimpico. Nonostante la delusione, la Roma non si perde d’animo ed al 18′ Dybala va in serpentina dentro l’area, prima di crossare con una rabona tanto bella quanto poco produttiva per i compagni. Al 20′ esce fuori anche il Lecce: Kaba serve filtrante in profondità Almqvist, sul cui tiro-cross pero’ Rui Patricio si fa trovare pronto. Al 24′ Ci prova El Shaarawy a mettersi in mostra: il Faraone va via con un guizzo e poi calcia col destro, ma Pongracic si salva in angolo. Sugli sviluppi del corner poi è Aouar a provare la conclusione a giro, ma Falcone vola ancora e salva i salentini. La Roma prova a questo punto a tenere dentro l’area i giallorossi del sud, ma i ragazzi di D’Aversa appena possono rialzano subito la testa: ne scaturisce una partita veloce e piacevolissima. Alla mezz’ora Ramadani tenta anch’egli la conclusione con un tiro dalla distanza, ma l’albanese manda a lato. Trascorrono appena due minuti ed è la Roma a cercare gloria nell’altra area, con Dybala e Bove murati dall’attenta difesa ospite e con la Joya che ci riprova anche con una bella giocata personale, ma il pallone esce fuori di pochissimo. Nel finale del primo tempo poi è il Lecce a mordere: al 39′ Krstovic riceve un cross di Almqvist, si gira e calcia, ma Llorente gli smorza la conclusione e Rui Patricio ha vita facile sul tiro del montenegrino; infine, al 44′ è Banda ad andare via con un guizzo dei suoi, ma lo spagnolo è ancora attento in chiusura.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre col Lecce ancora all’attacco, Pongracic penetra in area, rientra e tira con una movenza da attaccante vero, Rui Patricio para. La risposta dei giallorossi di casa non si fa pero’ attendere e sull’azione successiva El Shaarawy trova in area Lukaku, che calcia a botta sicura, ma Falcone ancora una volta dice di no ai capitolini, respingendo con i piedi il tiro di Big Rom. In campo ormai è una vera battaglia all’arma bianca, con entrambe le squadre che vogliono vincere. Ormai non ci sono più tatticismi: Krstovic allo scoccare dell’ora di gara va via di forza dentro l’area e calcia, ma N’Dicka lo chiude, salvando la propria porta. Dybala intanto non viene risparmiato dai leccesi ed allora D’Aversa, onde evitare rischi disciplinari, toglie Rafia e Dorgu, dentro Gonzalez e Gallo. Con i nuovi ingressi gli ospiti salgono ulteriormente di tono e di spregiudicatezza, pur senza portare nel concreto seri pericoli dalle parti di Rui. Chi invece ci prova è Aouar: l’ex Lione con un cross insidioso cerca Lukaku, ma l’occasione sfuma. Si entra negli ultimi 20 minuti del match con un altro gradito ritorno in campo: Renato Sanches rileva Bove. Neanche il tempo di assestarsi, che su una ripartenza il Lecce passa in vantaggio: Banda sprinta sulla sinistra mandando in confusione la difesa ed è anche fortunato nel rimpallo che ne nasce, perchè il pallone finisce poi sul sinistro di Almqvist, che vale lo 0-1 al 72′. A questo punto, con 18 minuti più recupero da giocare, i due tecnici muovono ancora le proprie pedine: Mou inserisce Azmoun per Aouar, mentre D’Aversa si affida a Strefezza, fuori Banda. Ormai gli schemi sono saltati del tutto e le squadre si sono allungate, Kaba prova la conclusione da fuori, ma Rui Patricio para (77′). Mourinho non ci sta a soccombere nuovamente dopo il k.o di Milano ed allora si gioca il tutto per tutto: fuori El Shaarawy, Karsdorp e Mancini, dentro Belotti, Zalewski e Kristensen, per una Roma ora a trazione super-anteriore, col 4-2-4. Lukaku e Dybala si accendono al 79′, ma il sinistro della Joya su invito del belga esce fuori di un nonnulla. D’Aversa prova con Touba e Piccoli a ridisegnare nuovamente i suoi, nel tentativo di resistere gli ultimi 10 minuti e portare a casa una vittoria storica. All’85’ poi ecco la sliding door del match: Strefezza ruba palla a Sanches e col destro calcia fuori di pochissimo: il raddoppio salentino avrebbe chiuso definitivamente le cose, che invece rimangono ancora aperte, per le speranze romaniste. Il Lecce tuttavia continua a gestire palla e ad impensierire Rui Patricio, che all’89’ è costretto a volare anche su un tiro velenoso di Piccoli, anche se l’attaccante in realtà è in offside. Colombo assegna 5′ di recupero, col Lecce che appare comunque padrone della situazione. La Roma a dirla tutta ci prova, ma sembra ormai quasi rassegnata al triste destino, ed invece al 91′ Zalewski la crossa dalla sinistra e Azmoun di testa brucia tutti sul tempo e firma l’1-1 che stappa definitivamente la voglia di impresa dei capitolini. Al 94′ poi l’opera si completa definitivamente: Dybala serve in verticale Lukaku e Romelu è maestro nel resistere al ritorno dei difensori e nel battere Falcone per il 2-1 romanista. Esultanza sotto la Sud di Big Rom, che si leva la maglia ed insieme ad essa anche tutte le paranoie per il suo errore dal dischetto. La Roma è tornata, ed ora sotto a chi tocca: la Lazio e lo Slavia sono avvisati…