La Roma di Mourinho batte 1-0 il Leicester nella semifinale di ritorno di Conference League grazie ad un goal di Abraham e centra così la sua prima finale europea, la quarta nella storia del club giallorosso, dopo la vittoria in Coppa delle Fiere nel ’61 e le due sconfitte in Coppa Campioni nell’84 ed in Coppa Uefa nel ’91. Erano dunque 31 anni che i capitolini non approdavano all’ultimo atto di una competizione continentale, ed allora non è affatto un caso che l’impresa riesca giusto stavolta, visto che sulla panchina giallorossa siede uno specialista come Josè Mourinho…
Contro un roccioso Leicester e dopo l’1-1 dell’andata serviva una prestazione di carattere ai giallorossi per approdare in finale e la Roma proprio questo tipo di prestazione ha saputo mettere in campo, andando subito in vantaggio ed amministrando poi con grande solidità e senza rischiare granchè. Si vola dunque in finale, per la precisione a Tirana, per l’ultimo atto della prima edizione della Conference League, dove il 25 di maggio la squadra di Mou troverà il Feyenoord, che ha eliminato in semifinale il Marsiglia degli ex Pau Lopez, Under e Gerson.

Davanti ai 70 mila dell’Olimpico Mourinho si affida ai suoi titolarissimi, col ritorno in difesa di Smalling, mentre a centrocampo si rivedono sugli esterni Karsdorp e Zalewski, con Oliveira che torna protagonista in mezzo. Davanti poi largo alla fantasia di Pellegrini e Zaniolo, in appoggio ad Abraham. Per quanto riguarda invece le Foxes, Rodgers si affida al suo 4-3-3 con davanti Lookman, Vardy e Barnes.

PRIMO TEMPO – Al fischio di Jovanovic il Leicester prova subito ad aggredire la partita, con la Roma che invece appare un pò contratta ed imprecisa nei passaggi, evidentemente troppo tesa per l’importanza della posta in palio. All’8′ però arriva un primo tentativo offensivo della Roma, quasi a voler rompere il ghiaccio: su punizione Pellegrini calcia e Schmeichel respinge, alzando in angolo. Dal corner sbuca poi la testa di Smalling, ma il pallone finisce alto. La Roma prende coraggio ed un minuto dopo torna nuovamente a spingere sull’acceleratore: stavolta è Zalewski ad accendersi sulla sinistra, palla al centro dell’area per Pellegrini e tiro del capitano, ma la conclusione del numero 7 viene smorzata in angolo da un difensore delle Foxes. Lo stesso Pellegrini va a battere dalla bandierina e pennella al centro per la testa di Abraham, stacco perentorio dell’attaccante e palla nel sacco dopo soli 10 minuti. Nono centro europeo per Tammy, che insegue ora in questa speciale classifica il solo Dessers del Feyenoord, in attesa dello scontro di Tirana. Comincia dunque benissimo questa semifinale di ritorno per i giallorossi, ma il Leicester non sta certo a guardare ed al 12′ prova a reagire con Dewsbury-Hall, il cui tiro a giro esce però fuori. La Roma dal canto suo capisce che ora è il momento di battere il ferro caldo, ed allora al 17′ Zalewski sale ancora in cattedra e serve una grandissima palla in profondità per Pellegrini, ma il tiro di Lorenzo è debole e Schmeichel può respingere. Due minuti dopo poi il capitano prova invece a vestire i panni di uomo-assist per Zaniolo, ma il suo cross è troppo lungo e Nick non può arrivare sul pallone. Col trascorrere dei minuti poi il Leicester sale di intensità col suo giro-palla ed allora alla Roma non resta che difendersi in modo compatto (e bisogna dire anche molto efficace…). Quando però capita l’occasione, la Roma non disdegna affatto le ripartenze: al 32′ Abraham lancia Zaniolo in area, ma la difesa inglese si rifugia in angolo. Va poi comunque detto che anche gli insistiti fraseggi degli inglesi non portano al dunque sostanzialmente a nulla, con la squadra di Mou che si difende con ordine e disciplina, per dirla alla Mou ”come una grande famiglia”. Senza grossi sussulti si va dunque all’intervallo con la Roma meritatamente avanti di un goal.

SECONDO TEMPO – Rodgers si gioca subito la carta Iheanacho per tentare di portare più pericolosità in avanti, fuori Barnes. Ed esce anche Lookman, dentro Amartey. Nessun cambio invece per Mou: meglio non toccare una virgola di un meccanismo che al momento funziona alla perfezione… Proprio in apertura di ripresa la Roma ha anche la palla per chiudere il match: Pellegrini batte un angolo, la palla carambola sul corpo di Evans e Mancini non riesce a deviare in modo tale da impensierire più di tanto Schmeichel. Il Leicester intanto, dopo il primo attimo di sbandamento, si riorganizza e ricomincia col suo lavorio ai fianchi della Roma. Negli spalti però in questa fase l’emozione più grande la procura Claudio Ranieri, che viene inquadrato dalle telecamere e per tutta risposta si prende gli applausi di tutto lo stadio, compresi ovviamente anche i tifosi del Leicester, che a lui devono la vittoria di uno storico scudetto. Inutile dire che Sor Claudio si commuove davanti a tutto ciò… Tornando poi alle vicende non trascendentali sul terreno di gioco, l’unico nel Leicester che sembra non volersi arrendere è Dewsbury-Hall, ma una sua conclusione dalla distanza termina lontana dalla porta di Rui Patricio. La squadra di Rodgers ci mette la grinta e la voglia, ma contro la corazzata difensiva giallorossa quest’oggi servirebbe ben altro per riuscire a passare… Ed infatti, senza rischiare praticamente nulla negli ultimi 20 metri, al 63′ è la squadra di Mou a mordere in avanti: Karsdorp, pescato bene in area, crossa in mezzo per Abraham, ma interviene tempestivo Justin a chiudere in corner. Dalla bandierina poi svetta ancora Smalling, ma Chris non trova la porta neanche questa volta. Trascorsa l’ora di gioco, la Roma comincia a questo punto ad accusare un po’ di stanchezza ed allora il Leicester alza ancora l’asticella, alla ricerca del goal che lo porterebbe ai supplementari: Justin cerca Vardy, ma l’attaccante non riesce ad arrivare sul pallone; poi al 70′ ci prova ancora Dewsbury-Hall, ma il suo tiro stavolta viene ”ciabattato” abbondantemente fuori. Il forcing tanto insistito quanto sterile da parte degli ospiti porta di fatto come unica conseguenza a dare il via alla girandola dei cambi, con Rodgers che dopo Castagne inserisce anche Perez, mentre Mou inserisce Veretout, ma preferisce invece ignorare le richieste di cambio di Ibañez, alle prese con un problema muscolare: è troppo importante lasciare invariato l’assetto difensivo in questa fase. Ed in effetto Mou ha ragione, perchè basta già questo nuovo assetto tattico per riportare all’attacco il Leicester: al 79′ Maddison calcia dal limite col suo destro, Rui Patricio para. Sul fronte opposto la Roma ci prova invece col gioco di squadra, Zalewski al momento del tiro viene pero’ murato da Castagne. Un minuto dopo poi tocca a Schmeichel uscire fuori area su Abraham. Siamo ormai negli ultimi 10 minuti di una gara che si gioca sempre sul filo dell’equilibrio. All’83’ Iheanacho prova il suo sinistro dal limite, ma Rui Patricio para ancora, centrale. Per resistere agli ultimi assalti intanto Mou si affida a Viña e Shomurodov, fuori Zalewski ed Abraham, i migliori in campo. L’arbitro assegna ben 5 minuti di recupero per le speranze delle volpi e per le resistenze dei lupi giallorossi ed al minuto 92 Maddison prova a rompere le uova nel paniere ai 70 mila dell’Olimpico, ma il suo sinistro termina a lato. Quando poi si attende il fischio finale, Oliveira prova a scrivere anche il suo nome sulla serata e fa partire una gran botta improvvisa, ma Schmeichel, seppure a fatica, si salva. L’ultimo brivido della gara arriva con Vardy dentro l’area, ma Mancini lo chiude e fa tirare un bel sospiro a tutta la Roma. Finisce 1-0 per la Roma, che vola in finale grazie al goal di Abraham, e Tammy si lascia andare alla commozione insieme ai compagni, ai dirigenti ed ai tifosi. Il 25 sarà la volta di Roma-Feyenoord. Ora però, testa alla Fiorentina…

Articolo precedenteRoma fermata dal Bologna sullo 0-0. Pessimo l’arbitraggio di Fabbri
Articolo successivoRoma annientata dalla Fiorentina, urge un ritorno di umiltà…
Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.