E’ accaduto l’inimmaginabile: nella settimana del matematico passaggio ai sedicesimi di coppa da parte dei giallorossi, a distanza di pochissimi giorni la Roma di Paulo Fonseca è invece completamente evaporata al cospetto del Napoli di Gattuso ed il verdetto finale del futuro stadio ”Maradona” è implacabile, con la Roma che soccombe con un umiliante 4-0 al cospetto dei padroni di casa. Certo, da lassù il grande Diego ha certamente dato la sua ”mano de Dios” agli azzurri nel compiere l’impresa, tuttavia c’è da dire che anche la squadra capitolina ci ha messo tanto del suo per straperdere senza colpo ferire. Dopo lo svantaggio del primo tempo con una magia su punizione di Insigne, la Roma nel secondo tempo ha provato molto timidamente a costruire qualche bagliore di gioco, ma il raddoppio di Fabian Ruiz al 64′ e le reti di Mertens e Politano nel finale gettano una nuova luce inquietante sulla Roma proprio nel momento in cui invece dalle parti di Trigoria la quadratura del cerchio sembrava ormai a portata di mano. Troppo brutta e troppo poca questa Roma per essere vera: deve essere questo l’augurio che Fonseca si fa, nella speranza di ritrovare la grinta ed il furore agonistico dei suoi ragazzi già dalla prossima gara di giovedì prossimo contro lo Young Boys.
Per la gara odierna Fonseca si presenta in campo con Mirante tra i pali, mentre in difesa Mancini ed Ibañez vanno in campo, nonostante non siano al meglio. A centrocampo poi largo a Karsdorp sulla destra, con l’olandese preferito a Bruno Peres. Torna invece in posizione di intermedio Pellegrini, con Pedro e Mkhitaryan sulla trequarti a cercare di ispirare Edin Dzeko, al rientro dal primo minuto dopo il covid. Sull’altro fronte Gattuso se la gioca in difesa con gli ex romanisti Manolas e Mario Rui, mentre in avanti, con l’assenza di Osimhen, a fare da riferimento offensivo c’è Mertens, con Lozano, Zielinski ed Insigne alle sue spalle. Il Napoli, per ricordare nel migliore dei modi il suo Pibe de Oro, si presenta in campo per l’occasione con un completo a strisce verticali, in pieno stile albiceleste.
SECONDO TEMPO – Fonseca lascia negli spogliatoi l’infortunato Veretout, al suo posto c’è Villar. Non cambia tuttavia il copione della gara, col Napoli costantemente all’attacco e la Roma sotto tono. Al 49′ Lozano calcia sul 1° palo e Mirante respinge, tenendo ancora in partita la Roma. Poi il gioco si ferma per una entrata scomposta di Karsdorp su Mertens. Poi finalmente inizia a vedersi qualche sprazzo giallorosso ed al 55′ arriva il primo corner per la Roma, quando il Napoli dalla sua ne ha invece già battuti 10 con la solita accoppiata Mertens-Mario Rui, inseparabili dalla bandierina. Allo scoccare dell’ora di gioco un convalescente Dzeko prova a farsi vedere, ma il suo tiro sporco finisce facile tra le braccia di Meret. Due minuti dopo provano ad accendersi anche Pedro e Mkhitaryan, ma stavolta l’intesa tra i due non decolla e Meret può così uscire ed intervenire. Con la Roma ora a tentare faticosamente di costruire gioco, per il Napoli si apre ora la carta del contropiede ed è proprio su una ripartenza che gli azzurri raddoppiano: Insigne serve Fabian Ruiz ed il tiro dalla distanza dello spagnolo è lento ma angolatissimo, Mirante non lo vede partire e quando la palla arriva per lui è troppo tardi, 2-0 e partita virtualmente chiusa. La Roma a questo punto torna a riammosciarsi, mentre Gattuso per tenere la barra dritta inserisce anche Politano per Lozano. Negli ultimi 20 minuti, nel tentativo di iniziare finalmente a giocare dopo più di un’ora di nulla, Fonseca toglie Edin ed inserisce Carles Perez, con Mkhitaryan che va ad agire da centravanti. La mossa tattica smuove in effetti un pò dal torpore i giallorossi: al 72′ Pellegrini calcia da fuori alto, poi un minuto dopo è il nuovo entrato Perez a calciare, su cross di Karsdorp, ma il suo sinistro viene deviato in angolo. E’ il momento di maggior forcing della Roma. Gattuso allora toglie Zielinski ed inserisce Elmas, Fonseca invece risponde buttando dentro Borja Mayoral per Pellegrini. La Roma a questo punto sembrerebbe sul punto di segnare almeno il goal della bandiera, ed invece negli ultimi dieci minuti è il Napoli ad affondare ancora i colpi sulla carne vivida dei giallorossi: all’81’ Elmas calcia da fuori, Mirante risponde goffamente con un’incerta respinta centrale e Mertens da due passi raccoglie il tap-in e fa 3-0; infine all’87’ il romanista Politano decide di far rimpiangere alla società in cui è cresciuto il mancato ritorno in giallorosso e con una accelerazione improvvisa se ne va in mezzo ai frastornati difensori avversari, prima di dribblare anche Mirante e battere a rete per il 4-0 finale. Ebbene sì, anche su questo goal c’è un tocco di ”maradonismo”, ma d’altra parte stasera non poteva che essere così…