Finisce malissimo per la Roma contro la Juve all’Olimpico, con il 4-3 finale per i bianconeri che vanifica tutto il buono che la Roma aveva invece mostrato fino a 20 minuti dalla fine. La squadra giallorossa infatti stavolta sembrava aver fatto le cose per bene, col doppio vantaggio del 3-1 raggiunto al 53′ con una gemma su punizione di Pellegrini. Poi però arriva il blackout, 6 minuti in cui la Juventus fa il bello ed il cattivo tempo ed in cui la Roma sembra invece sedersi in poltrona a gustarsi il proprio personale tracollo: segnano Locatelli, Kulusevski e De Sciglio, con la squadra di Mou che resta sbigottita e con Pellegrini che a 7 minuti dalla fine riesce a sbagliare anche un calcio di rigore che avrebbe almeno in parte limitato i danni per i capitolini. Ma d’altronde si sa che, quando la barca romanista va a picco, lo fa in modo inarrestabile…
Per la gara dell’Olimpico Mourinho è costretto a cambiare 3 del suo undici di partenza, a causa delle squalifiche di Karsdorp e Mancini e dell’assenza di Zaniolo. Ecco dunque un 4-2-3-1 d’emergenza, col neoacquisto Maitland-Niles subito buttato nella mischia sulla corsia di destra, mentre sulla trequarti ci sono Mkhitaryan, Pellegrini ed Afena-Gyan, in appoggio a Tammy Abraham. Stesso modulo anche per la squadra di Allegri, con McKennie, Dybala e Chiesa ad agire alle spalle di Moise Kean.
PRIMO TEMPO – Al fischio di Massa la gara prende il via ed è la Juventus a mostrare subito i denti con Dybala, che calcia da posizione defilata dopo solo un minuto, Rui Patricio para facile. La risposta della Roma non tarda ad arrivare: su angolo, Smalling fa da sponda per Abraham, che colpisce di testa, ma Szczesny para. La squadra torinese prova poi a farsi vedere dalla distanza con Chiesa, ma il pallone è fuori. La Roma dal canto suo preferisce invece più i fraseggi in velocità e costringe la Juve sulla difensiva, cominciando a fare incetta di corner. Proprio da uno di questi calci piazzati, all’11’ arriva il vantaggio giallorosso: Veretout pennella per la testa di Abraham, che brucia tutti sul tempo ed infila il suo ottavo centro in campionato. Al 14′ la Roma va poi vicinissima anche al raddoppio: tutto nasce da una grande iniziativa di Ibañez sull’out di sinistra, palla per Afena-Gyan e cross in mezzo per Pellegrini, che tira, trovando l’opposizione col piede e poi col braccio in area da parte di De Ligt, sarebbe un rigore solare e lapalissiano, ma non è così per Massa, che lascia giocare, tra le proteste romaniste. Ci provano poi Cristante e Dybala con delle giocate individuali, ma la gara resta sull’1-0, fino a che al 18′ ancora la Joya torna ad accendersi: l’ex attaccante del Palermo fa partire un bel sinistro a giro che va ad infilarsi all’angolino per l’1-1 dei bianconeri. Alla mezz’ora problemi fisici per Chiesa: Landucci (Allegri è squalificato) al 31′ lo sostituisce con Kulusevski. La Juve prova nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo a mettere in difficoltà la Roma col suo giro-palla, ed al 42′ arriva anche una bella palla-goal: Kulusevski riceve un cross dalla sinistra e di testa manda a lato. Si entra intanto negli ultimi 4 minuti di recupero, Cuadrado si rende protagonista di una bruttissima entrata da rosso su Afena-Gyan, ma Massa si dimostra ancora una volta indulgente con i bianconeri e si limita a sventolare il giallo. Il primo tempo si chiude invece con un’occasione per i padroni di casa: su schema d’angolo, solita combinazione Smalling-Abraham, con l’ex Chelsea che la colpisce col ginocchio, palla fuori e Juve salva.
SECONDO TEMPO – Le cose sembrano mettersi ancora meglio per la Roma in avvio di ripresa: al 48′ i giallorossi costruiscono una bellissima azione di squadra con Veretout, Pellegrini e Mkhitaryan, con l’armeno che calcia e segna il 2-1 grazie anche ad una decisiva deviazione di De Sciglio, che mette fuori causa Szczesny. La partenza prepotente dei capitolini trova poi un riscontro importantissimo 5 minuti dopo, quando Pellegrini direttamente su calcio di punizione fa un pezzo di bravura e calcia alla Pjanic, con la palla che supera la barriera e va sotto al ”sette”, per il 3-1 che galvanizza i giallorossi. Totti in tribuna applaude. Nella Juventus l’unico che si batte è Dybala, ma è troppo solo, così, passata l’ora di gioco, Landucci inserisce Arthur e Morata e toglie gli inconcludenti Bentancur e Kean. La doppia mossa rivitalizza i piemontesi, che al 70′ tornano quasi improvvisamente in partita: Morata si ”beve” Ibañez sulla destra e la crossa in mezzo per la testa di Locatelli, con l’ex Sassuolo che salta liberamente in mezzo all’area romanista per il goal del 3-2. Mourinho a questo punto si affida alla freschezza di Shomurodov e fa tirare il fiato al generosissimo Afena-Gyan, ma purtroppo per lui i piani della Juve sono altri: nell’azione successiva i bianconeri vanno infatti nuovamente in goal con Kulusevski, dopo un tiro di Morata ribattuto dalla difesa. Interviene a questo punto il Var perchè l’azione sembra viziata da un fuorigioco di Cuadrado, ma dopo una lunga attesa ed un lungo conciliabolo, la decisione finale ribadisce l’assegnazione del goal, il che vuole dire 3-3 e doppio vantaggio della Roma totalmente annullato nel giro di 2 minuti. Ma l’inferno giallorosso non è ancora finito, perchè al 77′ Smalling non è perfetto nell’intervento difensivo, De Sciglio si infila nello spazio, Ibañez rimane fermo a guardare ed il difensore ex Milan è bravo nel calciare sul primo palo e nel battere così Rui Patricio per il 3-4 finale, che stordisce definitivamente la Roma. A questo punto Josè Mourinho prova il tutto per tutto ed inserisce Carles Perez per Veretout. Gli assalti della Roma producono all’81’ una possibile ancora di salvataggio, col Var che assegna correttamente un calcio di rigore ai giallorossi per un tocco col braccio di De Ligt su tiro di Abraham e col difensore olandese che finisce fuori per doppio giallo. Roma dunque in superiorità numerica e con la possibilità di pareggiare, ma Pellegrini dagli 11 metri dimostra tutti i suoi limiti caratteriali, calciando malissimo e facendosi respingere il tiro da Szczesny. Non contento, il capitano della Roma sbaglia poi anche sulla pronta ribattuta, calciando in modo scoordinato e sprecando dunque un facile tap-in che avrebbe reso meno amara la serata. Negli ultimi 6 minuti di recupero la squadra di Mourinho ci mette tanto cuore ma poca lucidità e l’unico modo concreto per segnare sarebbe l’assegnazione di un altro penalty per l’atterramento in area di Abraham da parte di Szczesny, ma Massa lascia giocare. Finisce dunque malissimo per la Roma. E stavolta, al netto dello sbandamento senza freni, la squadra di Mou aveva anche giocato bene…