Vittoria cruciale della Roma a Reggio Emilia sul Sassuolo di Dionisi: al Mapei Stadium i giallorossi di Mourinho si impongono per 2-1 in rimonta grazie all’accoppiata Dybala-Kristensen, dopo l’iniziale svantaggio firmato Matheus Henrique. Grazie a questo successo corsaro (tanto raro quanto prezioso) la Roma agguanta così la zona-Champions e l’agognato quarto posto del Napoli, sconfitto in serata dall’Inter. Ora Mourinho (che a fine gara si è preso beffa di certa stampa, rilasciando dichiarazioni rigorosamente in portoghese, ndr) potrà preparare al meglio la gara tra 7 giorni contro la Fiorentina, in attesa poi dell’ultimo match del girone di Europa League.
Per la gara in terra emiliana lo Special One vara un 3-5-2 puro, con Karsdorp e Spinazzola a correre sulle fasce, mentre al centro ci sono Bove, Paredes e Cristante, con davanti i due totem Dybala e Lukaku. Per quanto riguarda invece i neroverdi, davanti a Consigli Dionisi sceglie il 4-2-3-1, con l’ex Viña nel pacchetto di difesa, mentre sulla trequarti ci sono Laurientè, Thorsvedt e Berardi ad agire a supporto di Pinamonti.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Marcenaro ed a rompere gli indugi è la Roma al 10′: Spinazzola manda al tiro Dybala, sinistro rasoterra della Joya da fuori area e Consigli si tuffa, parando in due tempi la conclusione dell’argentino. La risposta neroverde arriva appena quattro minuti dopo con Pinamonti, che gira di testa un cross di Viña, ma la palla finisce abbondantemente fuori. La Roma prova a questo punto ad impostare il suo giro-palla, ma il Sassuolo è molto attento in fase di copertura, non concedendo nulla ai giallorossi ed anzi andando anche al contrattacco: al 26′ Matheus Henrique viene murato al tiro, ma l’azione viene tenuta viva da Berardi, che fa partire un tiro-cross dalla sinistra, su cui sbuca nuovamente proprio Matheus Henrique che, liberissimo sul 2° palo, brucia sul tempo N’Dicka e fa 1-0, col brasiliano che è tenuto colpevolmente in gioco da Mancini. La Roma non ci sta a soccombere sul primo tiro in porta dei padroni di casa, così i capitolini tornano subito a mostrare i denti all’avversario, senza tuttavia riuscire a sfondare le linee neroverdi, particolarmente reattive agli stimoli romanisti. L’equilibrio continua poi a reggere col passare dei minuti con la Roma che spinge e col Sassuolo attentissimo ed assai efficace nei ripiegamenti. Senza particolari sussulti si arriva così al 37′ con Laurientè che la mette in mezzo per Pinamonti, ma Llorente ha già capito tutto ed evita guai maggiori. Trascorrono quattro minuti ed è la Roma ad andare vicinissima al pari: Lukaku serve Dybala, che fa partire un bel sinistro volante, ma la risposta aerea di Consigli è ancora più bella ed il Sassuolo si salva così in calcio d’angolo. Il ”quasi goal” della Roma dà frizzantezza al finale del primo tempo: al 43′ Thorsvedt si libera al tiro dentro l’area con un bel numero, ma Rui Patricio è bravo a parare; infine, nell’unico minuto di recupero concesso dall’arbitro, la premiata ditta Lukaku-Dybala si rimette in proprio prima di scaricare su Karsdorp, ma sul cross dell’ex Feyenoord la difesa neroverde si rifugia prontamente in angolo, senza peraltro che da quest’ultimo scaturisca granchè.
SECONDO TEMPO – Mourinho vuole dai suoi un secondo tempo fatto di grinta e tecnica: ecco allora i primi due cambi, con Azmoun e Kristensen al posto di Bove e Karsdorp. Il giro-palla della Roma porta in avvio Dybala a reclamare per un’entrata da possibile rigore di Erlic, ma nell’occasione Marcenaro lascia giocare. Al 54′ azione di contropiede della Roma: Azmoun manda in porta Lukaku, che calcia a botta sicura, ma Consigli para. Sull’immediato ribaltamento di fronte che ne nasce poi Viña la mette in area tra Laurientè e Pinamonti, ma i due si ostacolano e Rui Patricio può così intervenire. E’ pero’ la classica eccezione emiliana in mezzo ad un monologo ininterrotto da parte della squadra della Capitale: al 56′ Azmoun si inserisce benissimo, ma poi da buona posizione calcia fuori col destro. Il forcing della Roma costringe poi Boloca ad una bruttissima entrata su Paredes al 63′: Marcenaro opta inizialmente per un banale ”giallo” ma, dopo aver consultato le immagini Var, converte la sua decisione in un ”rosso” che di fatto cambia l’energia della gara, consegnando ora il proverbiale ”coltello dalla parte del manico” ai giallorossi.
Dionisi a questo punto, per sopperire all’inferiorità numerica, ridisegna lo scacchiere ed inserisce Racic, mentre la Roma dal canto suo continua a prendere di mira la porta di Consigli: Azmoun ci riprova dalla distanza con un diagonale, ma la palla è fuori (67′). Visto che la mira e soprattutto la cattiveria agonistica quest’oggi non sono esattamente tra le migliori in casa romanista, lo Special One quando mancano poco più di 20 minuti ne cambia altri due: fuori Spinazzola e Mancini, dentro El Shaarawy e Pellegrini. Dybala prova intanto con una punizione dalla trequarti sinistra ad imbeccare la testa di Cristante, ma Bryan non inquadra lo specchio e la situazione continua a non schiodarsi dall’1-0 che penalizza i giallorossi. Manca ormai un quarto d’ora esatto alla fine del match, ma Kristensen, per fortuna della Roma, ha deciso di scrivere la sua favola: l’ex Leeds riceve palla da Dybala ed entra in area con caparbietà, costringendo Erlic ad un intervento da rigore netto. Dal dischetto va poi Dybala e fa 1-1 all’angolino, con Consigli che anche in questa occasione intuisce e la tocca, ma non può fare nulla per evitare il goal del pareggio. Esplode la ”torcida” romanista, giunta numerosissima in Emilia, ma con essa nel settore ospiti si accendono anche numerosi fumogeni, ed allora Mou dimostra tutto il suo essere ”Special” anche nell’andare a calmare i bollenti spiriti in curva. Dionisi invece è molto più concentrato in faccende di piccolo cabotaggio: entrano Bajrami e l’ex Defrel, nel tentativo di ravvivare il reparto offensivo. Tuttavia i due non fanno in tempo nell’immediato a combinare nulla, perchè un minuto dopo la Roma completa il sorpasso, ancora con Kristensen protagonista: è l’82’ e l’intraprendente danese va al cross, che viene deviato da Tressoldi, con la conseguenza che il pallone si impenna e riscende con una parabola beffarda ed imparabile per Consigli. Due a uno per la Roma ad 8 minuti dalla fine, il punteggio sorride chiaramente alla squadra di Mou, che pero’ rischia un po’ troppo nel finale: all’86’ un passaggio scriteriato di Paredes rischia di costare carissimo ai capitolini, ma Racic per fortuna non ha i piedi educatissimi e la Roma si salva. Lo stesso Racic ci riprova poi anche tre minuti dopo, per fortuna dei giallorossi con esiti identici. Dionisi negli ultimissimi minuti si affida anche a Castillejo e Pedersen, ma ormai il cronometro scorre veloce e la squadra dello Special One vede sempre più chiaro l’aggancio al treno-Champions. Nei 7 lunghi minuti di recupero assegnati dall’arbitro il Sassuolo spinge con generosità alla ricerca del pari, ma in realtà di parate di Rui non se ne vedono, mentre in un paio di occasioni è invece la porta neroverde a temere il tris: al 91′ El Shaarawy ci prova da fuori, ma Consigli para; infine, al 94′ il solito inarrestabile Kristensen va via di forza e manda poi al tiro Pellegrini, ma il portiere respinge anche su di lui. La partita si chiude con l’immancabile espulsione per proteste di un collaboratore di Mourinho, mentre al fischio finale a commuovere tutti è il grande protagonista della gara: Rasmus Kristensen, gelido danesone di 187 centimetri col viso da duro, piange per la gioia e per l’emozione, come un bambino all’asilo. La bellezza del calcio è tutta qui…