Come volevasi dimostrare: la Roma di Fonseca perde l’ennesimo scontro con una Grande della serie A ed a San Siro contro i campioni d’Italia dell’Inter incappa nella sua dodicesima sconfitta in campionato. Tre a uno il punteggio finale in favore dei nerazzurri di Conte, con l’unica gioia fugace della serata rappresentata dal guizzo di Mkhitaryan per il goal del momentaneo 2-1. Per il resto invece non c’è molto da dire, con l’Inter che dopo 20 minuti dal via era già avanti 2-0 e con la Roma che invece per l’intera gara ha sempre dato un’idea di subalternità all’avversario. Buon per i giallorossi che nell’altra gara del Sassuolo, la Juve ha invece fatto il suo dovere, lasciando dunque i giallorossi ancora al settimo posto.
Per la sfida del Meazza Fonseca conferma la difesa a 4, con Fuzato tra i pali e con Santon che vede premiata la sua buona prova col Crotone e parte dunque titolare a sinistra, preferito a Reynolds. Al centro della difesa ci sono poi Mancini e Kumbulla, con Karsdorp a destra. Linea di mediani composta da Cristante e Darboe, sempre più al centro del progetto-Roma in questo finale di campionato, mentre per quanto riguarda l’attacco ci sono Pedro, Pellegrini e Mkhitaryan ad agire sulla trequarti alle spalle di Dzeko. C’è ampio turnover invece nell’Inter, con Radu in porta, mentre in difesa si rivedono D’ambrosio e Ranocchia. A centrocampo ritrova poi una maglia da titolare anche Vecino, mentre in avanti a fare reparto con Lukaku c’è Sanchez, preferito a Lautaro Martinez.
PRIMO TEMPO – La partita prende il via al fischio di Chiffi ed è la Roma ad impostare il suo giro-palla, con Karsdorp che mette subito un bel pallone in mezzo e con la difesa dell’Inter che prontamente si rifugia in angolo. Al 7′ poi arriva anche la prima conclusione della squadra giallorossa, Pedro conquista palla sulla trequarti, punta l’area e calcia, ma il suo destro si spegne a lato. Il buon momento iniziale della squadra di Fonseca vede poi arrivare al tiro anche Pellegrini, ma la sua girata è alta. Illusione di una serata diversa e con un atteggiamento ”da grande” si spezza bruscamente all’11’: Darmian crossa dalla destra per l’accorrente Brozovic, destro sul primo palo del croato ed 1-0 dell’Inter al primissimo tiro in porta, con Fuzato che nell’occasione si fa prendere colpevolmente in controtempo dal nerazzurro. Al quarto d’ora di gara la Roma prova a reagire col suo capitano: Pellegrini si inserisce bene in area, ma poi calcia col sinistro fuori. E’ invece molto più concreta l’Inter, che un minuto dopo va già vicinissima al raddoppio con Vecino, che calcia a lato dopo una bella sponda di Lukaku in area. Ci prova anche Barella a farsi vedere in zona-goal, ma il suo sinistro dal limite esce a lato. Al 20′ poi l’ex cagliaritano torna a farsi vedere, ma stavolta nel modo che gli è più congeniale, ossia come costruttore di gioco: il suo lancio in profondità trova ottimamente Lukaku, che è bravissimo nel far salire la squadra e nello scaricare poi all’indietro verso il centro, dove c’è Vecino, prontissimo a colpire per il goal del 2-0. Come anche dopo il primo svantaggio, la squadra giallorossa prova ad abbozzare una reazione d’orgoglio e stavolta lo fa con Cristante, che tenta la conclusione da fuori area, ma Radu para. Si tratta tuttavia della solita fiammata estemporanea degli ospiti, perchè già al 31′ è ancora la squadra di Conte a condurre le danze, con D’Ambrosio che su calcio d’angolo prova a farsi vedere, ma Fuzato para senza problemi. La Roma riparte dunque a costruire dal basso e Mancini serve in verticale Dzeko, che a sua volta premia molto bene l’inserimento in area di Mkhitaryan, palla dunque all’armeno e tiro immediato col destro sul 2° palo, che vale il 2-1 della Roma. Due passaggi ed un goal: al di là di tanti schemi tattici complicati, la chiave della felicità sta proprio nelle cose più semplici… La Roma a questo punto inizia a credere alla possibilità di uscire indenne, almeno stavolta, da un big-match, ma che la strada per lei sarà molto in salita lo si capisce già solo 3 minuti dopo, quando Sanchez col tacco manda in porta Vecino e l’uruguagio calcia in porta da ottima posizione, fermato solo da una pronta respinta di Fuzato. Inizia intanto ad accusare problemi alla caviglia Sanchez e Conte a 10′ dall’intervallo lo sostituisce con Lautaro Martinez. Proprio El Toro al 41′ viene anticipato all’ultimo da Fuzato, bravo in uscita alta. Sull’altro fronte invece ci prova Mkhitaryan a cercare nuovamente gloria, ma stavolta la sua conclusione è centrale e Radu non ha problemi nell’intervenire. Prima di andare negli spogliatoi poi c’è ancora il tempo di vedere una bella chiusura di Darboe in scivolata su Lautaro, mentre in pieno recupero sugli sviluppi di un angolo Perisic da fuori area col destro al volo spaventa la Roma, ma la palla finisce alta di poco.
SECONDO TEMPO – Fonseca non ci sta a perdere un’altra volta in un big match e così ad inizio ripresa si presenta con l’ex milanista El Shaarawy al posto di un opaco Pedro. E proprio il Faraone in avvio sembra particolarmente ispirato e manda in porta Pellegrini, ma poi Radu e Ranocchia riescono a rifugiarsi in angolo. La squadra di Fonseca in questa fase gioca bene e ci prova con l’orgoglio a recuperare lo svantaggio, tuttavia al momento del tiro i giallorossi si smarriscono e l’unico tentativo reale che riescono ad elaborare nei primi 10 minuti è una conclusione assai sterile di Pellegrini dalla distanza. Le cose sembrano però poter finalmente cambiare al 56′: Karsdorp trova in area Dzeko ed il sinistro dell’attaccante va a sbattere sull’incrocio dei pali, a portiere battuto. E’ il segno che la ruota non gira certamente a favore della Roma, ma è anche il segno che con impegno e dedizione la partita si può sempre raddrizzarla. Ed infatti l’episodio, seppur sfortunato, dà coraggio ai capitolini, spinti anche dalle giocate di El Shaarawy: prima il Faraone serve Dzeko e Radu prontamente lo chiude in angolo; poi, al 59′ Stephan ci prova in prima persona, ma il suo destro da fuori viene deviato e finisce alto. Conte capisce che continuando così la sua Inter rischia di capitolare, ed allora ricorre ad un doppio cambio: fuori Vecino e Perisic, dentro Sensi ed Hakimi. Ed in effetti le mosse del tecnico nerazzurro si rivelano quanto mai opportune, visto che la pressione romanista si fa ora sempre più stringente:prima è D’ambrosio a salvare l’Inter su un cross velenoso di Karsdorp, quindi è Cristante a ”graziare” l’Inter al 66′, con un colpo di testa che esce a lato di poco; infine, due minuti dopo ci prova anche Pellegrini al volo col destro su invito di Dzeko, ma il suo tiro viene neutralizzato da Radu. Per uscire dal forcing avversario, all’Inter non resta che l’arma del contropiede, ed infatti proprio su una ripartenza i campioni d’Italia tornano a farsi pericolosi: sono i suoi giocatori più freschi a rendersi protagonisti, con Sensi che serve Hakimi, il cui tiro viene poi deviato da Mancini in angolo. Si entra così nell’ultimo quarto d’ora di gara ed i due tecnici per poter dare il 100% si affidano ai loro cambi: nella Roma entra Villar per Cristante, mentre nell’Inter fanno il loro ingresso Young e Pinamonti. Peccato però che l’ex attaccante del Frosinone vada a rilevare Lautaro Martinez, entrato in campo solo una quarantina di minuti prima: l’argentino non la prende affatto bene ed esce nero da campo, manifestando platealmente il suo disappunto, con tanto di bottiglietta scalciata con rabbia. Conte dalla sua risponde invitando Lautaro ad avere rispetto della sua decisione. Di un caso del genere a Roma se ne parlerebbe per settimane… A Milano però le cose funzionano differentemente e già a fine gara Stellini dà per chiuso il caso. Per quanto riguarda invece il campo, qualcosa da dire c’è ancora, con Darboe che commette l’unico errore della sua giornata regalando ingenuamente palla al limite dell’area a Pinamonti e con l’attaccante che ricambia ampiamente il favore, sparando alto a porta sguarnita e tenendo ancora in vita la Roma. Nell’occasione l’Inter invoca anche il calcio di rigore per il ritorno ”muscolare” di Darboe su Pinamonti, ma per Chiffi non è fallo. Si entra intanto nei minuti finali della gara di San Siro con Ranocchia che provvidenzialmente anticipa El Shaarawy su un cross teso di Karsdorp, evitando così un pareggio a questo punto anche meritato. Fonseca, nel tentativo di sfangarla, le prova tutte ed inserisce anche Bruno Peres e Carles Perez, ma al 90′ ci pensa il solito Lukaku a scrivere la parola fine sul match: con la Roma tutta protesa in avanti alla ricerca del pari, Hakimi va via rapidissimo palla al piede nella metà campo semideserta dei giallorossi e poi, quando Fuzato gli esce di fronte, serve il liberissimo Romelu, pronto a timbrare il cartellino per il 3-1 finale. La partita si chiude al 92′ su un tentativo rabbioso di Dzeko, che resiste alla carica di Ranocchia e calcia col sinistro, mandando a lato di poco. La Roma incassa dunque l’ennesima sconfitta nella sua annata da dimenticare. E sabato arriva la Lazio: riusciranno i nostri ”eroi” a chiudere con zero vittorie i big match di tutto il campionato? All’Olimpico l”’ardua” sentenza…