Finisce 2-2 tra Roma e Verona ed è un risultato giusto, alla luce di quanto mostrato dalle due squadre in campo: nel primo tempo ci è visto praticamente solo il Verona, con la squadra di Tudor che ha banchettato sullo psicodramma romanista ed ha trovato il doppio vantaggio firmato Barak-Tameze; poi, nel secondo tempo, gli ingressi dei baby romanisti hanno cambiato le sorti del match ed hanno permesso alla squadra giallorossa di evitare almeno la decima sconfitta in campionato, grazie alle reti del classe 2003 Volpato prima e del classe 2002 Bove poi. Certo, è chiaro che nei sogni dei tifosi giallorossi c’era chiaramente una vittoria, ma alla luce delle tantissime assenze della vigilia, e del pessimo primo tempo giocato, o per meglio dire ”non giocato” dalla squadra di Mourinho, alla fine il punto conquistato grazie ai giovani e grazie alla reazione mostrata nella ripresa è un punto d’oro.
Per la gara dell’Olimpico Mourinho ha gli uomini letteralmente contati e torna al 4-2-3-1 con Karsdorp e Viña sulle fasce, mentre al centro ci sono Smalling e Kumbulla. Cerniera di centrocampo con Oliveira e Cristante, mentre sulla trequarti ci sono Afena-Gyan, Pellegrini ed il jolly Maitland-Niles, a supporto di Abraham centravanti. La squadra di Tudor se la gioca invece col 3-4-2-1, con l’ex romanista Caprari e Barak a supporto del ”cholito” Simeone.
PRIMO TEMPO – La partenza del match è bruciante per i capitolini: già al 5′ Ilic calcia una punizione, la palla finisce all’ex laziale Faraoni, che fa partire un tiro-cross, Rui Patricio respinge e Barak è appostato a centro area, prontissimo per il tap-in risolutivo. A questo punto la Roma prova a reagire con una conclusione dal limite di Pellegrini, ma Montipò respinge. Quindi Oliveira, nell’unico suo lampo giornaliero, tenta di servire in verticale Abraham, ma la difesa scaligera si rifugia in calcio d’angolo. La Roma del primo tempo è sostanzialmente tutta qui: decisamente troppo poco per chi ha ambizioni di classifica… Non smette invece assolutamente di giocare il Verona ed al 20′ arriva anche il raddoppio gialloblù: Ilic serve Caprari sulla sinistra, cross al centro per Tameze ed il camerunense calcia una sassata col sinistro per lo 0-2 che pietrifica ulteriormente la Roma e la manda definitivamente in confusione. Per il Verona a questo punto diventa un gioco da ragazzi ed al 29′ Caprari serve con il cross Barak, il cui colpo di testa viene parato da Rui Patricio, anche se il tutto viene poi reso vano da un offside. Il Verona cerca poi il tris anche con Simeone, ma il ”cholito” prima manda a lato di poco e poi al 31′ segnerebbe anche un bel goal, se non fosse ancora per la segnalazione di fuorigioco dello stesso attaccante, che di fatto tiene ancora a galla la Roma. Il primo tempo si chiude con una ripartenza di Karsdorp, sprecata peraltro dall’olandese, che sbaglia completamente il passaggio per Abraham.
SECONDO TEMPO – E’ evidente che la Roma non può continuare a giocare indegnamente come fatto nei primi 45′, ed infatti dagli spogliatoi Mourinho rientra con un doppio cambio: fuori un inguardabile Oliveira e Viña, dentro l’entusiasmo di Zalewski e la voglia di rivalsa di Veretout. Pellegrini prova intanto a dare un senso alla sua giornata finora inconcludente con un lancio per Abraham, ma il passaggio ancora una volta è impreciso. Chi invece sembra avere un conto aperto con la Roma è Caprari: l’ex scoperta di Montella ci prova da fuori, ma Rui Patricio para. Al 58′ arriva poi il primo tiro serio della Roma nel secondo tempo: Veretout calcia di controbalzo e manda sull’esterno della rete, dando anche un po’ l’illusione del goal. Ci prova poi Afena-Gyan di testa su invito di Cristante, ma la palla è fuori. Al minuto 62 arriva poi la prima svolta per la Roma: fuori proprio Afena-Gyan, dentro Cristian Volpato, 18 anni, alla sua seconda gara con la Roma. Nel Verona entrano invece Lasagna e Bessa per Simeone e Caprari. Ma il cambio vincente è quello di Mou perchè, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la palla arriva proprio a Volpato, che calcia con un sinistro secco che vale l’1-2 al minuto 65. Il goal dell’ultimo arrivato fa’ da scossa a tutto l’ambiente romanista e la squadra inizia finalmente a sviluppare calcio, oltre che a ritrovare un minimo di entusiasmo e di carattere. Al 73′ dubbio contatto in area di rigore tra Ceccherini e Pellegrini, Pairetto lascia giocare tra le proteste del capitano giallorosso: il contatto c’è, d’altronde non si capisce altrimenti perchè in quella situazione di gioco, in posizione di tiro, il numero 7 giallorosso si sarebbe dovuto buttare, ma tant’è, per l’arbitro non c’è nulla. A Mourinho saltano poi i nervi anche per alcune ”furbizie” del Verona, che di fatto spezzano il gioco alla Roma. Tudor comincia probabilmente a sentire comunque puzza di bruciato e per l’ultimo quarto d’ora intenso di gara inserisce Sutalo e Retsos. Anche questa volta però è Mourinho a fare il cambio giusto, con l’ingresso di Edoardo Bove, 19 anni: prima però della svolta finale della gara, la Roma ha un’altra opportunità per pareggiare, ma su un bel cross di Karsdorp Abraham viene placcato in area da Günter, mentre Pellegrini e Volpato non riescono ad arrivare di poco sul pallone. Poi, all’84’, scatta nuovamente il baby-time: Veretout calcia un corner ed il pallone finisce poi sui piedi di Bove, il numero 52 della Roma si allarga sulla destra ed a quel punto ci si aspetta un cross in mezzo all’area, ma Edoardo stupisce tutti e calcia invece sul primo palo, beffando l’intera difesa scaligera e trovando un insperato 2-2 che fa esplodere il tifo romanista. Mourinho, in piena trance agonistica, al 91′ si fa cacciare dall’arbitro, dopo aver mimato il gesto del telefono. Nei 4 minuti finali di recupero Pellegrini si trova sul piede anche il pallone del possibile e clamoroso 3-2, ma il numero 7, ancora palese fotocopia del Lorenzo che tutti conosciamo, decide di non tirare e l’occasione sfuma. Finisce 2-2 una gara dai due volti, con tanto Verona nel primo tempo e tanta Roma nel secondo. Per stavolta, va bene così…