La Roma di Fonseca torna pericolosamente sull’altalena e, dopo la convincente prestazione di giovedì in Europa League contro lo Shakhtar, ecco arrivare invece quest’oggi contro il Napoli una prestazione anonima, priva di sostanza e e di carattere, con annessa ovviamente l’ennesima sconfitta di questo campionato da piccola tra le grandi. Zero a due il verdetto finale dell’Olimpico, che premia la prestazione di assoluto livello dei partenopei e punisce invece giustamente la timidezza, il timore reverenziale e la paura di crescere dei giallorossi. Decisivo Mertens, autore di una bella doppietta, con goal su punizione e colpo di testa. Da stasera per la Roma la zona-Champions è più lontana, col quarto posto dell’Atalanta che dista ben 5 lunghezze e col Napoli che ora è rientrato anche lui alla grande in questa corsa, sorpassando proprio la Roma e piazzandosi a +3 dalla squadra di Fonseca.
Per la sfida dell’Olimpico la Roma si presenta con Pau Lopez tra i pali, mentre la difesa, con Smalling ancora out, torna ad essere guidata da Cristante, con ai lati Mancini ed Ibañez. Sulla fascia destra la spunta Karsdorp, con Spinazzola a sinistra ed in mezzo la coppia Pellegrini-Diawara. Solo panchina dunque per Villar. In avanti poi ci sono Pedro ed El Shaarawy a supporto di Dzeko. Per quanto riguarda invece gli azzurri, Gattuso vara il suo 4-2-3-1 senza Manolas in difesa, cosicchè in difesa l’unico ex giallorosso risulta essere Mario Rui. In mezzo ci sono poi Fabian Ruiz e Demme a portare la croce, mentre davanti il poker offensivo è rappresentato da Politano, Zielinski, Insigne e Mertens, col belga ovviamente riferimento avanzato. Panchina dunque per Lozano ed Osimhen.
PRIMO TEMPO – Si parte al fischio di Di Bello e fin dal pronti-via l’iniziativa è del Napoli, con la squadra campana che punta subito ad imporre la legge del più forte. Già al 5′ Insigne si libera molto bene al tiro e poi però da buona posizione calcia a lato. Al 12′ è il tifoso romanista Politano a cercare lo sfondamento in area, ma la difesa della Roma lo chiude. La pressione napoletana intanto si intensifica e la Roma fa una grandissima fatica nell’uscire dalla propria metà campo e nel ripartire col proprio gioco. Al 17′ poi arriva finalmente il primo squillo capitolino, Dzeko si libera benissimo all’altezza della lunetta dell’area, ma poi calcia un sinistro telefonatissimo e centrale, insomma un vero e proprio passaggio ad Ospina. Decisamente troppo poco per creare grattacapi agli avversari, ed allora tre minuti dopo Ibañez si inventa una bella progressione coast-to-coast ed entra nell’area azzurra, ma viene poi chiuso col fisico da Maksimovic, col brasiliano che cadendo si fa poi anche male ad una mano, per fortuna senza gravi conseguenze. La Roma prova a giocarsela da pari a pari con la squadra di Gattuso, ma i giallorossi non possono certo permettersi regali agli avversari: non è tuttavia di questo avviso Cristante (non nuovo a queste cose…), che sbaglia in impostazione e regala palla sulla trequarti ad Insigne, passaggio immediato a Zielinski e tiro dell’ex Empoli che termina a lato. La Roma è disattenta in fase difensiva e si fa sorprendere anche due minuti dopo da Mertens, che si ritrova da solo in profondità, ma il belga controlla malissimo il pallone, permettendo così alla difesa giallorossa di richiudere la falla. Arriva intanto un giallo pesante ad Ibañez per un fallo al limite dell’area su Zielinski al 26′: il difensore era diffidato e salterà la trasferta di Sassuolo. Sul pallone per il calcio di punizione va Dries Mertens, la Roma si posiziona compatta in barriera, con tanto di ”coccodrillo” fatto da Spinazzola, ma il belga è uno specialista dei calci piazzati: il pallone è indirizzato sul palo del portiere e Pau Lopez è posizionato male, gran goal di Mertens e Napoli avanti 0-1 all’Olimpico.
Con la squadra di Fonseca stordita, il Napoli cerca poi con Koulibaly il colpo del k.o, ma il franco-senegalese manda a lato. In campo ora più che mai c’è un dominio incontrastato del Napoli, con la Roma che in queste situazioni ambientali torna a mostrare tutti i suoi limiti di tenuta mentale e caratteriale. Ed infatti, a meno di 8 minuti dal goal di Mertens, al 34′ la Roma capitola ancora: Insigne lancia dalla trequarti in profondità per la testa di Politano, Pau Lopez rimane a metà strada senza uscire convintamente, ed allora il prodotto delle giovanili romaniste pensa bene di giocarla di sponda, vedendo l’inserimento alla sua destra di Mertens, colpo di testa del belga nella porta pressochè sguarnita e raddoppio del Napoli, con Pau Lopez, Ibañez e Cristante che nella circostanza starebbero benissimo a San Gregorio Armeno, tra le statuine del presepe. Con questa doppietta sono ora 100 goal in serie A per Mertens, mentre per la Roma prende sempre più forma l’ennesima sconfitta contro una big della serie A. Di Bryan Cristante invece si può dire tutto, tranne che non abbia orgoglio e che in campo non ci metta l’anima, ed infatti al 37′, proprio per cercare di riscattarsi dall’errore sullo 0-2, l’ex atalantino raccoglie un bel traversone di Karsdorp ed al volo calcia in porta, alla ricerca del goal che riapra la gara, ma Ospina respinge e tiene la Roma a distanza. E’ di fatto la palla-goal più chiara costruita dalla Roma in tutto il primo tempo. Si va dunque all’intervallo con la Roma sotto di due reti.
SECONDO TEMPO – Ci si attende una girandola di cambi nella Roma, ed invece Fonseca decide di giocarsi la ripresa con gli stessi 11 della prima, brutta, frazione di gioco. L’inizio tuttavia è incoraggiante, con Spinazzola che inizia finalmente a farsi vedere e con un cross ”pesca” la testa di Pellegrini, ma il pallone finisce centrale e comodissimo tra le braccia già pronte di Ospina. Non va molto meglio due minuti dopo neanche a Dzeko, che sostanzialmente ”passa” anche lui il pallone al portiere colombiano del Napoli, su un cross di El Shaarawy. La Roma però ora almeno ci crede e la differenza sul piano del palleggio e della convinzione è abissale rispetto al primo tempo balbettante. Al 49′ altra iniziativa romanista, Pellegrini crossa per Mancini in proiezione offensiva e la difesa partenopea chiude in angolo. Quindi al 58′ è la volta di Pedro, che da buona posizione calcia però in modo pessimo, spedendo altissimo un pallone che meritava miglior sorte. Nonostante l’imprecisione e l’inconcludenza in zona-tiro dei giallorossi, ora è comunque la volta della Roma ed il Napoli è costretto ad indietreggiare, a difesa della propria area. Al 61′ arriva poi l’episodio che avrebbe potuto far svoltare la gara in senso favorevole alla squadra di Fonseca: Pellegrini fa partire il suo destro ed il pallone, carico di effetto, va a sbattere al palo della porta azzurra, prima di rotolare fuori. Tra palo-fuori e palo-goal passa una piccolissima differenza in termini di centimetri e di giro del pallone, ma questa differenza col passare dei minuti diventa un solco sempre più profondo, che diventa poi incolmabile per le speranze di rimonta della Roma: l’1-2 avrebbe infatti rinfocolato l’orgoglio giallorosso, ed invece così, col doppio svantaggio, continua ad essere durissimo anche solo sperare. Ed infatti un minuto dopo il Napoli ricomincia a giocare: Zielinski calcia sul primo palo da posizione defilata e Pau Lopez para. Trascorsa poi la prima ora di gioco, i due tecnici dalle panchine provano ad inserire forze fresche: nella Roma entrano Carles Perez, Borja Mayoral e Villar, mentre tra gli ospiti fanno il loro ingresso Osimhen, Lozano ed Elmas. La Roma nell’ultimo quarto d’ora riprende poi a spingere, alla ricerca del goal della bandiera, ma le uniche cose che riesce a strappare all’attenta prova difensiva degli avversari sono una conclusione alta e senza pretese di Carles Perez (al termine di una lunga azione di squadra) ed un tiro-cross di Karsdorp, deviato da Ospina in calcio d’angolo. Decisamente pochino, per una squadra che solo poche gare fa era terza in classifica… A 7′ dalla fine Fonseca prova a spostare qualcosa tatticamente: toglie Pellegrini ed avanza Cristante, con l’inserimento in difesa di Kumbulla. L’immaturità della Roma attuale si manifesta tuttavia palese quando anche Villar, entrato bene in campo, si prende un’ammonizione stupida che gli farà saltare la trasferta di Sassuolo: non proprio una bella notizia, vista anche l’indisponibilità di Veretout… Per blindare definitivamente la gara, nel finale Gattuso inserisce anche i muscoli di Bakayoko e Manolas. Ma ormai la gara ha già emesso i suoi verdetti ed i 5 minuti finali di recupero concessi da Di Bello servono solo ad accendere gli animi tra i giocatori, dopo uno scontro di gioco tra Osimhen e Mancini. Finisce con la vittoria strameritata del Napoli, mentre per la Roma a questo punto l’Europa League diventa ben più di una semplice opportunità…