La Roma cade nel derby per 1-0 grazie alla rete di Zaccagni al 65′. Ancora una volta, come già in due occasioni, ad essere decisivo per i colori biancocelesti è stato il romanista Ibañez: dopo i disastri contro Lazzari e Pedro, anche stavolta il difensore brasiliano ci ha messo nuovamente del suo, lasciando infatti in inferiorità numerica i compagni dopo solo 32 minuti dal via e sul punteggio di 0-0, costringendo di fatto la Roma ad una partita in salita. A quel punto poi il giro-palla della squadra di Sarri ed un guizzo di Zaccagni a metà del secondo tempo hanno fatto il resto, lanciando la Lazio al secondo posto e costringendo la Roma a giorni difficili, dopo che invece in settimana la Coppa aveva portato entusiasmo dalle parti di Trigoria.
Per la stracittadina della Capitale Mourinho è ancora squalificato: Foti manda in campo il solito 3-4-2-1 con Zalewski e Spinazzola sulle fasce, mentre al centro Matic non è al meglio ed al fianco di Cristante c’è la conferma di Wijnaldum. Davanti poi ecco Pellegrini e Dybala a supporto di Belotti, preferito ad Abraham come terminale offensivo. Sull’altro fronte Sarri se la gioca col suo 4-3-3 con davanti l’ex Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni, mentre Immobile non è ancora della partita, ma va in panchina come uomo-squadra.
PRIMO TEMPO – La gara prende il via al fischio di Massa e Zaccagni al terzo giro di lancette è già dentro l’area romanista, ma Cristante allontana la minaccia. Nei primi 10 minuti si vede praticamente solo la Lazio, che prova col suo palleggio a stanare un’attenta Roma. Il primo tiro della partita invece è dei giallorossi, Wijnaldum ci prova da fuori, ma il suo destro finisce di poco alto. La risposta laziale arriva un minuto dopo sull’asse Zaccagni-Felipe Anderson, col brasiliano che in area si libera sul destro e calcia, Rui Patricio para a terra. Non si vede poi molto altro per almeno dieci minuti: il gioco è molto spezzettato e la tensione è palpabile. Al 29′ poi si fa vedere al tiro Zaccagni: l’ex veronese fa partire un destro a giro da fuori area e Rui Patricio para ancora in tuffo. Tutto sembra incanalarsi sul piano dell’equilibrio tra Lazio e Roma, ed allora ci pensa Ibañez a scompigliare le cose: Roger, già ammonito, al 32′ perde palla a centrocampo e ”pensa bene” di entrare in ritardo e scoordinato sul pallone, commettendo un chiaro fallo su Milinkovic-Savic e costringendo Massa al secondo giallo, che vuol dire Roma in 10 per la restante ora di gioco. La Roma, già guardinga di suo, a questo punto è costretto a rinunciare ad ogni velleità offensiva, di conseguenza la Lazio prende ulteriore coraggio ed inizia a spingere alla ricerca del goal del vantaggio: Milinkovic-Savic ci prova in sforbiciata, ma calcia abbondantemente fuori(37′). Un minuto dopo tocca invece a Felipe Anderson portare quasi fuori dall’area Rui Patricio, anche se il pallone in realtà era già uscito, e la difesa in ogni caso aveva tamponato. Al 40′ gli animi si accendono per una spinta di Zaccagni a Mancini a palla lontana, Massa decide di intervenire, senza tuttavia estrarre un cartellino che invece ci starebbe tutto. Le polemiche continuano poi quando Pedro va a provocare la panchina romanista, con la conseguenza che Massa deve rimettere mano al cartellino rosso: finiscono fuori un dirigente per parte, espulsi Ianni della Lazio e Nuno Santos della Roma. Il primo tempo di chiude dunque in un clima rovente e con la Lazio avanti di una rete e con un uomo in più.
SECONDO TEMPO – Foti corre ai ripari e puntella la difesa con Llorente, rinunciando a Dybala. L’inizio del secondo tempo non promette nulla di buono per la Roma, con la squadra di Sarri a fare gioco sulla trequarti. Luis Alberto ci prova da lontano col destro, ma Rui Patricio respinge e si salva in angolo (53′). La Lazio ora spinge fortissimamente e lo spagnolo quattro minuti dopo ci riprova, sempre dalla distanza, stavolta però il suo tiro finisce abbondantemente a lato. Luis Alberto tuttavia non demorde e un minuto dopo va nuovamente alla conclusione, ma stavolta si immola Mancini ed alza il muro. La Roma a questo punto, per non finire nel tritacarne biancoceleste, prova a salire di qualche metro e ad impostare il suo giro-palla, ma paradossalmente proprio così finisce per prestare il fianco all’avversario, con la squadra di Sarri che ora trova più spazi per le sue ripartenze: prima, in uno di queste break, Pedro si infila in area, ma sbatte contro Rui, che si rifugia in angolo; quindi, dal corner Felipe Anderson si ritrova a due passi dalla porta, ma Rui Patricio para ancora; infine, al 65′ la Lazio passa con Zaccagni, che si infila sul suggerimento di Felipe Anderson, brucia sul tempo Zalewski e batte sul 2° palo Rui Patricio per l’1-0 biancoceleste. A questo punto la Roma cambia: fuori Wijnaldum e Belotti, dentro Matic ed Abraham. l grido di battaglia urlato idealmente da Mourinho viene raccolto nell’immediato dai giocatori, con la Roma che un minuto dopo va in goal: Pellegrini calcia una punizione dalla trequarti, Mancini ci mette la testa, Provedel respinge d’istinto e Smalling la rimette in mezzo trovando una deviazione involontaria di Casale, che fa il più classico degli autogoal. Il tutto però rimane solo sul campo delle ipotesi, perchè dopo qualche secondo arriva l’annullamento della rete da parte di Massa per il fuorigioco di partenza di Smalling: niente da fare dunque, si resta sull’1-0 per la Lazio. La Roma tuttavia non si perde d’animo e prova con Spinazzola a pareggiare con un bel pallonetto, ma Provedel si rifugia in angolo. Per l’ultimo quarto d’ora di gara poi ormai non serve più difendere e Foti toglie Llorente ed inserisce El Shaarawy. La Roma ora tira fuori la sciabola, alla ricerca del prezioso pari: Abraham gioca di sponda per Pellegrini, ma il capitano spara alto. Nel finale entrano anche Cancellieri e Basic nella Lazio, mentre tra i giallorossi aumenta ulteriormente il potenziale offensivo con l’ingresso di Solbakken. Nel forcing finale impresso dai giallorossi l’unica palla goal concreta arriva tuttavia in pieno recupero, al 92′, con El Shaarawy che cerca in area la testa di Cristante, ma Bryan per poco non ci arriva e la Lazio alla fine dei 6 minuti finali di recupero può così esultare: il derby è suo. Dopo questo k.o. ora il problema della Roma, più che di numeri (la classifica è ancora apertissima…) sarà principalmente ambientale: arriva la sosta per le nazionali, e fino al ritorno in campo del 2 aprile il ”gioco al massacro” della bollente piazza romana può essere davvero deleterio, molto più del goal di Zaccagni…