La Roma supera anche l’esame-Salisburgo con un secco 2-0 firmato Belotti-Dybala nel playoff di ritorno di Europa League e accede dunque agli ottavi della seconda competizione continentale, senza rischiare praticamente nulla sul piano difensivo contro gli austriaci e ritrovando per giunta anche un grande Spinazzola, finalmente di nuovo ai livelli di Euro 2020, dopo i numerosi problemi fisici che ne hanno a lungo frenato il rendimento.
Per la gara dell’Olimpico Josè Mourinho punta sui suoi titolarissimi, con Zalewski spostato a destra proprio per far spazio a sinistra al già citato Spinazzola, mentre in mezzo si va sul sicuro con l’inossidabile coppia Cristante-Matic. Davanti poi ci sono Pellegrini ed il rientrante Dybala, con Belotti però come terminale offensivo, visto che Abraham non è al meglio e parte dalla panchina. Jaissle conferma invece il suo 4-3-1-2, ma stavolta a fare da pendolo tra centrocampo ed attacco c’è Kjaergaard, mentre davanti a fare reparto con Okafor c’è Adamu.
PRIMO TEMPO – Al fischio iniziale di Vincic, la partita non sembra affatto iniziare sotto i migliori auspici, visto che dopo soli 5 minuti Ibañez al primo fallo prende già un giallo e Pellegrini, per protestare, vede anche lui sventolarsi davanti lo stesso cartellino dall’inflessibile direttore di gara sloveno. Sul calcio di punizione che ne nasce poi Dedic calcia, ma viene murato, Okafor prova quindi a rimettere in mezzo un pallone velenoso, su cui però non c’è nessuno e la Roma può così respirare. I capitolini si fanno vedere al 9′, con una doppia grande occasione: Pellegrini pennella dall’angolo per la testa di Ibañez, che a sua volta serve Dybala e la Joya tira, Kohn però è bravissimo a respingere in volo, il pallone torna poi dalle parti di Dybala, che prontamente di testa cerca nuovamente la porta, stavolta Kohn non può nulla, ma il pallone va a sbattere sulla parte alta della traversa, graziando il Salisburgo. La replica degli ospiti arriva al 13′: Kjaergaard raccoglie un rimpallo in area dopo un rinvio non esemplare di Ibañez e calcia al volo, ma colpisce malissimo e la Roma si salva. Il difensore brasiliano prova poi a riscattarsi dall’errore al 22′ con un destro da fuori che sfiora l’esterno della rete. La Roma intanto sale di tono e di intensità offensiva e due minuti dopo è Zalewski a mettere in difficoltà Kohn con un cross che, deviato dalla difesa, diventa piuttosto insidioso, ma il portiere svizzero riesce a rifugiarsi in angolo. Dal tiro dalla bandierina poi ci prova Mancini di testa, ma l’ex atalantino non inquadra la porta. La Roma intanto inizia a fare incetta di angoli ed a mettere sempre più alle corde il Salisburgo: Dybala al 28′ riceve da Pellegrini e prova col destro, ma la difesa si salva. Al 32′ quindi nuovo affondo romanista: Pellegrini guida la carica e spara da fuori, Kohn respinge come può e Zalewski cerca l’immediata ribattuta con un destro da posizione laterale, ma il nazionale polacco non inquadra lo specchio e lo 0-0 resiste. Resiste però il tempo di un solo giro di lancette, perchè al 33′ Spinazzola va via sulla sinistra e la mette in mezzo, il suo cross viene deviato dalla difesa, ma Belotti, che ha già l’acquolina in bocca, è lestissimo nell’accartocciarsi e nel curvarsi in modo tale da colpire ugualmente con la testa il pallone che vale l’1-0 della Roma. La squadra di Jaissle a questo punto prova a reagire subito con Adamu, ma il suo colpo di testa a centro area finisce alto. La Roma però non ha nessuna intenzione di far prendere coraggio agli avversari ed anzi, al 40′ chiude proprio definitivamente la pratica-Salisburgo: Pellegrini serve con una grande giocata Spinazzola e l’esterno va via sulla fascia che è una bellezza, fuga e cross al bacio per il piede di Dybala, che la incrocia sul 1° palo e fa 2-0. Sono bastati dunque 7 minuti e 2 fughe di Spinazzola ai ragazzi di Mou per ”rimettere la chiesa al centro del villaggio”, con la Roma che ora ha davanti a sè 50 minuti di gestione del risultato. Prima però di tornare negli spogliatoi c’è ancora il tempo per vedere Dybala solo davanti a Kohn, ma il tutto viene vanificato dalla posizione di offside di Paulo.
SECONDO TEMPO – Jaissle si gioca la ripresa con Sucic al posto di Kjaergaard. Nessun cambio invece per Mou, che d’altronde in settimana è stato chiarissimo sulla ”profondità” della sua rosa… La squadra austriaca prova a stanare nei primi minuti i giallorossi col suo giro-palla, anche se la prima occasione capita invece ai capitolini: Belotti dà il là alla ripartenza con una bella apertura per Zalewski, che a sua volta manda al tiro Pellegrini, ma Bernardo alza il muro. Al 51′ la gara tuttavia potrebbe prendere una brutta piega per i giallorossi, perchè Adamu brucia sul tempo Ibañez e colpisce a centro area, ma per fortuna della Roma spreca, mandando di poco a lato. Tocca poi a Cristante ricacciare indietro le velleità biancorosse: allo scoccare dell’ora di gioco Bryan fa partire una gran botta col destro e Kohn salva miracolosamente la propria porta con una parata di faccia. La Roma spinge ora con convinzione alla ricerca del terzo goal che demoralizzerebbe definitivamente il Salisburgo, ma la squadra di Jaissle è brava a difendersi. Si arriva così agli ultimi 20 minuti con la squadra della Red Bull che tenta di rientrare dentro l’Europa League: ci prova Adamu di testa, ma Rui Patricio para senza problemi; ci prova poi anche Ulmer a combinare in area con Okafor, ma Rui fa ancora buona guardia, senza neanche bisogno di ricorrere agli straordinari. Per l’ultimo quarto d’ora Jaissle si gioca il tutto per tutto ed inserisce Sesko, Gloukh e Van Der Brempt. Mourinho allora risponde con Wijnaldum per Pellegrini (infortunato) e Karsdorp per Zalewski. Nonostante i cambi, di fatto l’unica mezza occasione creata dagli ospiti è tutta in un tiro dalla distanza di Ulmer, col pallone che finisce a distanza siderale dalla porta romanista. Entra allora anche Koita per cercare di mettere pepe davanti, ma è la squadra dello Special One che continua di fatto a sfiorare la rete anche nel finale con Belotti, che prova col rasoterra dalla distanza, ma Kohn para. Poi anche il generosissimo guerriero ”gallico” si prende i meritati applausi dell’Olimpico, dentro Abraham per gli ultimissimi minuti. Nei 5′ di extra-time il Salisburgo tenta un forcing disperato, ma la Roma ormai ha già blindato sia il risultato che la qualificazione e quando anche il tentativo della disperazione di Solet al 94′ finisce alto c’è solo da esultare, perchè la Roma prosegue nel suo cammino europeo, alla faccia degli esteti, delle critiche e di chi già stasera aveva pronti i requiem per le speranze europee della Roma…