Finisce senza reti tra Benevento e Roma: la squadra di Fonseca fallisce per l’ennesima volta il famoso salto di qualità ed al Vigorito non riesce a raggiungere una vittoria che l’avrebbe portata a -3 dal Milan alla vigilia proprio del match contro i rossoneri. Stasera invece l’attacco della Roma ha faticato ad avere la meglio sulla rocciosa e numerosa linea difensiva delle Streghe, ed alla fine il verdetto del campo ha finito per premiare la grinta e la tenacia dei campani, all’altezza dei più quotati rivali anche in 10 contro 11, dopo l’espulsione per doppio giallo di Glik. Per la sfida ai sanniti Fonseca deve fare i conti con una vera e propria emergenza nel reparto difensivo: senza Smalling, Ibañez, Kumbulla e Cristante, il tecnico portoghese rispolvera allora per l’occasione Fazio, che va a fare reparto con Mancini e Spinazzola, preferito a Juan Jesus ed adattato nel ruolo di centrale di sinistra. Con l’arretramento dell’ex juventino, a centrocampo c’è posto per Bruno Peres, con Karsdorp confermato a destra e Villar che torna dal primo minuto al fianco di Veretout. Sulla trequarti poi spazio a Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Borja Mayoral. Sull’altro fronte Inzaghi se la gioca invece col suo 4-3-2-1, con l’ex romanista Caprari e Ionita ad agire a supporto di Lapadula davanti.
PRIMO TEMPO – Dopo il minuto di silenzio in memoria dello scomparso Bellugi, l’arbitro Pairetto dà il via al match ed è la Roma a prendere subito di petto la gara: al 3′ Bruno Peres crossa al centro per Pellegrini, ma il nazionale azzurro fa fallo in attacco ed il Benevento si salva. La risposta dei padroni di casa arriva due minuti dopo, propiziata da un (rarissimo) errore in impostazione da parte di Villar, con Caprari che, conquistata palla, lancia immediatamente Lapadula in verticale, ma la difesa della Roma prontamente si chiude. L’episodio dà comunque coraggio ai padroni di casa e Schiattarella al 14′ cerca gloria personale da fuori area, ma non trova la porta. Un minuto dopo poi è la volta di Lapadula: l’ex milanista parte in netto fuorigioco ed infila in rete alle spalle di Pau Lopez, ma l’arbitro correttamente annulla.
In questa fase della gara la Roma fatica un po’ a costruire gioco ed a divincolarsi in mezzo alle tante maglie a strisce che popolano il terreno di gioco e che si muovono compatte, senza concedere nulla. Al 20′ così è ancora la squadra di Inzaghi a cercare la via del goal: Hetemaj crossa in mezzo per Caprari e Fazio chiude. Prova poi lentamente ad entrare in partita Pellegrini: prima una sua punizione dalla trequarti viene allontanata con i pugni da Montipò, quindi al 34′ un traversone del numero 7 romanista, forse indirizzato verso Mayoral, finisce invece per trasformarsi in uno spiovente velenoso, su cui però interviene ancora Montipò. Lorenzo ci prova poi anche dal limite dell’area a cercare la rete del vantaggio, ma il suo tiro viene respinto nuovamente dal portiere beneventano. Al 36′ poi Lapadula prova ad allentare un po’ la tensione e con un’azione personale si accentra dalla destra, punta la porta e calcia, ma Pau Lopez para senza problemi. Negli ultimi dieci minuti del primo tempo la Roma prova a salire di ritmo, nel tentativo di venire a capo degli avversari, ma il gioco dei capitolini arriva puntuale al limite dell’area avversaria, per poi smarrirsi e dissolversi come neve al sole. E’ invece decisamente più concreta la squadra dei padroni di casa, che attacca poco, ma quando lo fa mette sempre sul chi va là la Roma: al 42’Glik calcia in area, Villar fa muro e Barba cerca la ribattuta immediata, ma Pau Lopez para. Il primo tempo si chiude con un’azione di rimessa della Roma, Mkhitaryan serve in profondità sulla destra Borja Mayoral, il cui tiro viene però alzato in calcio d’angolo. Peccato però per la Roma che dall’angolo non arrivi nulla che la aiuti a spezzare l’equilibrio. Si va così all’intervallo con le squadre inchiodate sullo 0-0 di partenza.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con la Roma all’attacco: tocco filtrante di Pellegrini per Mkhitaryan, Montipò esce e chiude sull’armeno, dando sicurezza alla sua squadra. Ci prova poi anche Veretout su cross di Bruno Peres, ma il francese colpisce male. La partita arriva ad una svolta al 57′: brutta entrata di Glik (già ammonito) su Mkhitaryan, Pairetto non ha dubbi: secondo giallo e rosso conseguente all’esperto difensore, che lascia così il Benevento in 10.
Fonseca a questo punto si gioca la carta-Dzeko, stavolta pero’ non in sostituzione di Mayoral, ma bensì, udite, udite, insieme all’attaccante ex Real, perchè a fare spazio ad Edin è infatti Veretout. Per reggere meglio allora all’onda d’urto della Roma, Inzaghi inserisce Caldirola per Viola. La squadra capitolina si porta ora costantemente all’attacco, alla ricerca del goal del vantaggio: al 63′ Spinazzola sventaglia per Karsdorp, che calcia al volo sul primo palo, ma Montipò para a terra; tre minuti dopo lo stesso portiere giallorosso è bravo in uscita su un cross sempre di Karsdorp. La Roma sente di avere in mano la partita, eppure non riesce a creare grosse palle-goal. Dall’altra parte il Benevento stringe i denti e cerca con la grinta di sopperire all’inferiorità numerica, oltre che naturalmente al gap qualitativo. Per cercare di massimizzare gli sforzi, negli ultimi 20 minuti Inzaghi inserisce Roberto Insigne al posto di Caprari, mentre Fonseca butta nella mischia Juan Jesus e Pedro per Fazio e Karsdorp. La partita si sviluppa ormai sempre più sul piano della corsa e della determinazione, ma di occasioni da rete non se ne vedono, così al 77′ Inzaghi ne approfitta per puntellare nuovamente la sua squadra con gli inserimenti di Moncini e Tello. Nella Roma chi non ci sta a mollare è Spinazzola: Leonardo ci prova a dare incisività alle manovre offensive romaniste, ma molto spesso non trova nei compagni la stessa brillantezza. E così, con la Roma al piccolo trotto, è il Benevento all’81’ ad avere la palla per andare in vantaggio con Tello, ma il colombiano sbaglia tutto e la Roma si salva. Entra intanto anche El Shaarawy nella Roma, col Faraone al debutto in campionato in questa sua seconda avventura romana. Ora la squadra di Fonseca attacca con 4 uomini, con Dzeko e Mayoral in mezzo ed El Shaarawy e Pedro larghi. Il forcing offensivo della Roma porta Inzaghi ad innervosirsi e Pairetto subito lo ammonisce. La squadra di Fonseca nel finale fa incetta di tiri d’angolo, senza tuttavia che questo si trasformi automaticamente in nitide palle-goal, che infatti continuano a scarseggiare. Si entra così negli ultimi 5 minuti di recupero concessi dall’arbitro, Dzeko prova a mettere la sua firma sul match al 91′ con un colpo di testa, che però finisce centralissimo tra le braccia comode di Montipò. Il finale si fa ora convulso, con la Roma a cingere d’assedio l’avversario: al 94′ ancora Dzeko fa sponda per Pellegrini, che colpisce col portiere fuori causa, ma Caldirola salva sulla linea ed evita al Benevento una capitolazione certa. Inzaghi intanto, in vera trance agonistica, supera abbondantemente la sua area tecnica e si fa cacciare per doppio giallo da Pairetto al 95′. Ma il vero colpo di teatro la gara lo ha riservato per il gran finale: al minuto 96 Foulon travolge in area El Shaarawy e Pairetto indica il dischetto del rigore, tra le proteste disperate dei padroni di casa. La decisione del direttore di gara tuttavia resta sub iudice in attesa del Var, ed il Var, colpo di scena finale, annulla l’assegnazione del penalty per un fuorigioco di rientro di Pellegrini, precedente al contatto in area tra Foulon ed El Shaarawy. La Roma resta così con un pugno di mosche in mano, la gara si chiude 0-0 e per la squadra di Fonseca è l’ennesima occasione sprecata. Si interrompe così il bottino pieno dei giallorossi con le ”piccole”, e chissà allora che domenica col Milan, per un bizzarro gioco del destino, non possa interrompersi anche il tabù della Roma contro le ”grandi”…