Daniele De Rossi nel dopogara dell’Olimpico analizza quanto visto in campo in questo 3-2 combattuto e sofferto contro il Torino. Prima pero’ di addentrarsi su questioni tattiche, a DDR viene chiesto di commentare la ”spy-story” che ha visto protagonista un osservatore del Torino, avvistato sulla collina di Trigoria durante l’allenamento: ”Preferirei parlare di altro: nutro una grande stima per Juric, Cairo ed il Torino… Riguardo a Juric poi, lui mi ha accolto in un modo incredibile quando stavo studiando per imparare a fare l’allenatore… Mi ha fatto vedere le sue metodologie di lavoro. E’ stato molto accogliente e disponibile con me, così come anche Mihajlovic, che addirittura mi fece essere presente anche ad una sua riunione tecnica… L’idea della difesa a tre comunque mi è venuta prima dell’ultimo allenamento, perciò nel caso l’aveva già vista…”.
Quindi, si va rapidamente su argomenti più calcistici: ”Ho messo la difesa a tre principalmente per due motivi: il primo è che volevo far giocare a tutti i costi Smalling, perchè ho visto che si era allenato bene; poi, visto che il Torino aveva due attaccanti mobili, mi dava più sicurezza avere due difensori centrali ben piazzati e definiti: partire più prudenti all’inizio, dopo che in settimana abbiamo avuto la partita di coppa, mi è sembrata la soluzione giusta per tenere la partita più viva, per poi risolverla eventualmente nel 2° tempo, in cui infatti poi siamo cresciuti. La squadra poi è stata costruita per giocare con tre centrali, ne abbiamo tanti, è una soluzione utile. Mancini terzino destro? Sì, può giocare anche lì, ma ne abbiamo già tanti in rosa di terzini destri… Mancini, N’Dicka e Smalling comunque hanno disputato una buona partita: Il Torino poi è una squadra che gioca molto sull’uomo a uomo, è una squadra molto attenta e molto forte fisicamente e i miei difensori hanno retto bene il confronto. Io poi nella ripresa ho anche chiesto loro di salire per dare superiorità, perchè invece nel primo tempo la profondità ci è un po’ mancata. Quando poi giochi contro una squadra come il Torino che accetta l’uomo a uomo, devi andargli alle spalle. A volte pero’ trovi una squadra che ti attacca e ci sta di soffrire: onore al loro pressing! Nella ripresa poi i nostri avversari sono un po’ calati, complici anche i due goal che ha fatto Dybala, ma il primo tempo invece è stato un po’ sofferto, a parte in quell’occasione di Kristensen che avrebbe potuto cambiare la partita… Pero’ devo anche dire che abbiamo tenuto sul piano mentale, perchè l’aver incassato subito il goal del pareggio avrebbe fatto vacillare tante squadre…Il goal di Zapata? Lui ha fatto un bel goal, è andato su più alto, a volte sono più bravi gli avversari, ci sta…”.
Nel finale della gara si è rivisto in campo anche Renato Sanches: ”Ha fatto il suo, non era facile per nessuno entrare in quel momento… Renato è un ragazzo del gruppo, dentro il gruppo: al quinto rigore contro il Feyenoord l’ho visto schizzare anche lui dentro il campo per festeggiare, sta nel gruppo con la stessa testa degli altri. Oggi comunque è stato all’altezza della situazione”.
Uno che invece è stato ben al di là del semplice ”compitino” è ovviamente Paulo Dybala: con le sue giocate ha letteralmente spaccato in due il match, vincendo praticamente da solo la partita con la sua pesantissima tripletta. Al di là tuttavia dell’importanza di avere in squadra uno come la Joya, De Rossi prende spunto da Dybala e dal suo essere campione per fare alcune considerazioni da ”tecnico”: ”La qualità del giocatore è la cosa più importante. Ma, se non fosse importante anche tutto il resto, non vedremmo ora il Bologna stare al quarto posto, nonostante anche nel Bologna ci siano ottimi giocatori, ma non avremmo visto anni fa il Chievo e non vedremmo neanche squadre forti stare in basso alla classifica… L’allenatore in una squadra è molto importante, ed è ancora più importante se l’allenatore si accorge che i giocatori, il gruppo, sono molto più importanti di lui. Io mi fido tantissimo della mia squadra e dei miei giocatori. Quando hai giocatori forti, sai che puoi stare tranquillo”.
De Rossi ha un pensiero anche per il pubblico romanista, accorso numeroso all’Olimpico anche in un lunedì pomeriggio: ‘‘Avere 62 mila persone che di lunedì pomeriggio vengono a vederti è una responsabilità per noi: dobbiamo rispettare questo trend”.
La chiusura della sua conferenza stampa è invece per confidare le sue emozioni sulla panchina giallorossa: ”Un po’ di sana gioia è giusto anche sputarla fuori ogni tanto… Dopo l’emozione dell’inizio poi per me, andando avanti, sembra quasi che stare qui su questa panchina sia una cosa che faccio ormai da tanto tempo…”