Ennesimo k.o. per la Roma, che stavolta perde 0-2 all’Olimpico contro l’Atalanta: la squadra di Ranieri conferma i progressi sul piano del gioco e dell’intensità visti giovedì contro il Tottenham, ma conferma anche i suoi difetti maggiori, ossia la fragilità difensiva e la grandissima difficoltà nel creare palle-goal e nel saperle poi capitalizzare. Uscire quest’oggi indenni dal confronto con i nerazzurri era un’impresa ardua già a priori per i capitolini, tuttavia la squadra di Ranieri stava riuscendo ad imbrigliare con merito ed applicazione il match sullo 0-0 di partenza, ma poi una deviazione sfortunata di Çelik nella propria porta e la voglia di riscatto del grande ex Zaniolo hanno indirizzato il match in una direzione sfavorevole ai capitolini. Ora la Roma è addirittura quindicesima, in coabitazione col Lecce. E sabato, guarda caso, all’Olimpico arrivano proprio i salentini…
Per il match della quattordicesima giornata Ranieri disegna un 3-5-1-1 con Hummels confermatissimo a guidare la difesa, mentre a centrocampo torna titolare Cristante, con Bryan che va a ”fare legna” insieme a Konè e Paredes. Davanti il peso offensivo è tutto sulle spalle di Dovbyk, con Dybala di supporto, qualche metro più indietro. Per quanto riguarda la Dea, il vice allenatore Gritti disegna lo scacchiere orobico col 3-4-2-1, con davanti De Ketelaere ad ispirare la coppia Retegui-Lookman.
Nel riscaldamento del pregara, i giocatori della Roma indossano tutti una maglietta con su scritto ”Forza Edo”, rivolta chiaramente a Bove, che qui è nato e cresciuto come calciatore. Per quanto riguarda invece il fattore ambientale, la Sud si è ormai ricompattata al fianco della squadra e nel segno di Ranieri, al quale lo stadio dedica striscioni e cori. Ben altra situazione invece per Zaniolo, il cui ritorno nella Capitale è accolto con bordate di fischi.
PRIMO TEMPO – Guida dà il via alla gara e l’Atalanta prende subito l’iniziativa: al primo corner Kolasinac ci prova di testa al 3′, ma Svilar para. La Roma risponde immediatamente con Paredes, che fa partire un grandissimo destro dal limite, su cui Carnesecchi deve impegnarsi e non poco, per respingere in tuffo la minaccia. Ci prova poi anche Konè da fuori ed il suo tiro esce di pochissimo a lato. La Roma prova a questo punto a prendere lei il comando delle operazioni in mezzo al campo, ma appena la Dea riparte, sono dolori per i capitolini: al 23′ Bellanova sbaglia completamente la conclusione, che finisce pero’ per diventare un assist perfetto per Lookman dentro l’area ed il nigeriano non se lo fa ripetere due volte, pallone in rete ed Atalanta avanti, se non fosse che Ademola è in posizione di offside e Guida annulla subito il goal. L’Atalanta prende ulteriore coraggio ed inizia ad imporre il suo giro-palla insistito in mezzo al campo. Alla mezz’ora Ederson verticalizza dalla trequarti e trova la testa di De Ketelaere, ma Svilar fa buona guardia e para. Nell’immediato ribaltamento di fronte che ne nasce poi è invece Dovbyk in area a spaventare i bergamaschi, ma l’ucraino scivola al momento del tiro. E’ tuttavia un tenue fuoco di paglia, perchè per il resto è la squadra del Gasp a svariare su tutto il fronte d’attacco: Bellanova prima ci prova di testa, ma manda a lato, poi al 35′ l’ex Toro si fa vedere con un cross velenoso, su cui prontamente arriva Svilar. Il primo tempo si chiude con dieci minuti finali di monologo bergamasco, dieci minuti in cui di fatto la Roma non riesce proprio ad entrare in possesso del pallone, figuriamoci ad attaccare… Retegui nel finale ci prova anche di testa, ma in modo debole e Svilar para facile.
SECONDO TEMPO – La prima fiammata della ripresa è della Roma: Dybala serve un bel pallone filtrante a Dovbyk, che pero’ viene subito chiuso ottimamente da Carnesecchi ed è costretto a tirargli addosso. La squadra di Ranieri ora tiene lei la palla, anche se il possesso applicato dai giallorossi è di natura prettamente difensiva. Gritti capisce che deve smuovere un po’ le cose se vuole tornare a Bergamo col bottino pieno: dentro allora Samardzic e Cuadrado per Retegui e Ruggeri. Il nuovo assetto dà giovamento agli ospiti sul piano del possesso. Ranieri allora, scoccata l’ora di gioco, ricorre anch’egli alla panchina e richiama lo stanco Dovbyk, dentro Shomurodov, ristabilitosi dopo l’infortunio in nazionale. Cambia anche Gritti, che si affida all’ex Zaniolo (fischiatissimo) ed a Brescianini per KDK e Lookman. Cambiano gli interpreti negli ospiti, ma non cambia la solidità di squadra dei nerazzurri, che infatti continuano ad attaccare ed al 69′ trovano anche la via del goal: De Roon fa partire un tiro dal limite dopo un batti e ribatti in area e la conclusione dell’olandese trova la schiena di Çelik, con la conseguenza che il pallone cambia completamente traiettoria, beffando Svilar per lo 0-1. La replica capitolina è tutta in un colpo di testa assai velleitario di Shomurodov, pallone altissimo. La squadra giallorossa, già sotto nel punteggio ed in difficoltà sul piano del gioco, al 73′ è costretta a perdere anche Hummels per infortunio e Ranieri ne approfitta per mandare un segnale alla squadra: al suo posto entra El Shaarawy… Al 76′ un altro neoentrato, Saelemaekers, con un cross serve in area Mancini ma il difensore, abituato più a spazzarli i palloni che a giocarli di fino, per ben due volte nel cuore dell’area ha l’opportunità per fare l’1-1, ma sbaglia miseramente. E’ invece decisamente più concreto Samardzic sull’altro fronte: l’ex Udinese va via da solo contro tutta la difesa romanista e calcia a lato. La situazione in campo non si smuove molto, con l’Atalanta a tenere palla ed a far correre a vuoto la Roma, così negli ultimi dieci minuti Ranieri inserisce anche Zalewski e Soulè, nel tentativo di riportare all’attacco i suoi. A farsi vedere tuttavia in zona-goal è ancora la Dea: Brescianini serve Ederson e l’ex Salernitana manda fuori il possibile 0-2. I minuti intanto scorrono e la squadra del Gasp continua a blindare il risultato tenendo palla e costringendo la Roma sulla difensiva. Senza nessun sussulto romanista alla ricerca del pari, si arriva all’89’ con l’Atalanta che usufruisce di un altro angolo: Cuadrado dalla bandierina trova Zaniolo, che di testa la gira sul secondo palo e trafigge così Svilar per lo 0-2 finale. Nicolò, in preda all’entusiasmo per il goal-vendetta verso la sua ex squadra, per esultare si leva anche la maglia, scatenando la rabbia e la frustrazione dei suoi ex tifosi, già avvelenati contro l’ex Golden Boy per il finale burrascoso della sua esperienza romana. Si gioca fino al 95′, anche se ormai in campo c’è solo una sorta di Zaniolo contro tutti, con Paredes e Mancini che non ci vanno teneri contro di lui, mentre Zaniolo continua a cercare la provocazione anche al fischio finale di Guida. Finisce con una rissa placata sul nascere e con la Sud che applaude l’impegno della Roma, nonostante la sua settima sconfitta in quattordici partite…