”La Roma sì, il Feye no” cantavano il 25 maggio scorso i tifosi giallorossi al termine della vittoriosa finale di Conference League contro gli olandesi di Rotterdam: sono passati quasi esattamente 11 mesi, ma la storia in parte si ripete, con la squadra di Mourinho che elimina ancora il Feyenoord, questa volta nei quarti di Europa League, ed accede così in semifinale, la terza europea consecutiva per i giallorossi, la dodicesima in carriera per lo Special One. Stasera serviva una grande partita ai capitolini per spuntarla sull’ostica squadra di Slot e questa è arrivata, quattro a uno il punteggio finale in favore dei giallorossi, al termine di 120 minuti tirati e giocati tutti sul filo dei nervi: tra goal annullati, espulsioni, pali e reti prima annullate e poi invece convalidate dopo verifica Var, Le emozioni insomma non sono di certo mancate nel solito Olimpico stracolmo. Alla fine però nel calcio contano i risultati ed al termine della battaglia a prevalere, per giunta con grande merito, è stata la Roma, per la gioia incontenibile dello Special One e di tutti i romanisti. Ad aprire le marcature ci ha pensato Spinazzola allo scoccare dell’ora di gioco, ma a dieci minuti dal termine le cose si sono complicate terribilmente in casa-Roma, col momentaneo pari di Paixao. Dybala riaccende la luce giusto in tempo per portare i giallorossi ai supplementari, poi El Shaarawy e Capitan Pellegrini nel primo extra-time hanno legittimato e rafforzato ulteriormente il predominio romanista, trascinando la squadra di Mou in semifinale.
Per la gara dell’Olimpico Mourinho cambia ancora la sua Roma: 3-4-2-1 con Llorente in difesa, Zalewski e Spinazzola sulle fasce e davanti Pellegrini e Wijnaldum a supporto di Belotti, con Abraham e Dybala che vanno entrambi in panchina. Sull’altro fronte, Slot conferma il suo 4-3-3 d’attacco, con Kökçü a fare da collante per le tre punte che sono le stesse dell’andata, con Jahanbakhsh ed Idrissi larghi e Gimenez centravanti.
PRIMO TEMPO – Al fischio di Taylor è la Roma a partire lanciata, con due grandi occasioni: al 3′ Belotti manda al tiro Pellegrini e Bijlow è già costretto alla respinta in tuffo; al 7′ è invece Matic a trovare a centro area Cristante, ma il sinistro di Bryan esce fuori di un soffio. La Roma spinge tantissimo sulla fascia sinistra, grazie alle accelerazioni di Spinazzola. Al 13′ poi però esce fuori anche il Feyenoord, Jahanbakhsh crossa in mezzo per Szymanski e Rui Patricio respinge il tiro del polacco. Ci prova poi anche Hartman dalla distanza, ma senza fortuna. La partita della Roma vive poi un primo brivido al 21′, quando Wijnaldum è costretto ad abbandonare il campo, dolorante al flessore sinistro: al suo posto c’è El Shaarawy. Passano 5′ ed i brividi tornano: c’è un check del Var per un contatto dentro l’area romanista, ma alla fine è tutto regolare e Taylor fa giocare. Kökçü prova poi a spaventare nuovamente la Roma con un tiraccio, su cui però Smalling ci mette la gamba. Al 31′ invece nuova palla-goal per i capitolini con El Shaarawy, che parte sul filo del fuorigioco, ma poi spreca tutto calciando alto. La partita è un continuo susseguirsi vorticoso di eventi, così un minuto dopo siamo già a parlare di Foti che prende per il collo Gimenez, che a sua volta fa una sceneggiata in piena regola, con la conseguenza che Taylor estrae il ”rosso” per l’ex attaccante della Sampdoria. Nell’ultimo quarto d’ora arrivano poi al tiro in porta Cristante e Pellegrini per la Roma ed Idrissi e Kökçü per gli ospiti, ma l’occasione più grossa se la procura Szymanski allo scadere: sinistro centrale, Rui Patricio si salva in angolo con i pugni, con qualche apprensione di troppo.
SECONDO TEMPO – Altro brivido anche in apertura di ripresa, con Pellegrini che su angolo di Zalewski colpisce il palo. Sull’altro fronte, Geertruida va via di ”veronica” in una sortita offensiva, la Roma si salva in angolo. Il difensore oranje ci riprova poi nel cuore dell’area, ma Rui Patricio esce e chiude tutto. Al 60′ poi ecco la prima svolta del match: Zalewski batte una rimessa laterale, Pellegrini crea scompiglio in mezzo all’area e Cristante pesca libero Spinazzola, sinistro dell’ex Juve all’angolino (con la partecipazione involontaria di Jahanbakhsh) e Roma in vantaggio. Il Feyenoord non ci sta e Slot si gioca la carta Paixao. E’ tuttavia la Roma a spingere in questa fase sull’acceleratore: Belotti e Matic si battono come due leoni, mentre Mancini ed El Shaarawy cercano la porta, ma il Feyenoord si salva. Quando manca una ventina di minuti al 90′, col discorso-qualificazione ancora tutto da definire, Mou ne cambia tre: fuori Llorente, Belotti e Zalewski, dentro Ibañez, Abraham e l’acciaccato Dybala, con El Shaarawy che si sposta sulla fascia destra. La partita sembra svoltare definitivamente per la Roma al 75′, quando Spinazzola ed Abraham confezionano un assist al bacio per Cristante, che infila di prepotenza in rete il raddoppio, ma il tutto viene poi annullato da Taylor per una leggerissima spinta di Tammy su Trauner. E’ un momento nerissimo per la Roma, visto che tre minuti dopo Mou perde anche Smalling per infortunio, ma il peggio avviene all’80’ quando Paixao, tutto libero nel cuore dell’area, infila di testa il pallone dell’1-1 che gela l’Olimpico. I tifosi romanisti più grandicelli a questo punto iniziano a vedere sull’Olimpico il fantasma di Vavra, che nel ’96 condannò la Roma giusto giusto in un quarto di finale dell’allora Coppa Uefa. Stavolta però a proteggere i giallorossi c’è San Paulo da Laguna Larga, altrimenti conosciuto come la Joya: all’89’ Pellegrini serve una grandissima palla a Dybala, che è poi bravissimo col sinistro a trafiggere Bijlow per il 2-1 che rifà vedere i supplementari ai capitolini. Negli ultimi 5′ di recupero la Roma spinge con tutto quello che ha alla ricerca del goal-qualificazione e Dybala, pur non essendo neanche a mezzo servizio, cerca ancora la via della rete al 94′, ma stavolta Bijlow respinge in tuffo e porta così il suo Feyenoord ai supplementari.
TEMPI SUPPLEMENTARI – Slot inserisce subito Pedersen, nessun cambio invece per Mou, nonostante all’inizio dell’extra-time si facciano male sia Pellegrini, che Dybala. Al 94′ Il Feyenoord ha una ghiottissima occasione per vendicare l’ultima Conference e fare fuori la Roma, ma Gimenez a centro area sbaglia clamorosamente e manda alto. Nei padroni di casa funziona invece l’asse Spinazzola-Dybala, con Bijlow che si rifugia in angolo. Ma non è finita, perchè dal corner Ibañez colpisce di testa il secondo legno della serata, mentre Abraham non è famelico nel tap-in. Al minuto 100 tuttavia la gara svolta nuovamente: Pellegrini confeziona una bella palla per Abraham, cross al centro di Tammy per El Shaarawy e destro del Faraone ad anticipare l’uscita di Bijlow, per il 3-1 dei giallorossi.
A questo punto ai giallorossi resta solo da difendere un quarto d’ora, e la Roma di Mourinho questo lo sa fare benissimo: ecco che allora El Shaarawy non serve più, anche perchè quello che doveva fare il Faraone l’ha già fatto brillantemente: al suo posto entra Kumbulla. Sull’altro fronte invece Slot tenta l’impossibile ed inserisce Dilrosun, Bullaude e Lopez. Ad andare a segno però è ancora la squadra dello Special One: Abraham si fa respingere il tiro da Bijlow e Pellegrini infila la ribattuta che vale il 4-1 al 108′. Inizialmente Taylor annulla per un possibile offside di Abraham, gelando l’esplosione di gioia del tifo romanista: poi però, dopo attenta analisi Var, lo stesso Taylor torna sui sui passi e convalida il goal, liberando così finalmente l’esultanza romanista. La parola fine sulla gara arriva poi al 119′ quando lo stesso Taylor espelle per un brutto fallo Gimenez, dopo segnalazione Var. Ormai l’Olimpico è una bolgia e Josè Mourinho, che si nutre della passione sportiva, passa gli ultimi due minuti di recupero a fare da capotifoso sotto la Tevere, fomentando ulteriormente il già rovente tifo giallorosso. Ma è giusto così, perchè la Roma è nuovamente in semifinale: l’11 maggio sarà la volta di Roma-Bayer Leverkusen!