Finisce con un punto per parte tra i padroni di casa del Napoli e la Roma di De Rossi: due a due il verdetto al termine dei 90 minuti del ”Maradona”, col vantaggio romanista firmato da Dybala su rigore, la rimonta con sorpasso da parte degli azzurri a firma Olivera – Osimhen ed il pari finale di Tammy Abraham, con l’inglese che torna al goal dopo oltre un anno. Il punto maturato è un risultato che scontenta in realtà entrambe le squadre, tuttavia, per come si è sviluppata la gara, certamente i maggiori rimpianti ce li ha il Napoli: la squadra di Calzona per lunghi tratti ha avuto infatti il totale controllo del gioco, trovandosi avanti fino a 2 minuti dal 90′. Ben diversa invece la situazione per la Roma: i giallorossi, stanchi fisicamente e mentalmente dopo la trasferta di Udine, non hanno disputato certamente una gran partita, pur trovandosi in vantaggio quasi casualmente allo scoccare dell’ora di gioco, grazie ad un generoso ”regalo” dell’ex Juan Jesus ed al conseguente rigore di Dybala. Nell’ultima mezz’ora poi il ritorno del Napoli sembrava condannare la Roma alla sconfitta, ma il goal in extremis di Tammy (prima annullato da Sozza e poi avallato dopo il consulto Var) ha di fatto consegnato un punto preziosissimo a De Rossi ed ai suoi ragazzi.

Per la gara del Maradona De Rossi schiera il 4-3-3 con Kristensen e Spinazzola sugli esterni, mentre al centro si rivede Ndicka, e questa è certamente una bella notizia per tutti. A centrocampo poi Bove sostituisce lo squalificato Paredes, mentre davanti rimane ancora fuori Lukaku: dentro Azmoun, supportato da Dybala ed El Shaarawy. Nel Napoli invece Calzona per sostituire Zielinski ricorre a Cajuste, mentre davanti le bocche da fuoco sono rappresentate da Kvaratskhelia, Osimhen e l’ex Politano.

PRIMO TEMPO – Prima del fischio d’inizio abbraccio-nostalgia tra De Rossi e Juan Jesus. Poi al fischio di Sozza si inizia a fare sul serio ed è il Napoli a prendere subito l’iniziativa a centrocampo. La Roma invece è la prima a farsi vedere in area sull’asse Spinazzola-Dybala, col Napoli che al 5′ si rifugia già in angolo. Dal corner poi sbuca la testa di Pellegrini, pallone alto. Sull’altro fronte inizia poi una guerra personale tra Ndicka ed Osimhen, scontro peraltro già visto anche nella finale di Coppa d’Africa: anche in questa circostanza a spuntarla è l’ivoriano, che in due occasioni tra l’8′ ed il 10′ alza il muro sull’attaccante. I ritmi della gara comunque sono molto blandi, la Roma ha un’andatura assai compassata, mentre il Napoli è volenteroso, ma si perde all’ultimo. Al 16′ arriva la prima vera palla-goal anche per i padroni di casa, con Kvaratskhelia che dall’angolo trova Juan Jesus, ma l’ex Roma manda alto. Due minuti dopo ancora Azzurri in avanti, Osimhen tuttavia è un po’ troppo isolato ed alla fine calcia facile tra le braccia di Svilar. La Roma dalla sua non riesce a reagire, così al 20′ tocca a Di Lorenzo incunearsi in area ed impegnare Svilar, bravissimo in uscita. Il monologo del Napoli vede poi Osimhen ancora nel cuore dell’area ed ancora arpionato dall’ottimo Ndicka. Ma non è finita, perchè alla mezz’ora Osimhen se ne va via in velocità e calcia, ma Svilar respinge alla grande sul nigeriano, dando il là all’immediata ripartenza della Roma con Pellegrini che serve Azmoun, il quale pero’ controlla male e facilita il compito di Meret. E’ tuttavia solo un piccolo fuoco di paglia, perchè il fraseggio ininterrotto del Napoli porta anche Anguissa dentro l’area di rigore, ma Svilar ancora una volta gli chiude lo specchio, costringendo il camerunense a sprecare fuori. Il forcing partenopeo col trascorrere dei minuti sale ulteriormente di intensità ed ormai si gioca praticamente ad una porta: al 38′ Kvaratskhelia ci prova da fuori area e Ndicka ci mette il corpo, la palla cambia direzione spiazzando Svilar, ma per fortuna della Roma il tiro è fuori; due minuti dopo ancora Kvara protagonista, stavolta è il portiere belga della Roma a mettersi in luce ed a volare sul destro a giro del georgiano. Sugli sviluppi del corner che ne nasce poi lo stesso Kvara trova la testa di Juan Jesus, pallone alto, anche se il tutto viene poi vanificato da una segnalazione di offside. L’ultimo lampo del primo tempo lo portano ancora i padroni di casa ed il tutto parte come sempre da piedi georgiani: Kvara pennella una punizione dalla trequarti destra per la testa di Di Lorenzo ed il capitano azzurro manda di pochissimo fuori sul 2° palo. Si chiude dunque sullo 0-0 di partenza un primo tempo stradominato dal Napoli, con la Roma a stringere i denti.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre invece finalmente con una Roma meno timorosa, che prova almeno a giocarsela: Kristensen la crossa dalla parte opposta per l’arrivo di El Shaarawy ed il Faraone calcia al volo col destro, pallone alto (49′). Il Napoli tuttavia non sta a guardare neanche nel secondo tempo e dopo due minuti Osimhen trova Politano, che pero’ colpisce male e non inquadra la porta. Osimhen manda poi al tiro anche Cajuste, ma Svilar è bravo a chiudergli lo specchio. Stessa scena anche con Lobotka: Svilar arriva ovunque. La Roma traccheggia e poi all’improvviso cala l’asso: Azmoun viene tirato giù in area da un intervento ingenuo di Juan Jesus al 58′ e, dopo conferma del Var, Sozza assegna il penalty ai giallorossi. Dagli 11 metri Dybala non sbaglia, firmando all’angolino lo 0-1 al 59′. A questo punto De Rossi si copre, fuori El Shaarawy e dentro Angeliño. Mossa tattica sbagliata, a posteriori. Fatto sta che neanche 4 minuti dopo il Napoli pareggia: Olivera fa partire il suo sinistro e Kristensen lo devìa, il pallone si impenna ed il tiro dell’uruguagio diventa di fatto un pallonetto beffardo e velenoso che batte Svilar per l’1-1 dei partenopei. Il Napoli crede fermamente al sorpasso ed un minuto dopo Osimhen di testa manda fuori di un nonnulla su un cross di Politano. La partita ormai è esplosa definitivamente e Pellegrini da fuori costringe Meret ad una respinta in tuffo. Sull’altro fronte Politano manda invece alto da fuori area (68′). Scatta a questo punto il gran finale ed allora per gli ultimi 20′ De Rossi richiama Bove ed Azmoun, dentro Renato Sanches ed Abraham. Calzona allora risponde con Traorè e Ngonge per Cajuste e Politano. Proprio l’ex Verona prova subito ad entrare nel vivo con un sinistro da fuori che termina a lato di poco. Il tambureggiare offensivo del Napoli porta poi al tiro nuovamente Kvaratskhelia, ma il georgiano viene smorzato dalla provvidenziale chiusura di Kristensen e Svilar ha così gioco facile. Un minuto dopo ancora Napoli all’assalto: al 73′ Osimhen si invola sulla destra ed accelera, prima di coordinarsi col destro, Svilar respinge prontamente in uscita. Ormai le squadre sono lunghissime e gli schemi sono solo un vecchio ricordo, si attacca all’arma bianca ed al minuto 80 la partita cambia ancora: Kvaratskhelia viene agganciato in area da Renato Sanches e Sozza, sollecitato dal Var, va a vedere le immagini ed assegna quindi un rigore, trasformato da Osimhen all’84’. Roma dunque beffata e scavalcata a 6 minuti dal 90′. DDR non ci sta a tornarsene da Napoli a mani vuote, ed allora ecco dentro Baldanzi per Kristensen. Ora è la Roma a spingere alla ricerca del pari. All’88’ Dybala calcia da fuori e guadagna un angolo, tutti dentro e dal corner sbuca la testa di Ndicka, che diventa una torre perfetta per la zuccata decisiva di Abraham, palla in rete e Sozza annulla per un fuorigioco che pero’ non c’è: il silent check del Var smentisce dunque l’arbitro, che deve convalidare la rete del 2-2. La Roma può esultare, ma non è ancora finita perchè, nel secondo dei 5′ di recupero, Rrahmani calcia da fuori, Svilar respinge corto ed Osimhen è ancora pronto per fiondarsi sulla ribattuta, ma Mancini è reattivo anche lui e gli devìa il tiro, salvando la Roma da una nuova capitolazione. Finisce così, ma per la Roma non c’è tempo di starci troppo a pensare, giovedì nella Capitale arriva già il Bayer Leverkusen…

Articolo precedenteCristante al 95′! La Roma rialza la testa
Articolo successivoRoma, k.o. che fa male: il Bayer passeggia all’Olimpico
Ciao! Mi chiamo Livio Cellucci ed ho conseguito la maturità scientifica nel 1999. Ho poi preso parte ad un corso di telecronista sportivo nel 2000 e, nell‘ottobre dello stesso anno, ho iniziato una collaborazione giornalistica con "Il Corriere Laziale”. Presso questa testata, mi sono occupato di calcio giovanile a livello provinciale e regionale per il biennio 2000-2002 redigendo oltre 100 articoli di cronaca sportiva. Dal gennaio 2003 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Da allora ho continuato a collaborare con Il Corriere Laziale, svolgendo anche il compito di raccolta ed inserimento dei risultati sportivi. In questi anni, ho preso parte anche ad un corso di Gestione degli archivi aziendali ed ho ampliato le mie conoscenze linguistiche, conseguendo nel 2004 un Diploma di Spagnolo presso l'Istituto “Cervantes”. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 ho inoltre preso parte ad un “Master di Telecronista Sportivo” presso la FORMASS Television, il cui direttore didattico è Bruno Longhi, noto volto televisivo di Mediaset. Altri insegnati del corso erano Marco Civoli e Maurizio Compagnoni, altrettanto noti giornalisti tv rispettivamente di Rai e Sky. Attualmente frequento il 3° anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università “La Sapienza” di Roma. - Tra i miei interessi c’è sicuramente tutto ciò che riguarda la comunicazione ed i mass-media, oltre ad una grande passione per lo sport e ad un grande interesse per la politica, l’attualità, la musica e per tutto ciò che succede nel mondo. Nel 2008 ho iniziato a collaborare attivamente con SoccerHouseTv.it come corrispondente da Trigoria e dallo Stadio Olimpico, per seguire la Roma. Parallelamente dal 2010 ho avuto anche alcune esperienze nel giornalismo web e social con Vavel e SuperNews e come gestore di un giornale radio. Nel 2019 nasce l'idea di un mio portale web dedicato allo sport di Roma e provincia. Nel 2020 prende finalmente forma e viene pubblicato Sportivamente Roma.