Nel finale del Bentegodi a Roma perde 3-2 contro l’Hellas Verona ed incappa così nella sua quarta sconfitta in sole 11 giornate di campionato, rimanendo ferma al palo e rischiando di diventare addirittura dodicesima in caso di vittoria dell’Empoli domani. La cosa davvero triste poi è che questa sera la squadra di Juric ha anche ”giocato”, recuperando per due volte lo svantaggio e provando poi a vincerla nel finale, salvo poi venire pugnalata all’88’ da un goal in ripartenza di Harroui. Aggiungiamo poi ai rimpianti ed alle recriminazioni il fatto che il goal del momentaneo 2-1 del Verona è anche viziato da un paio di interventi irregolari degli scaligeri, ed il quadro è completo. Non c’è niente da fare, gira davvero male alla Roma in questo campionato. Giovedì prossimo vedremo se questo periodaccio dei giallorossi avrà un prosieguo anche in Europa…
Per la gara di Verona Juric continua sul suo 3-4-2-1 con poche novità rispetto all’undici vittorioso col Torino: torna Dovbyk come centravanti, mentre Dybala parte inizialmente dalla panchina, con Soulè e Pellegrini sulla trequarti. Per quanto riguarda invece i padroni di casa, Zanetti disegna il suo 4-2-3-1 con Suslov, Kastanos e Lazovic a supporto del centravanti Tengstedt.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via agli ordini di Marcenaro e dopo neanche due minuti dal via Angeliño lancia subito Dovbyk, che si invola e calcia, trovando la pronta respinta a lato di Montipò, anche se il tutto viene poi vanificato dalla posizione di offside dell’ucraino. La Roma è molto determinata ed al 12′ Le Fèe lancia Zalewski, che si incunea dentro l’area dalla sinistra e realizza anche un bel goal, ma anche stavolta interviene la segnazione di offside dell’italo-polacco a vanificare il tutto. Lo stesso Zalewski un minuto dopo passa poi dalle possibili stelle alle sicure stalle con uno scagurato passaggio in orizzontale che non fa altro che innescare Tengstedt, che è poi molto lesto nel puntare la porta e nel battere Svilar per l’inaspettato vantaggio dell’Hellas al 13′. La squadra di Juric prova quindi a reagire con Soulè, la cui girata si perde pero’ alta (17′). Nè va meglio tre minuti dopo allo stesso Zalewski, che evidentemente sente la responsabilità di dover rimediare all’erroraccio precedente, ma una sua conclusione dalla distanza si perde abbondantemente a lato. Zalewski e Soulè provano poi a combinare in area anche al 25′, ma il Verona di salva ancora. Il buon momento della Roma viene pero’ premiato al 28′: Pellegrini viene murato al tiro e Zalewski la rimette subito in mezzo per Soulè, che stavolta è bravo col tacco ad infilare Montipò, disorientato nell’occasione anche da un tocco di Duda. E’ l’1-1 della Roma. La squadra di Juric gioca ora in grande scioltezza e quattro minuti dopo un’azione tutta in velocità tra Soulè, Çelik, Pellegrini e Zalewski meriterebbe miglior sorte, ma la palla finisce alta. Il Verona non ci sta a questo punto a perdere la sua settima gara nelle ultime otto apparizioni, così al 33′ Kastanos manda al tiro Tengstedt, il cui destro ad incrociare esce fuori di un nonnulla, deviato dalla difesa giallorossa. Gli scaligeri usufruiscono dunque di un corner e dalla bandierina Duda pennella sul primo palo per la testa di Magnani, che firma di prepotenza il 2-1 al 34′. Marcenaro convalida ed il Var non vede motivi per intervenire, ma in realtà di motivi ce ne sarebbero ben due: Kastanos fa blocco su Svilar, mentre lo stesso Magnani nel saltare per il goal colpisce anche col gomito N’Dicka, che infatti resta a terra dolorante… Tutto regolare invece per l’arbitro ed il Verona legittima il nuovo vantaggio chiudendo all’attacco la prima frazione.
SECONDO TEMPO – La Roma comunque ci mette pochissimo a riequilibrare il risultato: al 53′ su una ripartenza Konè va via centralmente e serve poi sulla destra Çelik, cross immediato in mezzo per Dovbyk e l’ucraino firma subito il 2-2. La gara entra poi in una fase di grande equilibrio e per sbloccarla Duda si affida anche alla giocata da centrocampo con Svilar fuori dai pali, ma la palla è alta. Scoccata l’ora di gioco, Zanetti ricorre a forze fresche, anche perchè i suoi stanno spendendo tantissimo sul piano della corsa e dell’aggressività: fuori Tengstedt e Kastanos, dentro Mosquera ed Harroui. Chi si fa vedere invece nell’immediato è Serdar, che avanza centralmente e poi calcia fuori. Cambia intanto anche l’ex tecnico del Verona Juric: fuori Soulè, Zalewski e Le Fèe, per far spazio a Dybala, El Shaarawy e Cristante. La gara ora vive di fiammate improvvise e su una di queste La Roma rischia grosso: Duda batte un altro angolo velenoso e stavolta va direttamente in porta, ma Svilar respinge prontamente. Si entra nell’ultimo quarto d’ora del match con la Roma che ora può contare anche su Baldanzi e Paredes (fuori Dovbyk e Konè), mentre nel Verona fa il suo ingresso Livramento. Siamo intanto negli ultimi nove minuti e Dybala su punizione manda fuori di poco. La squadra di Juric alza il ritmo e la pericolosità del suo palleggio, alla ricerca del goal della vittoria, ed all’85’ in effetti la Roma ci va anche vicinissima: El Shaarawy serve in area Dybala e la Joya per due volte ha il pallone buono per chiuderla, ma la difesa gialloblù si salva con affanno, anche se poi arriva la segnalazione di fuorigioco del Faraone a rendere tutto vano. Negli ultimissimi minuti Zanetti cerca di salvare il pari ed inserisce Faraoni e Dani Silva, ma i cambi risolutivi il tecnico scaligero li ha già effettuati prima: all’88’ su azione di ripartenza Livramento elude l’intervento di N’Dicka e serve l’ex Frosinone Harroui, che è bravo nello stretto a calciare in porta per il 3-2 del Verona. Nei cinque minuti finali di recupero concessi da Marcenaro Dybala prova con un colpo dei suoi a strappare almeno il pari, ma Montipò si allunga e gli dice di no. La gara si chiude con un rosso a Livramento per una brutta entrata su El Shaarawy, ma ormai è davvero troppo tardi per sperare in un’ennesima rimonta. Finisce con la Roma nuovamente a testa bassa, e giovedì si va a Saint Gilles…