La Roma di Fonseca batte in rimonta 2-1 il Parma ed esce così finalmente dal buco nero delle 3 sconfitte consecutive in cui si era infilata e dal quale sembrava non riuscire più ad uscire. Per la verità, anche stasera le cose si erano messe subito male per i giallorossi, col goal su rigore in apertura di Kucka, ma poi Mkhitaryan sul finire del primo tempo ed un bolide da fuori di Veretout hanno permesso ai capitolini di tornare a ruggire e di tenere così il passo di Napoli e Milan. Per la sfida dell’Olimpico Fonseca conferma il 3-4-2-1 di Napoli, con la novità di Cristante tra i tre di difesa (a causa dell’infortunio di Smalling), con l’ex atalantino a fare reparto assieme a Mancini ed Ibañez, mentre sulle fasce a centrocampo ci sono Bruno Peres e Spinazzola. Sulla trequarti poi spazio alle giocate di Pellegrini e Mkhitaryan, ovviamente dietro all’insostituibile Dzeko. Nel Parma D’Aversa schiera il suo 4-3-3 con davanti Kulusevski, il rientrante dal 1° minuto Cornelius e l’ex Gervinho.
PRIMO TEMPO – La gara dell’Olimpico prende il via sulle note di Deborah’s Theme, celebre musica di Morricone, in omaggio al compositore recentemente scomparso, grande tifoso della Roma. Nelle prime battute del match si capisce ben presto invece che di sinfonico il palleggio della Roma ha davvero ben poco: la squadra di Fonseca è in evidente difficoltà mentale. Ed infatti, al primissimo affondo del match la barca giallorossa comincia subito ad imbarcare acqua: Cornelius va giù in area toccato da Cristante e l’arbitro Fabbri, dopo aver fatto inizialmente giocare, su segnalazione del Var torna poi sui suoi passi ed assegna un penalty ai ducali, con Cristante che va anche in squalifica. Dagli undici metri Kucka non perdona e spiazza Pau Lopez per lo 0-1 gialloblù dopo soli 9′ di gioco. La Roma prova a reagire tre minuti dopo sull’asse Pellegrini-Dzeko, ma il bosniaco non è in serata e non trova la porta. Ci prova allora anche Bruno Peres a ridare slancio ai suoi, ma il suo tiro sul 1° palo viene parato in due tempi da Sepe. La Roma prende coraggio ed al 17′ Pellegrini con un bel tiro da fuori colpisce in pieno il palo alla destra di Sepe, Roma vicinissima al pari, ma sfortunata. A questo punto la squadra dei ducali capisce che, se non vuole correre pericoli, deve ”congelare” la gara, ed inizia ad imbastire il suo possesso palla. Così facendo, ai giallorossi non resta che affidarsi alle conclusioni dalla distanza, ed allora Mkhitaryan e Bruno Peres ci provano con impegno, ma non trovano la porta. La squadra di Fonseca in questa fase ci mette dedizione e tenacia, purtuttavia senza riuscire a penetrare tra le fitte trame difensive dei gialloblù. Si entra negli ultimi minuti del primo tempo col Parma che cerca anche il raddoppio sulla combinazione tra Kulusevski e Kucka, ma il tiro dell’ex Genoa finisce altissimo. Poi al 43′ un lampo di Mkhitaryan permette ai giallorossi di scendere negli spogliatoi in parità e, col senno di poi, di trovare anche un equilibrio mentale foriero di vittorie: l’armeno riceve palla da un attivissimo Bruno Peres e, grazie anche ad un intelligente ”velo” di Pellegrini, può battere a rete per l’1-1 che rimette in carreggiata la Roma. Sepe non perfetto nell’occasione, ma tant’è, la squadra di Fonseca aveva bisogno come il pane di una scossa e questa scossa ora è arrivata. La conferma di ciò arriva appena 3 minuti dopo, quando in pieno recupero Ibañez svetta su corner e manda di un soffio fuori sul 1° palo.
SECONDO TEMPO – D’Aversa si gioca i secondi 45′ con Kurtic al posto di Cornelius, per un Parma che si preannuncia ora più coperto e quadrato. La Roma capisce l’antifona e parte fin da subito all’attacco, alla ricerca del goal del vantaggio. Ci provano da fuori area prima Mkhitaryan e poi anche Mancini, ma sul tiro dell’armeno Sepe è attento, mentre sulla conclusione da lontanissimo dell’ex atalantino il pallone si perde abbondantemente fuori. Mkhitaryan ormai sta però salendo decisamente di giri, così al 58′ l’ex Arsenal serve un bel pallone in orizzontale a Veretout, che avanza e calcia anch’egli dalla lunga distanza, mandando il pallone implacabile alle spalle di Sepe per il 2-1 dei giallorossi. E’ davvero un bolide quello del francese: per rimanere in ambito-Roma, si potrebbe dire ”un goal alla Nainggolan”, così per rendere l’idea e gettare un occhio sul calciomercato… Incassato il sorpasso, D’Aversa inserisce Karamoh per dare più freschezza all’attacco. Fonseca risponde con l’esperienza di Kolarov, gli lascia il posto Bruno Peres, con Spinazzola che va a destra. Le squadre intanto si allungano e le occasioni fioccano da entrambe le parti. Col passare dei minuti però è il Parma a crescere. Al 73′ i ducali reclamano il rigore per un braccio sospetto di Mancini, nel tentativo di ostacolare Kucka: il contatto in area col pallone c’è, ma Fabbri, dopo attenta analisi delle immagini Var, decide di lasciar correre tra le proteste ospiti ed i sospiri di sollievo della Roma. Gli spaventi per i tifosi romanisti non sono però finiti, perchè quattro minuti dopo l’ex Gervinho infila in rete alle spalle di Pau Lopez il pallone del possibile 2-2, ma la segnalazione dell’offside annulla il tutto e le coronarie di Fonseca possono rilassarsi. Mkhitaryan intanto si fa ammonire e va a fare compagnia a Cristante nel gruppo-squalificati. La partita inizia ora a scorrere via tra una sotituzione e l’altra, ma all’84’ proprio uno dei nuovi entrati, Villar, fa sobbalzare più di qualcuno dalla sedia: lo spagnolo si ritrova a tu per tu con Sepe in area ma si fa ipnotizzare dal portiere, vanificando una chiara palla-goal per la Roma. Fabbri assegna 6 lunghi minuti di recupero. Il Parma tenta una sortita con Bruno Alves di testa, ma Pau Lopez fa buona guardia (93′). Prima di scrivere la parola ”fine” sul match, c’è però ancora il tempo per ”mangiarsi le mani” in casa-Roma: al 95′ Zaniolo (entrato nel finale) regala un pallone delizioso a Villar, ma il ragazzo è talmente sorpreso di trovarsi solo davanti a Sepe, che quasi preferirebbe essere in fuorigioco, con la conseguenza che cincischia troppo e spreca così un’altra gigantesca palla per chiudere la gara. La scena si ripete poi simile anche pochi attimi prima del fischio finale, con Veretout a calciare da due passi e Sepe a salvare ancora la sua porta. Finisce così, la Roma può ritrovare il sorriso dopo le burrasche di questa settimana. Occhio, però: la risalita non è che all’inizio…