Nel dopogara di Bodø/Glimt-Roma Josè Mourinho analizza i perchè di una serata nerissima, la sua peggiore in Europa da quando allena. Il 6-1 finale non lascia spazio a nessuna giustificazione, ed infatti Josè non si nasconde: ”Il risultato 6-1 poteva essere 5-1 o 7-1… Non è questa la direzione, perché dopo il 3-1 la partita è stata completamente persa emozionalmente ed è successa una situazione drammatica: ogni volta che la palla era vicina alla nostra area finiva in rete. Iniziando la partita subito si è visto che erano più forti di noi e la spiegazione è molto chiara: è’ colpa mia perché l’ho fatto con buone intenzioni, volevo far riposare gente che gioca sempre, siamo la squadra che in Italia gioca più volte con gli stessi giocatori. Ho pensato che dopo la partita con la Juve e prima di quelle con Napoli, Cagliari e Milan poteva esserci stanchezza. Poi c’era il campo artificiale, il freddo e quindi ho pensato di far riposare la squadra. Chiaramente la prima squadra del Bodo ha molta più qualità della nostra seconda squadra. La responsabilità è mia, ho fatto io le scelte e la squadra con più qualità ha vinto…”
Nonostante si giocasse lontanissimo dalla Capitale, i supporters romanisti sono arrivati copiosi anche a Bodø. Eppure la spinta dei 400 lupacchiotti non è bastata a scuotere i giocatori: ”Siamo stati con i nostri tifosi, non con tutti ovviamente, prima della partita e li abbiamo ringraziati per la passione e l’appoggio… Che altre parole possiamo dire che possano aiutare il sentimento e l’emotività? Non ci sono parole… E’ difficile dire qualcosa che possa aiutare… La responsabilità è mia perché la scelta di giocare con questa squadra è mia”.
Mou, nonostante la scoppola rimediata, rivendica tuttavia le sue scelte di turnover: ”Se io gioco oggi con la prima squadra e vinciamo, però perdo due o tre giocatori per stanchezza o per qualche problema? Se gioco con Mancini, Pellegrini, Zaniolo e Viña e poi prendiamo 4, 5 goal dal Napoli domenica, la decisione sarebbe sbagliata… Quando settimane fa ho detto che bisogna andare a San Pietro per pregare per non avere infortuni, sapevo quello che dicevo… Abbiamo giocato con una squadra che ha molta più qualità. La responsabilità è mia, ma avrei dovuto giocare con i giocatori con cui giochiamo sempre e farli arrivare al limite… è difficile da gestire… Il risultato è stato uno shock, ma per vincere ci vuole qualità. Ed io ho sopravvalutato la qualità dei miei, non ho sottovalutato il Bodø: ho detto ai giocatori che era la squadra più brava delle tre che avevamo nel gruppo, abbiamo analizzato le caratteristiche dei giocatori e ho sopravvalutato le qualità dei miei, perché pensavo che facessero una partita diversa. Solbakken sembrava che andava in Moto GP e che i nostri andassero in bicicletta. Nella prossima partita a Roma lo aspettano Viña e Mancini…”