E’ un Mourinho ”old style” quello che si presenta in conferenza stampa all’Olimpico nel postgara di Roma – Salernitana: lo Special One va dunque al contrattacco e ne ha un po’ per tutti, a partire dal collega Mangiante di Sky, che gli chiede notizie sulle condizioni di Paulo Dybala, oggi escluso dai componenti della panchina: ”L’aggiornamento su Dybala lo devi chiedere alla stessa persona che ti ha dato la nostra squadra oggi in anteprima… La stessa spia che ti ha dato la nostra formazione sei-sette ore prima della partita, sicuramente ti può dire come sta Dybala…”.
Ed a chi fa pesare invece l’importanza da dentro o fuori della finale di Budapest, vero lasciapassare per l’Europa dei Grandi, lo Special One risponde infastidito: ”Prima di tutto io faccio una domanda: chi ha mai parlato della Champions come un obiettivo per la Roma…? Io no sicuramente: io cerco di essere sempre onesto e non mi piace vendere fumo, non ho mai detto che la Roma fosse candidata alla Champions, come le squadre che invece abbiamo davanti a noi… Sarebbe una irresponsabilità da parte mia parlare di Champions, io non ne ho mai parlato… Hanno parlato di andare in Champions squadre come Arsenal, Manchester United, Barcellona, Sporting, Juventus… Un numero quasi infinito di tutte squadre top che sono state eliminate durante il cammino di Europa League… La Roma invece è arrivata in finale e l’unica cosa che mi gioco in finale è La Finale, niente di più!. Ci sono allenatori, giocatori, club che giocano una finale europea nella vita e sono già fortunati… Immagina noi a giocarne due di fila… Immagina i miei ragazzi… Questa per me è una grande stagione perchè diventa storica, al di là di quello che possa succedere… Ma quella finale lì voglio giocarla!”.
Il collega Maida mette allora Mou davanti alle parole di Tiago Pinto, che aveva parlato espressamente di Champions, ma Mou risponde diretto:”E’ un problema suo, non un problema mio… Tiago Pinto è il direttore, io sono l’allenatore, siamo tanto amici, possiamo avere opinioni diverse. Noi siamo capaci di fare la storia: abbiamo già fatto storia e vogliamo continuare a fare la storia, ma la storia della Champions, con sette milioni di euro di mercato, non è storia e non è neanche un miracolo, è proprio Gesù Cristo che va a Roma e si va a fare una passeggiata al Vaticano…”.
Incalzato poi su una ipotetica rottura tra lui e la Società, Mou va via con un dribbling da attaccante: ”L’addio? Per due giorni, due giorni di vacanza: devo prendere l’aereo…”
Sulla partita odierna, Josè infine ne approfitta per fare i complimenti agli avversari, ovviamente sempre alla ”sua” maniera: ”Oggi è stata una partita difficile contro un avversario che ha giocato la Finale di Champions, e non lo dico come critica, ma perchè è così che dev’essere il calcio: si deve giocare sempre nei limiti, ma al di là di quello di cui si ha bisogno. Loro non avevano bisogno di punti, ma avevano bisogno di essere professionisti ed hanno giocato la gara con questo atteggiamento. Noi abbiamo giocato con tanti cambi e sappiamo già che, quando cambiamo molti giocatori, non cambiamo l’onestà ne’ i principi di base di questa squadra, però la situazione cambia a livello di qualità… Nel secondo tempo abbiamo fatto dei cambi e la squadra ovviamente è migliorata: nella ripresa abbiamo vinto 2-1, mentre nei primi 45′ abbiamo perso 1-0… Magari meritavamo qualcosina in più, ma forse anche i nostri avversari col loro atteggiamento meritano il pareggio”