Finisce 0-0 il derby di andata della Capitale, con Lazio e Roma che decidono di non farsi male e si accontentano di muovere la classifica, seppur di poco, con un punticino per parte. La Roma ha iniziato la gara certamente meglio dei biancocelesti ed ha dalla sua un goal annullato per offside a Cristante al 13′, mentre, per quanto riguarda la squadra di Sarri, i ”padroni di casa” si mangiano le mani per un palo clamoroso di Luis Alberto al 25′, che grida vendetta. Nel secondo tempo pero’ poi ha prevalso il nervosismo, e con esso la paura di perdere, cosicchè le due squadre hanno osato meno e le occasioni hanno iniziato a scarseggiare. Alla fine ne è uscito un pari non troppo esaltante, che al tempo stesso soddisfa e scontenta tanto Mourinho, quanto Sarri.
Per la Stracittadina della Città Eterna Mourinho schiera il 3-5-2 con Karsdorp e Spinazzola a tutta fascia, mentre in mezzo la scelta cade sui muscoli e sulla fisicità di Cristante, Paredes e Bove. Davanti infine lo Special One va sul sicuro, con la coppia Lukaku-Dybala. Per quanto riguarda invece i biancocelesti, Sarri si affida al suo 4-3-3 col lazialissimo Cataldi a dirigere le operazioni in mezzo, mentre davanti ci sono Felipe Anderson, Immobile e l’ex Pedro.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via agli ordini di Massa ed è la Lazio ad accendersi per prima già al secondo giro di lancette con Guendouzi, che trova in verticale Immobile, ma Rui Patricio esce con coraggio e chiude tutto. La risposta giallorossa non si fa tardare: al 5′ Cristante crossa per la testa di Lukaku, pallone alto. La Lazio rischia poi molto su un rinvìo errato di Provedel, ma Dybala sbatte contro il muro difensivo avversario e non riesce a capitalizzare al massimo lo sbaglio del portiere. Al 13′ poi eccoci già alla prima sliding-door del derby con Karsdorp che sale in cattedra: l’ex Feyenoord calcia dalla distanza, Provedel respinge come può e Cristante è prontissimo a ribadire in rete il pallone del vantaggio giallorosso. A smorzare tuttavia l’entusiasmo in casa romanista arriva una segnalazione di offside dello stesso Bryan. Karsdorp non ci sta però e così un minuto dopo l’olandese è di nuovo liberissimo, questa volta dentro l’area avversaria, ma il suo tiro finisce alto. Inizia poi a giocare anche la Lazio: la squadra di Sarri col suo giro-palla mette in difficoltà i giallorossi ed al 25′ va anche vicinissima al goal del vantaggio con Luis Alberto, il cui destro a giro va a stamparsi incredibilmente sul palo alla sinistra di Rui Patricio. Trascorrono quindi appena tre minuti e la Lazio torna pericolosa, questa volta su palla da fermo: l’ex romanista Romagnoli svetta di testa su punizione, ma Rui vola e salva il risultato, poi Paredes perfeziona il tutto allontanando il pallone. Si accendono intanto gli animi dei protagonisti e nel giro di pochi minuti Sarri si prende il suo ”giallo”, mentre la Roma dalla sua fa già incetta di ammonizioni(Mancini, N’Dicka ed infine Lukaku). Ormai però il tappo del fair play è venuto ampiamente via ed in campo si sfiora la rissa dopo un faccia a faccia duro tra Paredes e Pedro. Il primo tempo si chiude con un’altra occasionissima per la Lazio: Guendouzi manda al tiro da ottima posizione Luis Alberto, ma il tiro dell’ex Siviglia finisce alto e le due squadre possono scendere negli spogliatoi sullo 0-0 iniziale.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio per Sarri e Mou, la seconda frazione riparte col solito attivissimo Guendouzi a cercare di creare grattacapi alla Roma, ma Llorente lo chiude. Sul fronte opposto invece è Spinazzola ad accendere Dybala al 48′, ma il tentativo aereo della Joya finisce alto. Quasi allo scoccare poi dell’ora di gara si accende anche Lukaku: Big Rom riceve palla a centrocampo da Bove e punta con decisione la porta, ma al momento del tiro viene murato molto bene. Sul ribaltamento immediato dell’azione invece è la Lazio a cercare la sortita offensiva: ancora Guendouzi trova Immobile in verticale, Rui Patricio pero’ ha già mangiato la foglia e va a chiudere su di lui, con la concomitante chiusura anche di un provvidenziale Mancini. Al 62′ poi nuova fiammata romanista: Dybala supera un marcatore con una giocata delle sue e poi serve in area Bove, il cui cross viene pero’ allontanato dalla difesa laziale. Ora è la Roma a spingere sull’acceleratore, con la Lazio guardinga e sulla difensiva. Sarri capisce allora che è il momento di cambiare qualcosa ed inserisce Isaksen e Vecino per Pedro e Cataldi. Nessun cambio invece nella Roma, che continua ad attaccare ancora sull’insolito asse Dybala-Bove al 71′, ma ancora una volta l’occasione del tiro sfuma all’ultimo, grazie all’attento ripiegamento difensivo dei biancocelesti. Due minuti dopo invece Vecino non ci pensa su e calcia dalla distanza, Rui Patricio para a terra. La partita dell’ex Inter è tutta qui perchè, dopo appena dieci minuti dal suo ingresso, l’urugaiano deve già abbandonare la gara per problemi fisici, dentro Rovella. Siamo ormai nell’ultimo quarto d’ora di un derby che non ha detto moltissimo, ma che sembra anche aver già detto tutto, anche il ritmo ormai è calato drasticamente. Ai -10′ Lukaku serve in area il ”solito” generosissimo Bove, ma Marusic alza il muro ed Edoardo cade a terra stremato dai crampi: non ne ha davvero più, ed allora Mou lo manda a riposare insieme a Dybala, dentro Sanches ed Azmoun. Se lo Special One questo derby vuole vincerlo, Sarri risponde invece con i due cambi conservativi di Hysaj e Kamada, segno evidente che al tecnico toscano il pari sta benissimo. Ormai comunque non c’è più tempo per inventarsi granchè ed anzi l’ultimo lampo del match lo porta la Lazio al 92′: Isaksen serve Immobile spalle alla porta, che calcia a lato, protestando poi per le maniere ruvide del suo marcatore Llorente. Il derby tanto atteso finisce così, senza infamia e senza lode, con un punticino per uno. Meglio che niente…