Tre a zero in scioltezza della Roma all’Udinese: apre le marcature Bove al 37′, poi capitan Pellegrini si riconcilia col suo pubblico col goal del 2-0 che chiude di fatto la pratica-Udinese ad inizio ripresa, di Abraham infine il tris al 91′ che lancia definitivamente lo sprint romanista verso la battaglia di giovedì prossimo in Europa League, contro il Feyenoord. Grazie a questi 3 punti cruciali, ora la Roma è saldamente terza, a +3 sul Milan e con ben 5 punti di vantaggio sull’Inter, sconfitta ieri dal Monza.
Per la sfida dell’Olimpico Mourinho tiene a riposo Ibañez, Spinazzola e Matic e deve poi fare a meno anche degli infortunati Dybala ed Abraham, con Tammy che riesce comunque a recuperare almeno per la panchina: nel 3-4-2-1 giallorosso ecco allora Llorente in difesa, con Çelik ed El Shaarawy esterni di fascia, mentre in mezzo al campo con Cristante c’è Bove. Davanti spazio a Pellegrini e Wijnaldum alle spalle del ”Gallo” Belotti. Sull’altro fronte non va meglio a Sottil, che deve rinunciare all’ultimo agli influenzati Arslan e Beto: spazio dunque ad un 3-5-1-1 di grande copertura, con davanti Pereyra in appoggio a Success.
PRIMO TEMPO – Al fischio di Giua, davanti al solito Olimpico sold out la partenza è dell’Udinese, con la squadra di Sottil che prova ad imporre il proprio giro-palla. Al 9′ arriva anche la prima conclusione ospite, Samardzic ci prova col suo sinistro, ma manda alto. Inizia poi ad entrare in partita anche Wijnaldum per la Roma: ”Gini” prima va sul fondo e la mette in mezzo bassa, ma Ehizibue riesce a salvarsi in angolo; poi, al 13′ ancora Gini in veste di assistman, stavolta per la testa di Cristante, che però non inquadra la porta. Al 21′ torna poi a farsi vedere l’Udinese e lo fa direttamente su punizione, ancora con Samardzic, ma il tiro del nazionale serbo è centrale e facilissima preda di Rui Patricio. Decisamente invece più insidiosa la Roma su palla da fermo: sugli sviluppi di una punizione Cristante serve di testa Mancini nel cuore dell’area ed il difensore, sempre di testa, costringe Silvestri a tenere i riflessi pronti e ad una non semplice respinta d’istinto che salva l’Udinese. Nell’azione in questione lo stesso Cristante si fa anche male in uno scontro fortuito con Success, con la conseguenza che entrambi riescono a riprendere il gioco dopo qualche minuto e solamente con la testa fasciata. Trascorrono poi appena 4 minuti e la squadra di Mourinho deve preoccuparsi anche per Belotti, dolorante ad una caviglia. Al 33′ poi torna finalmente a vedersi un pò di gioco ed è ancora Wijnaldum protagonista: l’ex Liverpool calcia col destro da posizione laterale dentro l’area e Silvestri ancora una volta respinge, volando in angolo. Ma per i friulani i pericoli non sono finiti, perchè Pellegrini pennella dal corner per l’incornata di Belotti e Pereyra si frappone con un braccio largo: è calcio di rigore, decretato da Giua dopo aver rivisto le immagini. Tutta l’attenzione si sposta ora su Pellegrini, dopo il penalty fallito giovedì a Rotterdam, ma il capitano non se la sente e lascia così l’incarico a Cristante, che in carriera di rigore ne ha tirato solo uno, proprio all’Udinese, nel 2017, tra l’altro fallendolo: la storia si ripete para para, con Bryan che stampa incredibilmente il pallone sul palo. Stavolta però c’è la variante-Bove, che spazza via di colpo tutte le nuvole romaniste: il prodotto del vivaio giallorosso si fa infatti trovare prontissimo per la pronta ribattuta, 1-0 per la Roma al 37′ e capitolo-rigori che si chiude col sorriso. La replica dei bianconeri è affidata a Walace al 43′: il brasiliano ci prova col rasoterra da fuori, ma manda a lato. L’ultima emozione del primo tempo arriva in pieno recupero ed è Pellegrini a crearla: Lorenzo tenta la gemma su punizione, il pallone passa, ma Silvestri vola e si salva in corner.
SECONDO TEMPO – Con la Roma avanti nel punteggio, tocca all’Udinese organizzare trame di gioco, per cercare di scardinare l’attento fortino difensivo giallorosso: peccato però che la squadra di Sottil faccia invece molta fatica a costruire, con la conseguenza che il ritmo si abbassa notevolmente. Appena poi la squadra di Mourinho ha la possibilità di ribaltare il fronte, per la squadra ospite sono dolori: al decimo della ripresa Belotti porta palla sulla sinistra e trova poi un assist al bacio per Pellegrini, il numero 7 è bravo ad incrociare col destro ed a battere Silvestri in uscita, col portiere che tocca, ma non può evitare il raddoppio della Roma, che è anche il goal del riscatto di ”Lollo”. L’Udinese a questo punto molla, viceversa la Roma vuole battere il ferro finchè è caldo, memore anche della batosta dell’andata: allo scoccare dell’ora di gara l’onnipresente Wijnaldum manda al tiro Belotti, ma Silvestri para. Mourinho apprezza e risparmia un pò di fiato a Gini, dentro Matic. Con la Roma in gestione del risultato, la squadra di Sottil tenta allora di combinare qualcosa, con Lovric protagonista: prima lo sloveno ci prova su punizione, ma Rui Patricio respinge con i pugni, poi sul prosieguo dell’azione Sandi tenta nuovamente la battuta a rete, trovando stavolta sulla sua strada un braccio di Mancini, è rigore. Dagli 11 metri va Pereyra, l’Udinese ha una ghiottissima occasione per rientrare in partita, ma Rui Patricio non ne vuole sapere e con un balzo felino va a parare il tiro dell’ex Juve, volgendo definitivamente al meglio il capitolo ”rigori”. Si resta dunque su doppio vantaggio per i capitolini, quando mancano 20 minuti alla fine. I due tecnici danno quindi spazio alle loro panchine, con Mou che inserisce Spinazzola, Zalewski ed Abraham, mentre negli ospiti nel giro di pochi minuti ne entrano ben cinque, con Ebosele, Pafundi, Thauvin, Nestorovski e Masina. In campo invece ormai non c’è più molto da dire: l’unico mezzo lampo è di Success, che prima di uscire si libera al tiro e calcia, ma spreca alto. Quando poi anche capitan Pellegrini si prende il meritato applauso dell’Olimpico, è chiaro a tutti che la testa e le gambe siano già in direzione Feyenoord. Prima del rompete le righe finale, tuttavia, la Roma ha ancora energie e voglia di dare un ultima gioia ai pubblico: al 91′ infatti Spinazzola va via alla sua maniera e serve un bel cross al centro per Abraham, che di testa non perdona. Tre a zero finale dunque e Roma che mette una serissima ipoteca sul posto Champions, volando a +5 sul quinto posto. Aspettando con serenità il giovedì di Coppa, per un’altra serata da Lupi…