Pessima figura della Roma al Marassi: i giallorossi vengono umiliati dai rossoblù di Gilardino con un perentorio 4-1 che non lascia spazio a repliche. La partita si mette subito in salita per la squadra di Mourinho, col vantaggio rossoblù firmato Gudmundsson dopo soli 4 minuti di gioco. Un colpo di testa di Cristante al 22′ aveva poi rimesso in carreggiata i giallorossi, ma proprio allo scadere della prima frazione il raddoppio di Retegui ha complicato nuovamente le cose. Nel secondo tempo tuttavia la Roma ha provato a risalire la china ed a spingere alla ricerca del nuovo pari, e ad un certo punto lo avrebbe anche meritato, ma ad un quarto d’ora dalla fine il 3-1 di Thorsby, sull’ennesima dormita difensiva romanista, ha di fatto piegato le gambe ed il morale ai capitolini. Ed infatti il 4-1 finale di Messias è la giusta punizione all’atteggiamento supponente ed alla lentezza patologica messi in campo dai ragazzi di Mou. Finisce dunque malissimo per la Roma la partita che avrebbe invece dovuto rilanciarla in classifica. Buon per i giallorossi allora che domenica sarà già di nuovo campionato…
Per la sfida del Ferraris Lo Special One punta sul 3-5-2 con N’dicka ancora chiamato in causa in difesa, mentre sulle fasce ci sono Kristensen e Spinazzola, con in mezzo al campo il ritorno di Pellegrini (a proposito: chi l’ha visto?). Davanti poi si va sul sicuro con Dybala-Lukaku. Gilardino dal canto suo se la gioca a specchio con l’esordiente Matturro sulla fascia sinistra, mentre in mezzo al campo ci sono l’ex romanista Strootman e l’ex laziale Badelj a dare esperienza. Davanti poi ecco la strana (ma assai efficace) coppia composta dall’italo-argentino Retegui e dall’islandese Gudmundsson.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Orsato e la Roma prova a prendere l’iniziativa, ma che per lei sarà una serataccia lo si capisce subito, con Llorente che al 4′ riesce ad anticipare in area Retegui all’ultimo. Un minuto dopo poi lo scenario per la Roma è ben peggiore: Badelj trova in area Gudmundsson, sinistro dell’islandese sul 1° palo e vantaggio del Genoa, con la difesa giallorossa completamente in bambola. La squadra di Mou prova a scuotersi due minuti dopo con un’iniziativa di Cristante, ma Pellegrini non riesce ad arrivare sul cross di Bryan. E’ invece ben più insidioso il Grifone quando arriva nella zona calda: Strootman in verticale cerca Frendrup, che per poco non ci arriva. Si fa intanto male nei padroni di casa capitan Badelj, dentro Thorsby dopo soli 10 minuti dal via.Sarà il nuovo assetto dei rossoblù, o sarà piuttosto il momento di vena creativa di Spinazzola, fatto sta che al 22′ la Roma pareggia grazie ad un un cross al bacio dell’ex atalantino per la testa di Cristante, bravo a farsi trovare a centro area per il colpo dell’1-1. Il campo del Marassi non è evidentemente dei più agevoli per giocare: al 24′ a farne le spese è Llorente, costretto ad uscire anch’egli per un problema muscolare, dentro Bove, con Cristante che arretra in difesa. Trascorrono solo 5 minuti ed il Marassi miete la sua terza vittima: problemi per Strootman, dentro Kutlu. IL clima dello stadio si infiamma poi per un fallo su Sabelli non fischiato da Orsato, col giocatore che inizialmente esce dolorante dal campo, per poi però rientrare. Quando le due squadre si preparano poi a scendere negli spogliatoi, ecco un nuovo lampo del Genoa: Gudmundsson va via in slalom in mezzo ai birilli fermi della Roma, verticalizzazione per Thorsby e palla di prima dell’ex Samp subito per Retegui, che in men che non si dica stoppa e tira per il 2-1 al 45′. La Roma nel recupero prova con una manovra avvolgente a spingere, ma tutto ciò che riesce a ricavarne è un cross di Kristensen troppo sul portiere, con Martinez che ringrazia.
SECONDO TEMPO – Mou si gioca la ripresa con Belotti al posto di un nervoso (e già ammonito…) Mancini, mentre Gilardino toglie Sabelli, non al meglio, per De Winter. L’avvio della ripresa sembra sorridere ai giallorossi, con l’asse Dybala-Lukaku che si accende all’improvviso: palla della Joya in verticale per Big Rom e 2-2 all’angolino dell’ex Inter. Peccato però che arrivi subito la segnalazione di offside di Lukaku ad annullare il tutto ed a strozzare in gola l’esultanza romanista. Ciononostante, la squadra di Mou spinge ora in modo serio alla ricerca del 2-2: prima è Belotti a tenere in apprensione la difesa rossoblù, poi Cristante ci prova lui da fuori, ma manda a lato (63′); non va meglio neanche a Dybala, che non inquadra la porta dopo un tentativo di incursione aerea da parte di Bove. Nel momento di maggiore spinta della Roma, come un fulmine a ciel sereno ecco arrivare invece al 74′ il tris del Genoa, che di fatto scrive la parola ”Fine” sulle ambizioni e sui desideri di rimonta della Roma: l’onnipresente Gudmundsson trova stavolta la sponda di Dragusin, che a sua volta mette poi in porta Thorsby ed il norvegese da due passi di testa non sbaglia, con la difesa della Roma ancora una volta sorpresa in modo stucchevole. A questo punto Gilardino si concede anche l’esordio di Messias, mentre Mou tenta il tutto per tutto ed inserisce El Shaarawy, Aouar ed Azmoun al posto del volenteroso Spinazzola e degli svogliati ed inconcludenti Pellegrini e Paredes (a proposito, l’Oscar alla lentezza è tutto per l’argentino…). Giusto in tempo per poter assistere da perfetti spettatori al poker del Grifone: Frendrup pesca tutto libero in area Messias e l’ex Milan infila subito sul 2° palo il pallone del 4-1 finale. Negli ultimi minuti N’dicka prova a riscattare la brutta prestazione con una sortita offensiva, che tuttavia non fa che confermare il mood della serata. Non va meglio neanche a Dybala, che ci prova a giro sul 2° palo, ma manda alto (87′). La Roma ormai ha ampiamente smesso di giocare, mentre invece al 91′ il Genoa ha ancora fame di goal e Messias cerca addirittura la doppietta personale, ma viene chiuso all’ultimo. La foto della storta serata romanista invece arriva al 92′, con Dybala che calcia col sinistro tra le mani comode di Martinez: per la Joya e per tutta la Roma non è stata decisamente serata…