Doveva essere la serata del riscatto romanista dopo la figuraccia di Udine, ed invece per la Roma è stata la conferma di un malessere che i tifosi sperano sia passeggero: fatto sta che la squadra di Mou, chiamata in Europa League ad una vittoria scaccia-fantasmi, se ne torna invece dalla Bulgaria sconfitta 2-1 dal Ludogorets e con la coda tra le gambe. I capitolini sono andati in svantaggio al 72′, per poi pareggiare con Shomurodov all’86’, ma due minuti dopo i bulgari sono andati nuovamente avanti, mancando anche di poco il goal dell’umiliante tris.
Per la trasferta in quel di Razgrad Mourinho attua un po’ di turnover, con l’esordio di Vilar tra i pali, mentre a centrocampo le rotazioni premiano Celik e Zalewski sulle fasce, non invece Camara, che parte dalla panchina, con Matic-Cristante confermatissimi dal 1° minuto. Davanti poi a rimanere a riposo è Abraham, non convocato, al suo posto c’è Belotti, coadiuvato naturalmente in avanti da Dybala e Pellegrini. I padroni di casa del Ludogorets si schierano invece col 4-3-3, con davanti Tekpetey a destra, l’ex cagliaritano Despodov a sinistra e Thiago al centro.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Pawson ed al 4′ è sorprendentemente il Ludogorets a rendersi pericoloso: Despodov riceve da Thiago e si invola sulla sinistra dentro l’area, Svilar gli esce incontro ed il tiro dell’ex rossoblù finisce a lato, graziando la Roma, ancora sotto shock per lo 0-4 di Udine. Trascorrono 3 minuti e la squadra capitolina inizia ad uscire dal guscio: Pellegrini finisce giù in area, toccato da Verdon, sarebbe calcio di rigore, ma l’arbitro fa giocare ed il check del Var conferma il suo operato, lasciando pero’ ugualmente dei dubbi. Al 12′ poi ancora Pellegrini protagonista, stavolta il numero 7 ci prova da fuori, ma Padt para senza problemi. La Roma prova a questo punto della gara a prendere in mano il gioco, con il Ludogorets che glielo lascia tranquillamente fare. I ritmi restano tuttavia molto blandi, di conseguenza la squadra di Simundza non ha nessun problema a controllare ed a ripartire in contropiede. Al 35′ pero’ la Roma va vicinissima al goal del vantaggio con Mancini, che su angolo colpisce di testa, ma il pallone va a sbattere sul palo, a portiere battuto. La Roma prende coraggio ed un minuto dopo Dybala va via in slalom, Pellegrini arriva e la calcia fuori di poco. Due minuti dopo è invece proprio Dybala a tentare direttamente la conclusione, ma il muro difensivo bulgaro regge. Il primo tempo si chiude con un’occasione invece per il Ludogorets: Despodov col tacco libera Cauly in area e Smalling all’ultimo lo chiude, salvando la Roma. Si va così all’intervallo con un pareggio tutto sommato giusto e con la consapevolezza che servirà certamente una Roma più graffiante per uscire da Razgrad col bottino pieno.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con la Roma subito vicinissima al goal del vantaggio: Dybala con un gran passaggio manda in porta Pellegrini, che aggancia molto bene e poi, con Padt in uscita, prova la giocata, ma il suo pallonetto finisce di poco alto. Ci prova poi anche la Joya da fuori area al volo, ma Padt para. Prova poi ad accendersi anche il vecchio asse rosanero, ora in salsa romanista: Belotti trova Dybala, il cui sinistro da fuori finisce alto. Il Ludogorets non ci sta pero’ a fare brutta figura davanti al proprio pubblico, così al 58′ è Piotrowski dalla distanza ad impensierire Svilar, ma l’ex Benfica para. Ci pensa poi anche Ibañez a metterci del suo per complicare la vita ai compagni ma, dopo l’errore del brasiliano in impostazione, per fortuna della Roma i bulgari non riescono a capitalizzare al meglio ed il tentativo di Despodov termina alto. Nè va meglio a Cauly, il cui destro termina fuori (63′). Il furore della Roma di inizio ripresa si è ormai totalmente esaurito, così Mou ne cambia due: fuori Belotti e Celik, dentro Shomurodov e Spinazzola. Simundza risponde invece inserendo Rick per Despodov. Pellegrini prova intanto su punizione a sbloccare la situazione, ma è palese che non sia la serata giusta ed il pallone infatti finisce alto. La conferma della serata infausta arriva poi al 72′: Cauly penetra centralmente dalla destra, la Roma resta a guardare e lui ha tutto il tempo di avanzare, prendere la mira e calciare col sinistro per l’1-0 che fa riemergere i fantasmi di Udine. Ed infatti eccoli tutti qui: due minuti dopo in azione di rimessa Tekpetey serve Cauly ed il brasiliano manda fuori di un soffio, sfiorando il clamoroso raddoppio, tra lo sbigottimento romanista. A questo punto Mourinho sente puzza di bruciato e ne cambia altri 3: entrano Camara, Bove e Volpato per Mancini, Cristante e Matic, nella speranza di ravvivare una squadra sotto effetto di sonniferi. Intanto la Ludogorets Arena fa la ”ola”, pregustando già la vittoria, ed allora Simundza, per dare concretezza al sentire popolare, inserisce Nonato per Show, mossa che disgraziatamente per la Roma si rivelerà poi decisiva. Nell’immediato tuttavia le mosse di Mou sembrano dare la giusta scossa ai giallorossi: Pellegrini ci prova da fuori e Padt si salva in angolo (82′); quindi, Volpato manda al tiro Camara, ma Verdon si salva sulla linea (83′); dall’angolo sbuca poi la testa di Pellegrini, ma il pallone finisce tristemente a lato; infine, al minuto 86 la Roma finalmente trova il pari con Shomurodov, che di testa sfrutta al meglio un bel cross di Pellegrini e firma così l’1-1. La soddisfazione romanista per la ”toppa” parziale dura tuttavia lo spazio di soli due minuti, perchè all’88’ il Ludogorets torna nuovamente avanti: Rick crossa per Nonato in area ed il brasiliano si allarga sulla destra, Ibañez abbocca alla finta e finisce a terra, lasciando così Nonato libero di calciare, palla all’angolino e Svilar nuovamente battuto per il 2-1 finale. Il direttore di gara assegna intanto ben 6 minuti di recupero, musica per le speranze romaniste di salvare la pelle. Peccato però che a sfruttare a pieno questo extra-time sia in realtà il Ludogorets e non la Roma: al 93′ il match-winner Nonato raccoglie al limite e spara col destro, mandando fuori di poco; un minuto dopo invece è Tekpetey ad andare ad un passo dal 3-1, con Ibañez stavolta tempestivo nel salvarsi in angolo. L’ultima fiammata di un match non fiammante la realizza la Roma al minuto 96: Shomurodov fa partire un tiro-cross insidioso dalla destra e Dybala non può fare nulla per correggere la traiettoria e salvare la Roma da un’altra cocente batosta… Finisce 2-1 per i bulgari e la Roma ora deve davvero guardarsi dentro per ritrovarsi: se Udine poteva essere solo una serata storta, ora gli episodi negativi diventano due…