E’ finita com’era prevedibile, con la vittoria al Maradona del Napoli di Conte sulla nuova Roma di Ranieri, col tecnico di San Saba al suo terzo esordio sulla panchina giallorossa: a decidere il match, neanche a dirlo, il grande ex della gara, quel Romelu Lukaku fin troppo bistrattato nella Capitale, ed invece ancora una volta decisivo con il suo goal. Il punteggio finale di 1-0 tuttavia rende anche l’onore delle armi ai giallorossi che, al netto dell’evidente stato di difficoltà attuale, hanno comunque fatto del loro meglio, mettendoci impegno ed organizzazione difensiva e sfiorando anche il pareggio con una clamorosa traversa di Dovbyk al 66′. Grazie al successo conquistato il Napoli ritrova la vetta della classifica, mentre la Roma, alla luce della sua sesta sconfitta in 13 gare, si trova ora a soli +4 sulla zona retrocessione, in attesa delle ultime partite della giornata.

Per la sfida del ”Maradona” Ranieri rispolvera la difesa a quattro e sceglie un prudente 4-5-1, con Angeliño che torna a fare il terzino, mentre la linea di centrocampo è composta da El Shaarawy, Konè, Cristante, Pellegrini e Pisilli, con Dovbyk unico riferimento offensivo. Sull’altro fronte Conte se la gioca col 4-3-3 con davanti gli ex Politano e Lukaku insieme a Kvaratskhelia, mentre Lobotka riprende in mano le chiavi del centrocampo.

PRIMO TEMPO – Dopo un toccante inedito di Pino Daniele fatto sentire nel Maradona in anteprima mondiale poco prima del fischio d’inizio, Massa apre poi ufficialmente il match ed al 2′ giro di lancette Di Lorenzo è già in area, pronto a crossare per la testa di Kvaratskhelia, liberissimo sul 2° palo, ma il georgiano la schiaccia malissimo fuori, graziando la Roma. La risposta dei capitolini arriva col capitano Pellegrini, che ci prova da fuori: pallone abbondantemente alto. L’incontro si sviluppa fin da subito su un buon ritmo, con le due squadre che mostrano subito grande intensità. Al 9′ Lukaku con un tacco illumina la scena per McTominay, ma lo scozzese conclude fuori. Il Napoli inizia a chiudere la Roma all’indietro e tre minuti dopo è Politano con un tiro a giro dei suoi a mandare di pochissimo fuori la palla del possibile vantaggio partenopeo. Il gioco inizia poi a farsi decisamente duro e Lukaku e Çelik fanno venire forte a Massa la tentazione del ”giallo”, ma il direttore di gara resiste, colpevolmente. Kvaratskhelia intanto spinge fortissimo sulla sua fascia, mettendo in grande difficoltà El Shaarawy, che di lavoro non fa il difensore… Il Faraone tuttavia prova a riscattarsi al 18′ dentro l’area a lui più congeniale con un tiro-cross di esterno, sul quale pero’ Konè non può arrivare. E’ il miglior momento della Roma nel primo tempo e Pisilli si affaccia al tiro al 23′, ma la sua conclusione è centrale e Meret para in due tempi. Torna poi a spingere il Napoli e si sveglia anche McTominay: il centrocampista prima vede un suo tiro murato in angolo da N’Dicka, poi va via con una sua percussione, ma Svilar respinge su di lui. Il portiere belga poi deve intervenire anche su Lukaku per salvare la propria porta. La pressione azzurra porta poi anche Rrahmani a cercare l’inserimento aereo su angolo, ma per fortuna della Roma manca la mira. Lo stesso vale anche per Kvaratskhelia, che ci prova dalla distanza e poi anche su punizione, ma in entrambi i casi la mira di Khvicha non è delle migliori. Il primo tempo si chiude con la Roma in affanno e con Di Lorenzo che dal fondo cerca ancora Kvaratskhelia, ma stavolta El Shaarawy interviene da stopper e lo chiude in angolo.

SECONDO TEMPO – La versione giallorossa dei primi 45′ non ha soddisfatto del tutto Ranieri, visto che il tecnico si gioca la ripresa da subito con un doppio cambio: fuori Pellegrini ed El Shaarawy e dentro Baldanzi ed il tanto ”chiacchierato” Hummels, per una Roma che si ridisegna col 3-5-2. L’inerzia del match tuttavia non cambia, col Napoli che fin dall’avvio spinge alla ricerca del goal: sugli sviluppi di un corner Kvaratskhelia trova la testa di Lukaku, ma Big Rom la manda a lato (50′). La pressione azzurra tuttavia continua e quattro minuti dopo trova anche il suo premio: Angeliño sbaglia completamente l’intervento in ripiegamento difensivo, permettendo a Di Lorenzo di inserirsi di forza dentro l’area, per poi servire al centro Lukaku, che a sua volta approfitta di una grave incertezza di Hummels (al momento lontanissimo parente del campione che tutti conosciamo…) ed infila in scivolata alle spalle di Svilar l’1-0 al 54′. La replica della Roma stavolta è affidata ad Angeliño, che cerca di riscattarsi mandando al tiro Baldanzi, ma la conclusione dell’ex Empoli finisce alle stelle. Per non correre ulteriori rischi, la squadra di Conte a questo punto inizia a blindare il gioco con il suo palleggio. Alla squadra di Ranieri allora non restano che i calci piazzati per cercare il pari ed al 66′ è davvero una questione di centimetri: Angeliño su punizione pennella per la testa di Dovbyk, che sbuca a centro area, ma il tiro dell’ucraino va a sbattere sulla traversa. Conte a questo punto tira un bel sospiro di sollievo ed inserisce Neres per Kvaratskhelia, col georgiano che non la prende granchè bene. Entra poi anche Simeone tra i padroni di casa, mentre Ranieri risponde cambiando gli esterni e testando anche un po’ il materiale a dsposizione: dentro Abdulhamid e Dahl per Çelik e Pisilli. La squadra capitolina risponde gettandosi all’attacco nell’ultimo quarto d’ora ed allora Conte ricorre alle energie fresche di Mazzocchi e Folorunsho per blindare il vantaggio. Gli ultimi minuti di gara ci regalano comunque altri tre brividi: all’87’ proprio i neoentrati Mazzocchi e Folorunsho vanno vicini a confezionare il raddoppio del Napoli, con la discesa in area del primo ed il tiro dell’ex Verona che esce fuori di poco sul 2° palo; al 90′ invece Dovbyk cerca di capitaliizzare al massimo il secondo pallone giocabile dell’intera partita, ma il suo tiro da posizione laterale è fuori; infine, nell’ultimo dei 3 minuti di recupero, Neres fa partire il suo sinistro velenoso ed il pallone esce di un soffio. Per la Roma incerottata, è già sufficiente così…

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Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.